Inizia oggi, a Crapula, il nostro curse di Scrittura Creativa. L’art pour l’art.
Il corso si svolgerà in dieci lezioni, tutte gratuite. Una lezione a settimana. Promettiamo varietà di temi, vendite di indulgenze, licenze poetiche e quant’altro offra – o abbia già offerto – il mercato della letteratura.
non fa pendenza e manca di eleganza!
Visir, si riferisce alla morte o al Corso? sia più chiaro, lei parla sempre frasi ambigue.
Marò e ca subt scatt a pur!(stavo partecipando al corso): la mmorte non fa differenza, non fa pendenza e manca di eleganza fors sò pegg i rulur i panz .Amen.
A tutti gli uomini di buona volontà e soprattutto a quelli che non vogliono fare niente.
er “paur” perdossi malbattendossi la A
vedi se persino i mistici si devono spiegare che epoca infame
Visir, capisco la sua veemenza. Avevo inteso che fosse riferito alla morte, ma sa di ‘sti tempi gli equivoci sono troppi. La mia è stata solo prudenza.
I rulur i panz – ah la colite che m’hai t’abbandona, mai ti perdona il godere del bevuto.
la vedo un inutile pugnetta se non c’è la partecipazione di qualcuno a un corso quindi ho partecipato io prima che qualcuno facesse qualche domanda troppo intelligente per essere vera.
Ma se non fa la differenza – che fa?
“non fa differenza” significa che la morte non crea distanze, vicine o lontane, ma appiattisce e remunera tutti con un profondo silenzio. tutti, dico. il silenzio, a un certo punto, è per tutti. in ciò io non vedo differenza, e forse per essere pedanti nella tua domanda c’è un “la” in più rispetto al curse.
Oups, apologies per l’equivoca citazione… un “la” aggiunto inconscientemente – magari perche è musicale, e che persino la morte ne ha bisogno, di musica. Preferisco pensare che la morte appiattisce in musica, piuttosto che in silenzio.
Sei un professore duro con i suoi studenti, pero’, od avrei dovuto aspettarmi una ‘maledizione’ da un ‘curse’?
Concordo su tutto dalla musica alla maledizione. Il come, La Lalai, è un caso, non il quando.La morte ha bisogna di musica e poesia dei vivi, i morti sono morti.
Anche se, in fondo, ciò che signfica è così eviente, che forse l’unica differenaz che fa la morte è proprio l’evidenza – mettere tutto davanti agli occhi e, pare, che un po’ dovunque nei libri ci sia questo appiattimento e, all’inverso, ciò che potrebbe crere qualcosa, sia tenuto sotterraneo, ancora.
Quijano, sei un professore!
:)
Alfahrdi, io professore lo nacqui. :D
ed io allora lo morì