In cucina si freme. Si pratica autarchica – noi stessi, una mano alla padella l’altra alla brace. “Me la dia al sangue, please.” “Me la dia come le pare, me la dia.”
In summa, nell’attesa – è una vita che aspetto e non smette; se il tempo è un problema di prote philosophia che almeno lo spazio sia indulgente, si dia, “me la dia, please” – nell’attesa del piatto succoso (un pezzo sulla Macinatrice del buon Alonso Quijano, poeta lejano) il cuoco vi offre un antipasto – la sua propria mano.
“È opinione comune che derivare da un libro antico, per un libro attuale, sia cosa di molto merito; forse perchè non piace a nessuno (come disse Johnson) dovere qualcosa ai propri contemporanei. I ripetuti ma insignificanti contatti dell’Ulysses di joyce con l’Odissea omerica continuano a suscitare l’attonita ammirazione della critica – non capirò mai perchè.” (Jorge Luís Borges, L’accostamento ad Almotasin)
(un corsivo è del cuoco. A chi indovina un altro antipasto – [l’altra mano?])
Vergogna?!Potresti specificare in cosa consiste il tuo interesse? Insomma, che ci fai con i semi? Li pianti? Li collezioni? Li mangi? Li getti ai piccioni?
almeno questo obbiettivo, Alonso, abbiaqm raggiunto: in seguito ad una interpretazione letterale dei nostri intenti, ci vogliono venedere erba e viagra – meglio di niente
Ho capito che certo l'indovinello è facile. Farò dunque buon uso della mano che mi resta