Poeti, andate via! Scomparite, dileguatevi. Camuffatevi dentro e oltre i vostri volti anonimi. Non uscite allo scoperto. Indignatevi e attendete! Abbiate pazienza e soprattutto non pregate, non invocate. Scrivete invisibilmente. Andate via, amici poeti, da questi liquami dilaganti, ancora poco e saremo tutti sommersi dall’onda di merda di questo maremoto di ignoranza. Fra poco o è già in atto?
Andate dove l’unica voce che riconoscerete sarà la vostra, qui non c’è spazio per voi, non c’è tempo, qui dentro, nel mondo. L’attimo vi ha abbandonati, ingannati.
Tacete. Sono tappate le orecchie che potrebbero ascoltarvi, distratte, inculate dal consumo, dalla fame chimica, dal disastro.
Viaggiate nascosti, perché nessuno conosca la vostra direzione. Eppure, dove potreste andare? A che scopo andreste da qualche parte? Non siete benvenuti, ma ultimi, amorfi.
Partite, amici miei, e andate senza meta, ancora per un po’ dispersi, ancora una ultima volta. Si muove il magma del mondo. In ogni luogo si sfondano le linee di confine. Si è spalancato un tempo infinito, indefinibile.
Tracciate vie per nuovi sogni, ma non inventate paradisi. Abbiate pazienza. In silenzio. Attendete, poeti, eppure non fermatevi. Attendete in movimento, se è necessario: correte!
Siate controversi, contraddittori. Non fermatevi ai significati, ma sfondateli da dietro.
Improvvisate. Tutto è permesso. Salite le scale del suono. Dei nuovi suoni. Affinate l’udito, perché ne avrete bisogno nel caos delle grandi congreghe di uomini pescati in reti cibernetiche.
Attenti a non mettere a rischio la voce! Attenti a non dire mai troppo! Memoria, amici miei, nient’altro!
A chi vi dirà che anche la memoria è stata stracciata, lacerata da non poter essere più ricucita, rispondete: io non sono un poeta. Negatevi, amici miei, perché avete bisogno di dimenticare, perché è la sola certezza per tornare a ricordare, per avere nostalgia. Perché ci possa essere di nuovo poesia: dimenticate!
Senza identità, apparentemente! Non siete stanchi dei vostri vestiti? Delle vostre case? Dei vostri luoghi comuni? Non sentite caldo? Una incessante voglia di mettersi a nudo? Non vi prende il desiderio di scomparire oltre i vostri abiti, oltre i vostri cappelli rivoluzionari? Non avete voglia di abbandonarvi alla corrente – qualsiasi essa sia – purché conduca da qualche parte?
Andate. Non è ancora – e nuovo! – il tempo.
A. Q.