Filologicon Crapula

Filologicon Crapula: Antonin Artaud, Ci-Gît

Il faut foncer dans le trou. E allora, nella rubrica appena appena inaugurata da †Alonso Quijano† con the finest thing tra i latini (il Carme 64 di Catullo) stasera, un bel sabato sera (shabbath è per l’uomo e non viceversa?), vi proponiamo un pezzo di Antonino (occitano, greco, francese, europeo), ritradotto all’uopo da Crapula. Dalla raccolta Ci-Gît (pubblicata la prima volta nel 1947, scritta con ogni probabilità nel 1946, dopo l’internamento a Rodez), eccone uno venire fuori come un peto di sragione:…

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Buchi
Lupus in Crapula

Il mezzo, il fine e il buco senza fondo

Crapula ha ricevuto di recente critiche, lamentele dovute all’estrema lunghezza di un post. Ed è vero: l’immane lunghezza cozza col mezzo (la rivista digitale), riducendone (compromettendo) il raggio di ricezione (il fine). Ma il punto, qui, non è il fine né il mezzo, ma il buco senza fondo. Così, il post incriminato e i suoi episodi precedenti troveranno in futuro un luogo più adatto – per ora, tuttavia, non c’è alternativa. La logica stessa del pezzo lo vuole, e il pezzo…

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non c'è scampo
Crapula Edizioni

Scontro al vertice (VI) – La caduta (Et tu n’attends plus la mort qui viendra)

Nella ferita precipitano i corpi, ottemperando alla caduta. Lo spazio è più relativo del tempo incostante. Eppure si cade. E si vede, si annusa, si tocca. I sensi non mentono, non mentiranno. Il campo elettrico, il campo magnetico, la distorsione, il precipizio. Esiste questo infinito, pur sempre delimitato, e intorno le città sbudellate, incendiate da fauci meccaniche che sputano acciaio, da aerei bombardieri, funghi atomici, allucinazioni, iperventilazioni, morti. Tutto ciò che brucia è lo zolfo nelle narici: più si fa…

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Crapula Edizioni

La plus charmante c’est l’absence

Sono già dieci anni che questo testo esiste (bisogna invecchiare e morire e ricordare). Oggi, in pasto ai crapuli, ve lo diamo rivisto ed interpretato in motion (con Chiara Perrone). Un testo che si riferisce, ante litteram, a questo. Lasciala cantare, un’assenza lasciala cantare. _ la plus charmante c’est l’absence – a light – motion by C.Perrone & D.Moreschini – Testo e voce A.Zucchi – Missaggio Audio H.Ré from Claritazita on Vimeo.   Hai detto sì? E’ bene che tu…

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idiota
Lupus in Crapula

Cave canem: Usteron proteron o Il gene idiota

“¿Dónde coño me habéis llevado? ¡Pero si aquí no se ve ni una mierda!” (Tiresia) Quella meravigliosa confusione di prima e dopo (usteron proteron) del discorso dimostrativo applicato alle scienze naturali: così, ne Il gene egoista (Richard Dawkins, 1973 o giù di lì), libro mirabile e divulgativo e interessantissimo, si descrive il funzionamento della macchina da sopravvivenza primaria (il gene, poichè così si credeva negli psichedelici anni ’70) secondo i criteri della statistica, con dicotomie prese in prestito all’etica di…

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Lupus in Crapula

Cave canem – miscellanea et infamia

• Più leggo Antonio Moresco più è chiaro che, senza l’apertura enorme che questi ha messo a disposizione, Massimiliano Parente non sarebbe più di un Aldo Busi – al contrario, sarebbe un Aldo Busi senza Platinette. • C’è un Dostoievski del XX secolo: Friederich Dürrenmatt, svizzero. Denso, profondo – ma quant’è dura la legge del protos euretes (c’è chi lo dice prima e chi lo dice dopo; chi lo dice dopo non solo viene dopo, ma puzza irrimediabilmente di ridicolo)….

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Lupus in Crapula

Sapore d’Italia

Qualche giorno fa il compagno Fharidi mi scrive per farmi notare un parallelismo musicale: “hai notato che Sapore di sale di Gino Paoli ha la stessa struttura dell’inno di Mameli?”. No, in effetti non ci avevo mai pensato, anche perchè nè l’una nè l’altra canzone rientrano nei miei ascolti abitudinari. Fahridi continua dicendo: “E se provassimo a inveritrle? Si, senza se nè ma!”. Allora io, nella mia Spagna post-borbonica, e lui, l’arabo di El Andalus, ci siamo attrezzati con quello…

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letteratura e altri buchi

Senza-io (Lo stimolo e lo sprone II)

Vogliamo fare due conti con la tradizione. E vogliamo fare fede alla nostra esperienza soltanto. Siamo prima di tutto nicciani – questo vuol dire qualcosa. Uno non può temere i passi – uno a uno, sudati o contati – i traguardi della propria esperienza. Anche quando questi insinuano strane cose all’orecchio – siamo mitomani, facciamocene pure una ragione. Io mi sono scoperto leggendo Una stagione all’inferno. Di colpo, tutta una genealogia s’è fatta presente, s’è imposta. C’è stato un momento…

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Crapula Edizioni

Crapula Edizioni: Scirocco (II)

Alonso Quijano è tornato. Torna, se ne va, lo mette e lo leva. Glaucopia, la donna alla finestra è la seconda stanza di Scirocco, un poema di Alonso Quijano. Pagina correlata:  Scirocco I   2. Glaucopia, la donna alla finestra “Che cosa offusca la mia vista? Forse ho gli occhiali appannati!” Disse l’assetato, dopo una lunga pausa, gettando lontano la piccola pietra che stringeva ancora in mano. Sotto il ciglio della strada sgattaiolò un topo. Anche quest’essere, questo untore, ha…

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la chiappa soda
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Origini

«e pe’ me/ rest’ sul’ ‘addore/ terr’ c’ammesc’ ‘/a vit’ e se ne va» Pino Daniele, Tutta n’ata storia Tre ore per farmi un biglietto ’sto cazzone – e dove vai? E perché? Eh, sì! Al nord profondo me ne voglio andare, al freddo, lontano che il sole qua prende sui peggio liquami, e non si vede e non si sente altro – fosse solo merda, la merda io pure ci starei, che c’ha di male questa a parte puzzare?…

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