Crapula Edizioni, letteratura e altri buchi

Crapula Edizioni : Scirocco

  Io lo conosco Alonso Quijano, ci ho fumato insieme. E soprattutto, quando era o faceva l’albatros in mezzo agli storti, io l’ho pubblicato. Allora, a capo della mia Editori Riuniti Muniti di Stampante – allora c’erano ancora le stampanti –  io sono stato suo editore. Certe cose non si dimenticano. Alonso Quijano ha vagato per la scrittura con la stessa irridente disperazione con cui oggi sbeffeggia l’uomo e la Juve. È entrato nelle case della filosofia e della prosa…

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Edizioni Crapula: Tecnica, tecnica!

Nella collana di Edizioni Crapula compare, qui e ora, un testo, un proemio per una scrittura che non si pone come limite nient’altro che la possibilità, esperita personalmente, di fare della tradizione gioco, commedia. Questo testo di Alfahridi – composto un decennio fa – è un’iniziazione e in quanto tale bisogna essere predisposti ad acclararne i simboli. Quando il compagno arabo lo concepì, c’erano anche una statua – ricordo – e la sanzione di una pena: usteron proteron, la parola…

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vértigo horizontal
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I perforatori

di Antonio Galimany traduzione di Alfredo Zucchi *** Gli esecutori contano le perforazioni. La notte avanza senza contrattempi e la mezza luna è un fuoco debole che illumina appena la campagna senza contorni – un piano statico e nudo, privo di ogni artificio. Questo tratto intercambiabile della geografia in cui si muovono non gli permette mai ricordare dove l’hanno fatto l’ultima volta. Sono abituati a viverlo come un inizio perpetuo. Contare le perforazioni è la parte più fastidiosa del procedimento….

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Scontro al vertice (IV) Nel bosco

Schiller e i suoi sono fuori, sorpresi. Bloom fischietta con la testa in mano ed i gufi, posati intorno, ricambiano. Dalí insiste che i “gufi non son quel che sembrano”. Pound, intanto, s’allontana con Dante tra i sicamori. Eliot, ancora in panchina, consola Virgilio, che è costretto ad abbandonare la partita per l’estrema umidità della nuova sede ed il traghetto per Atene. “Che cosa vuoi, ora?” pare chiedergli l’inglese, “voglio morire!” dicono le labbra del mantovano. Omero, però, è lontano…

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Kafka – Lynch. La faccia stessa del mistero

Ancora una specie di coincidenza. Il caso è cosi stranamente efficace che quasi uno è portato a credere alla regolarità di mestruazioni e fasi lunari. L’antecedente, l’origine di questo post data ormai cinque anni, ed è una mera associazione d’idee – homo intuitivus, ci salverai o ci distruggerai!* Quando, nell’ultimo quarto di Inland Empire, una donna prende le scale del retro di uno strip-club, sanguinante, indirizzatavi dalla ricottara – e sale, e siede; ed incontra un’uomo sudato, grasso, che la ascolta…

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Lo stimolo e lo sprone

Dare per buona solo la propria esperienza, non c’è altro modo. (Aristotele ha scritto il contrario nel prologo ai suoi celebri e dissotterrati meta ta fusikà. E allora?) Allora una recente circostanza, un caso (un’opportunità) mi ha messo davanti agli occhi un’evidenza. Mi sono trovato, di recente, a scrivere cose (la cui realizzazione ad oggi è solo una scommessa o una speranza) per il cinema ed il teatro. Così, per opposizione, sono riemerse domande sulla letteratura, sul suo luogo più…

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Crapula Edizioni

Scontro al vertice (II)

“Questo è il luogo, Fharidi. Il silenzio, il luogo eletto.” “Misura le parole, Quijano!” Il terreno pesante, l’aria gelida. La neve si deposita ai lati, i confini del campo non esistono. La palla-parola circola viscida, gli uni studiano gli altri, scivolano. Omero torvo in panchina s’infiamma con gli occhi. Il pubblico sbraita, insulta, sputa. Harold Bloom fischia per un fallo lanciato dagli spalti al centro del campo. Prende nota, lo occulta nelle mutande. “Sono lenti, riflettono. Si scivola, Fahridi. Non…

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Scontro al vertice (I)

È la fine. “Si comincia?” Dal torrione a picco sul campo di gioco, Omero prende le scale. Trascina con sé il corpo sgozzato di G.W.F. Hegel. La testa sanguinante di questo rimbalza sonora sui gradini. “È vuota!” Quijano riempie la pipa ridendo. “Si comincia, Fahridi. Ricorda la distanza dai fatti. Siamo l’occhio, non la mano.” “Io avrei fatto lo stesso. Quando il presidente Hegel ha ventilato l’opportunità del pareggio, io avrei fatto lo stesso.” Fahridi pure si versa da bere….

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Se questo è il luogo (Sorrentino II)

E se uno cominciasse dai dettagli? [Borges, da qualche parte, suggerisce che il racconto (la forma breve) è essenzialmente la situazione, la trama; ed invece il romanzo (la forma estesa) i personaggi, i caratteri, dramatis personae. Chekov inoltre ci dice: mai mettere un cappio là dentro se poi qualcuno non ci si impicca. Tenere a mente.] [Primavera 2006. Alla prima de Il caimano al cinema Modernissimo di Napoli, la persona di Nanni Moretti fa dono della sua abbottonata presenza al pubblico pagante. Dopo il film…

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Americana (mid-October freestyle bullet points)

Sulla diatriba moderno/postmoderno, un granello (una goccia) in un mare di non-sense: è l’etimo, la radice (modo: or’ora, mommò). Sicchè in David Foster Wallace (d’ora in avanti DFW, o il suicida) il postmoderno opera come quel batterio che attacca una mirabile architettura testuale sul più bello, sul finale. Il finale imploso è un’interruzione di coito. Anzi è peggio. All’interruzione di coito si rimedia soli, in cinque minuti. Così, il naufragio del finale del romanzo breve “Oblio” (eponimo della raccolta di…

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