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Luca Mignola

Lupus in Crapula

Cave canem: la specie

La maledizione della letteratura, o di quella cosa là, in cui tentiamo di muovere passi difficili – i piedi incollati al pavimento molto spesso – è che questa ciclicamente si rinnoverà dall’incendio e dalle ceneri, che noi stessi alimentiamo per ucciderla – o fosse solo per amarla. Una tale maledizione vuole che ci sia sempre qualcosa da raccontare, finché la specie non sarà estinta. Come possiamo ancora negarci la commedia? C’è chi ne fa un problema solo umano – vale…

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Cave canem – Sulla solitudine

Cave canem – Sulla solitudine. Abbiamo discusso a lungo dell’abito e, alla fine, ci siamo ritrovati ad escoriarci la pelle. Il freddo e il caldo, tutt’insieme, senza perdersi un solo grado. Entrambi capaci di bruciare e seccare. “Che facciamo, dunque? Bisogna pur farsi ricrescere la pelle, a questo punto! Non vogliamo, certo, morire per estrema sopportazione.” Di pazienza ce ne vuole molta – a tenere liberi pensieri tremendi. E una tremenda solitudine.

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Filologicon Crapula

Filologicon Crapula: La cosa più bella (Od. IX, vv 1- 11)

Oggi, a Crapula, qualche altro verso omerico. Com’era già accaduto  tempo fa – e anche stavolta parla lui, Odisseo. Non a caso – o forse si, ma che importa! – i due passi parlano di cibo, ma in questo al cibo rinfrancante per il guerriero s’aggiunge il canto – la cosa più bella! Per chi non ne fosse a conoscenza o l’avesse dimenticato, il non libro dell’Odissea è quello del flashback – il libro in cui, per la prima, è…

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Lupus in Crapula

Filologicon Crapula: Ma Bohéme, A. Rimbaud

[no intro] Arthur Rimbaud Ma Bohéme Je m’en allais, les poings dans mes poches crevées ; Mon paletot aussi devenait idéal ; J’allais sous le ciel, Muse, et j’étais ton féal ; Oh! là là! que d’amours splendides j’ai rêvées ! Mon unique culotte avait un large trou. Petit-Poucet rêveur, j’égrenais dans ma course Des rimes. Mon auberge était à la Grande-Ourse. Mes étoiles au ciel avaient un doux frou-frou Et je les écoutais, assis au bord des routes, Ces…

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Lupus in Crapula

Adelante!

Cave canem: la virtù dell’onda. Eppure bisogna parlare. Parole su parole, costruzioni di intenzioni inconcluse. Le parole sono un’anatema, talvolta, per chi le pronunica e non tanto per chi le ascolta. Un’anatema di chiarezza, evidenza. Vivere sì, ma solo dopo le parole. (Eppure vivere è la cosa evidente.) Vivere senza portarsi dietro niente, senza ascoltare ciò che da sotto spinge per venire fuori, perchè fuori – nel mondo – bisogna stare. (E mi dico che ancora prima di stare, bisogna…

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Lupus in Crapula

Writing Curse – Lesson 1

Inizia oggi, a Crapula, il nostro curse di Scrittura Creativa. L’art pour l’art. Il corso si svolgerà in dieci lezioni, tutte gratuite. Una lezione a settimana. Promettiamo varietà di temi, vendite di indulgenze, licenze poetiche e quant’altro offra – o abbia già offerto – il mercato della letteratura. Qui c’è tutto.

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Lupus in Crapula

Una spiegazione.

(senza titolo). Se c’è una cosa che odio fare, è dare spiegazione di ciò che scrivo in versi. Ora, voi pochi che passate, penserete che Alonso Quijano – o chi per lui – sia un vanesio. Pensatelo pure, tanto a me importa poco. Ciò che mi interessa è non creare equivoci, e questi si annidano soprattutto nelle menti più solerti a vedere solo ciò che tali menti vogliono vedere. Vengo al testo. Anzi alla similitudine, che è lo snodo semantico,…

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letteratura e altri buchi, Lupus in Crapula

Cave canem: la virtù dell’onda.

Una vasta provincia di orrori sottratti alla parola. Questa sarebbe bellezza? Ci vuole una nobile disperazione o barbarica rassegnazione anche per mandare tutto a puttane. E’ la mano quel che conta. Stringere il collo del poeta, farlo tacere (magna res subducta) fino a un certo punto. Su Moresco (Canti del caos). C’è una potenza, una forza che generata dalla disperazione – e per liberarsene – diventa qualcos’altro. A me piace chiamarla: la virtù dell’onda. La capacità di sbattere e non…

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(senza titolo)

[senza foto] Ex abrupto Non è, in fondo, quel che cerchi, poeta, riversare il tuo umore, ambiguo liquore tra seni travolti, in un corpo felice di averti? Taglia corto ogni discorso. Questa è la speranza: tacere la svista, l’errore. Perchè vuoi posserdere il dentro, mucoso buco eiaculato, pur di non parlare. Come uomo, appena incarcerato, guarda oltre le sbarre del suo ritiro il mondo, che fuori esulta libertà. Così, poeta, rifiutato il giudizio, le hai odiate e, allo stesso tempo,…

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Lupus in Crapula

Geraldine Prout – una canzone d’amore

Come avrà fatto il Filologo a scoprirci, ancora? Eravamo nascosti in una cantina. Eppure se ci ha trovati, ciò dimostra che le mura delle case sono sempre troppo sottili, passa ogni respiro. Le case non sono luoghi sicuri. Ecco, in questo modo ci ha trovati. E credete voi, amici di Crapula, che pur avendoci trovato si sia atto vedere in volto, nel suo vero volto, il Filologo? Macchè! Era tutto fasciato, una mummia. “Vengo dall’Egitto, quelli ancora oggi preferiscono spedizioni…

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