letteratura e altri buchi

Le lune nere di Fulci

Di Lucio Fulci ho visto pochissimi film: l’immortale Non si sevizia un paperino (uno dei film più disturbanti di sempre), Beatrice Cenci e gli ultimi due della Trilogia della morte, ovvero …E tu vivrai nel terrore! L’aldilà (geniale, allucinato, perfido) e Quella villa accanto al cimitero. Questi pochi titoli mi sono bastati per vedere in Fulci un narratore coltissimo, profondo ma soprattutto furioso: le sue storie sono sovrabbondanti e al contempo essenziali, estreme, raccontate con una voce che non ha…

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letteratura e altri buchi

Vite difficili di privilegiati

Secondo Rousseau, il denaro che si ha è lo strumento della libertà mentre quello che si insegue è lo strumento della schiavitù. Christopher Marlowe dice che il denaro non può comprare l’amore ma migliora la posizione contrattuale. Per i protagonisti de I privilegiati, Adam e Cynthia, il denaro è la vita, o, meglio, il lasciapassare per una vita degna di essere vissuta. Il titolo originale del romanzo di Jonathan Dee, The Privileges (I privilegi), chiarisce ulteriormente il concetto: non abbiamo…

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letteratura e altri buchi

La perdita del sacro in Okey Ndibe e Chigozie Obioma

La parola religione ha origine dal verbo religere che significa guardare con attenzione, aver riguardo/cura, e da re-ligàre, che vuol dire unire insieme. I due etimi sottolineano due aspetti del culto religioso: il rapporto con la divinità (di cui aver riguardo) e quello con la comunità, tenuta insieme dal comune rapporto con il sacro. Il prezzo di Dio di Okey Ndibe e I pescatori di Chigozie Obioma raccontano della perdita del sacro e di come tale perdita conduca alla privazione…

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letteratura e altri buchi

La più amata. Vita di Teresa

Quaeque ipse miserrima vidi Et quorum pars magna fui. (Eneide, libro II, versi 5-6) Il tratto distintivo di Teresa Ciabatti, ne La più amata, sta nel non prendere le distanze dalla sua famiglia e nel presentarsi come prodotto e non come vittima del suo ambiente: consapevole fin dall’infanzia del suo status di privilegiata, la voce narrante/protagonista/autrice ne gode, ne approfitta anche con una certa scaltrezza, si sente padrona del mondo, vive la sua ricchezza come un coronamento del suo essere…

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letteratura e altri buchi

Bull Mountain – Brian Panowich

Il mio primo pensiero, subito dopo aver finito Bull Mountain, è stato che Brian Panowich ci ha regalato un ottimo esordio, addirittura splendido se il romanzo si fosse concluso a pagina 278. Il fatto è che le ultime sedici pagine, di primo acchito, mi sono sembrate rassicuranti, con i villains puniti per il loro misfatti e un’atmosfera da “e vissero felici e contenti” che, per quanto affrontata con asprezza, eleganza e sobrietà, ho trovato un po’ eterea, stonata rispetto  alla…

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letteratura e altri buchi

Yanagihara e il Grande Romanzo Americano

Quella del Grande Romanzo Americano è una fissazione che non capirò mai. Ogni volta che mi trovo davanti a un libro che ha l’obiettivo più o meno dichiarato di riassumere in un dato (seppur notevole) numero di pagine uno specifico modo di pensare/sentire/affrontare la vita resto basita. Il fatto è che trovo il concetto del Grande Romanzo Americano nevrastenico, sterile (per la sua intenzione più esaustiva che indagatrice), solipsistico e anche un po’ mortifero. Mi sembra una manifestazione di un’ossessione…

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letteratura e altri buchi

L’epica di Marlon James

La gente deve sapere. La gente deve sapere che c’è stata quella volta che potevamo farcela, sai?  Potevamo davvero farcela. Nella gente c’era abbastanza speranza e stanchezza e non poterne più e voglia di sognare che qualcosa poteva succedere davvero. […] Forse è una cosa troppo grossa per te.  Forse è una cosa troppo grossa per un solo libro e dovresti marcarla stretta. Stare sul pezzo. […] Quando metti giù la prima frase me lo dici? Mi piacerebbe sapere quale…

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letteratura e altri buchi

Eccentrici

Due domande accompagnano la lettura di Eccentrici: cosa sia il centro da cui i quarantadue personaggi raccontati da Geminello Alvi svicolano (inconsapevolmente?) e se davvero valga la pena orbitare attorno a questo centro. Perché, nel bene e nel male, le vite tirate fuori dallo scrittore sono incapaci di piegarsi agli accadimenti esterni e anzi rifulgono attraverso di essi, o soccombono, ma in un modo o nell’altro impongono al mondo la loro esistenza. Gli ingenui ritengono che la propria biografia consista…

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Red Riding Quartet

La fine del mondo è un pantano marcescente che risucchia e si espande allo stesso tempo, il cui trionfo non ha alcun sapore catartico: non c’è distruzione, né rinascita, ma solo un ulteriore perpetuare dello stato delle cose. Il male è un semplice e inaccettabile dato di fatto, che non distrugge e che non può essere distrutto, una creatura tentacolare che magari, qualche volta, si esaurisce in qualche sua derivazione, ma che esaurendosi si rafforza, diventa più sofisticato, più nascosto,…

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letteratura e altri buchi

Psicoterapia e narrazione in Irvin Yalom

Come terapeuta, il mio compito è […] quello di lavorare al superamento del mio ruolo, ovvero di fare in modo che il paziente assuma la funzione di padre e di madre di se stesso. Se nella prefazione Irvin Yalom dichiara con una chiarezza adamantina lo scopo del suo lavoro, nella postfazione, scritta trent’anni dopo, l’autore commenta che avrebbe voluto essere il supervisore del se stesso più giovane (che comunque aveva cinquant’anni), per suggerirgli di muoversi con più cautela con i…

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