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Luca Romano

letteratura e altri buchi

Vous êtes un vilain garçon

Si racconta che Simone de Beauvoir rispose così [“Vous êtes un vilain garçon”] al click della macchina fotografica usata da Art Shay che in quel momento le stava scattando una foto senza chiedere il permesso. Lei non chiuse la porta, non si ribellò, quella frase fu la sua unica risposta. Oggi quella foto può essere considerata simbolo di tutta la filosofia del corpo di una delle più grandi donne del ‛900. Ma perché e come una foto può rappresentare il…

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Robert Walser è morto. D’altra parte chi può dire dove e quando sia vissuto? Robert Walser è nato a Bienne il 15 aprile 1878 ed è morto a Herisau, il 25 dicembre 1956, il giorno di Natale. Robert Walser è morto e della sua morte sono rimaste tracce nella neve: i suoi passi e il suo corpo, steso, con il cappello a nemmeno un metro da lui. L’hanno ritrovato così, il corpo di Robert Walser, disteso nella neve dopo una…

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Il limite della parola davanti all’immagine

«Ebbene, eccolo!» disse loro il vecchio, scarmigliato, il volto acceso da un’eccitazione sovrannaturale, gli occhi sfavillanti e affannato come un giovane ebbro d’amore. «Ah! – gridò – Non vi aspettavate tanta perfezione! Siete di fronte ad una donna e cercate un quadro. C’è tanta profondità in questa tela, è così vera la sua atmosfera che non potete più distinguerla da quella che ci circonda. Dov’è l’arte? Perduta, scomparsa! Ecco le forme autentiche d’una giovinetta: non ne ho forse completamente fermato…

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C’è una immagine in dagherrotipo[1] del 1842 che ritrae Honoré de Balzac in una posa decisamente inusuale per l’epoca: con una maglia sbottonata, senza cappello, una mano sul cuore. Si tratta di un manifesto letterario, ma per capirlo è necessario chiedersi: che cosa succede con questa foto? Bisogna tornare a quegli anni, capire cosa stava succedendo nel campo della fotografia, che intenzioni aveva l’autore (o almeno colui che se ne è appropriato), che idea di fotografia aveva. Questa foto compare…

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Crapula Edizioni

Il soggetto

Era sicuramente già sera, ad ogni modo era già buio da un pezzo, essendo novembre, quando si aprì la porta della stanza accanto; l’affittacamere sgusciò dentro per girare l’interruttore della luce e il medico la seguì. Il malato si stupì di quanto poco egli fosse malato o di quanto poco la malattia lo menomasse, visto che riconobbe benissimo quelli che entravano, non mancava nessuna delle loro caratteristiche ben note, anzi, neppure quelle che di solito suscitavano in lui un senso…

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