Internacional

Lettere di Milena a Max Brod – p2

[Datata da Max Brod: 29 luglio 1920* Scritta in tedesco; Brod riproduce la lettera parola per parola e senza tagli, a eccezione delle moltissime sottolineature di Milena. Nella sua risposta a Milena, Brod aveva prima chiesto un “trattamento di riguardo del malato”.] Ero davvero molto spaventata, non sapevo che la malattia di Frank fosse così grave, qui sembrava davvero in salute, non l’ho sentito tossire per nulla, era fresco e contento e dormiva bene[1]. Lei mi ringrazia – caro, caro…

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Lettere di Milena a Max Brod – p1

[Datata da Max Brod*: 21 luglio 1920. Scritta in tedesco; Brod riproduce la lettera senza apportare modifiche o correzioni, eccezion fatta per alcune abbreviazioni. Per interessi personali, Brod aveva chiesto a Milena informazioni su Karl Příbram (N. N.), ricoverato nella clinica Veleslawin; per mezzo di Kafka era venuto a sapere che anche Milena dovette spendere lì un periodo di tempo.] Egregio  dottore, lei voleva da me delle prove che al signor N. N. vengano fatti dei torti alla clinica Veleslawin….

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Necrologio di Milena Jesenská per Franz Kafka

L’altro ieri*, presso la clinica Kierling a Klosterneuburg (Vienna) è morto il dottor Franz Kafka, scrittore di lingua tedesca vissuto a Praga. Qui lo conoscevano solo in pochi, giacché egli era un solitario, un uomo sapiente, spaventato dal mondo; già da anni soffriva di una malattia ai polmoni e, sebbene la curasse, ciononostante la alimentava consapevolmente e la pungolava coi pensieri. Quando anima e cuore non sopportano più il peso, il polmone se ne prende metà così che il carico…

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La cella

Che cosa ti è successo? Perché piangi e che cosa c’è lì nel bosco? Cos’è quella cosa che ci insegue? Per favore, smettila di piangere, parlami! «Vuole ucciderci. Vuole mangiarci.» Che cosa? Perché? «Non lo so perché! Ha fame.» Il tuo vestitino… Perché è tutto così rosso? Non risponde. Dove l’ho vista prima d’ora? Possibile che anche lei fosse nella caverna insieme a tutti gli altri? La caverna delle ombre. Le ombre sono tornate. Non ricordo con precisione il giorno…

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Lettere a un giovane poeta p.10

Parigi, secondo giorno di Natale 1908 Deve sapere, caro signor Kappus, che sono stato davvero felice di ricevere la Sua bella lettera. Le notizie che mi dà, ora di nuovo reali ed esprimibili, mi sembrano buone e quanto più ci penso, tanto più le considero tali. Proprio questo, in realtà, volevo scriverLe per la notte di Natale; ma con tutto il lavoro in cui sono immerso – molteplicemente e ininterrottamente – durante questo inverno, l’antica festa è arrivata così in…

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Lettere a un giovane poeta p.09

Furuborg, Jonsered, Svezia, 4 novembre 1904  Mio caro signor Kappus, durante questo periodo, passato senza lettere, sono stato in parte in viaggio e in parte così impegnato da non riuscire a scrivere. E anche oggi scrivere mi viene difficile perché ho già dovuto scrivere diverse lettere, e la mia mano si è stancata. Se potessi dettare a qualcuno, potrei dirLe molte cose, invece dovrà accettare solo poche parole in risposta alla Sua lunga lettera. Caro signor Kappus, io penso a…

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Lettere a un giovane poeta p.08

Borgeby gård, Flädie, Svezia, 12 agosto 1904  Voglio parlarLe ancora per un po’, caro signor Kappus, sebbene io non possa dire quasi nulla che La aiuti, a stento qualcosa di utile. Lei ha avuto molte e grandi tristezze che sono ormai trascorse. E Lei dice che anche questo trascorrere Le è stato difficile e penoso. Ma, La prego, rifletta se queste tristezze non siano piuttosto trascorse attraverso di Lei: non è forse cambiato molto in Lei? Lei stesso non è…

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Lettere a un giovane poeta p.07

Roma, 14 maggio 1904  Mio caro signor Kappus, è passato molto tempo da quando ho ricevuto la Sua ultima lettera. Ma non mi serbi rancore per questo: prima il lavoro, poi i disturbi e infine la malattia mi hanno continuamente impedito di darLe questa risposta che volevo giungesse a Lei da giorni calmi e buoni. Adesso che sto di nuovo un po’ meglio (l’inizio della primavera, coi suoi passaggi cattivi e lunatici, è stato pesante da sopportare anche qui), eccomi…

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Ultima fermata

L’incessante frastuono del suo cuore che le rimbomba nel petto. Rintocchi a intervalli regolari, sempre più veloci, ma senza fretta. In quei battiti si riversano i suoi ultimi pensieri. Come se una flebo li facesse cadere uno ad uno, lentamente. Il suo respiro si accorcia, le manca l’aria, non ci riesce. Qualcosa le blocca la bocca, gliela tiene chiusa, forse è nastro adesivo. Le labbra le prudono, se solo potesse strapparselo via, se solo potesse muoversi… Ispira ed espira freneticamente…

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Lettere a un giovane poeta p.06

Roma, 23 dicembre 1903 Mio caro signor Kappus, Lei non deve rimanere senza un saluto da parte mia adesso che è quasi Natale e che Lei, nel bel mezzo della festività, sopporta la Sua solitudine con maggior fatica del solito. Ma se proprio adesso dovesse notare che essa è grande, ne gioisca; perché – se lo chieda – cosa sarebbe una solitudine senza grandezza? C’è solo una solitudine, ed essa è grande e non è leggera da sopportare, e quasi…

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