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Crapula Edizioni

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Il viaggio

Quando sentì l’attrito del carrello sopra l’asfalto e la voce del pilota annunciare una temperatura di ventisei gradi, Anne si slacciò la cintura. Fuori dal finestrino il giorno era appena iniziato e della notte restava una luce bluastra macchiata di rosa. In aeroporto Anne si chiuse nella prima toilette. Sfilò cappotto e maglione, indossò una maglietta sopra un paio di jeans, dei sandali bassi al posto delle scarpe stringate. Ficcò i vestiti invernali nel borsone di cuoio, non aveva con…

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La custode
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Go Hifreann Leat

Colonna sonora: The Waterboys, Fisherman’s Blues, 1988. Quando O’Brien, tirando a fatica la rete sulla barca, ci trovò impigliata la ragazza con le trecce, imprecò forte. Lo fece in gaelico, convinto che fosse l’unica lingua che la divinità a presidio delle acque del fiordo comprendesse. Il corpo era levigato e devastato dal mare e dal sale, ma toccarlo di nuovo gli procurò lo stesso spasimo. Lo sistemò in un telo cerato giallo, azionò il piccolo motore a elica e si…

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Finisterre. Lo strano caso dei gemelli Denis
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La sposa

«Uagliù, inizia a fare buio» disse Giannino Mezzarecchia «torniamo a casa, altrimenti sono mazzate». Lo guardai di sguincio, piegato dentro dal ricordo della cruda cinghia, quella vecchia di cuoio consumato che il Nonno, uomo austero ma giusto, ligio a poche leggi ataviche, teneva solo per noi. «Allora? Ce ne andiamo o no?» continuò Giannino. Tutti abbassarono la testa, imitando il sole appena fuggito, lontano, dietro i colli sconosciuti. Un giorno li avremmo vissuti, quei colli, ma fuori tempo massimo, ormai:…

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Sana come un pesce
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Mōch il cacciatore

È la vita che divora la vita. Antico proverbio fenicio. Da lontano la sacerdotessa parla con voce lenta a Mōch, il cacciatore fenicio. Gli chiede: «Che cosa resta?» «Un sogno», risponde Mōch. Poi aggiunge: «Gli occhi non basteranno a riportarmi indietro, a un certo punto mi volterò e sarà tutto finito. Tutto ricomincerà». «Questo tuo talento ti servirà quando anche tu passerai oltre», gli risponde la donna. «Conosciamo e non conosciamo che cosa stiamo cercando. Meglio tacere», l’ammonisce con calma…

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La regola del tre

Il tre, il cinque, il sette e l’otto. La faceva diventare una gara. Di quelle a perdere, di quelle a perdersi, che qui al traguardo era meglio non arrivarci. A volte passava una mano, un braccio, un uomo corpulento ad afferrarla o una donna in difficoltà nel tirarla giù dalla pista, ma se nessuno rivendicava la proprietà del manufatto allora toccava a lui contare i tre giri, gustarsi la corsa, aspettare e acchiappare il malcapitato. E oggi, per inciso, sembrava…

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Die Tote Mutter

Guido ha diciassette anni ed è figlio unico. Non c’è stato giorno in cui sua madre Antonia non gli abbia detto che è diverso dagli altri; lei è la sostanza nella sua vita fatta di mani che gli raddrizzano le spalle, di pantaloni bagnati di pipì e torme di pensieri. Suo padre non lo ricorda: si chiamava Claudio, era maestro d’arte all’Istituto comprensivo di Porto Viro ed è morto in un incidente d’auto quando Guido aveva un anno. Antonia non…

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Vespro

I. Hai scoperto il diario per caso. Un cliché, capita sempre così. Spalanchi l’armadio per risolvere la questione dei suoi abiti, una volta per tutte; sollevi una pila di maglioni e trovi una scatola di scarpe; la prendi e la metti da parte, accanto all’altra dozzina di scatole di scarpe, le sue. Poi, dopo un lasso di tempo incalcolabile in cui hai svuotato mezzo armadio, hai innalzato colonne di vestiti sul letto matrimoniale classificate per stagione e colore, mentre stai…

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Riduzione dei resti

“Ti vedi, ti vedi vederti, ti guardi guardarti”. (Georges Perec, Un uomo che dorme) La lettera sarebbe arrivata prima o poi, era solo questione di tempo. Passavano gli anni e ogni tanto il pensiero tornava là, una persistenza nella memoria o una cambiale a lunga scadenza. Diciassette anni da quando papà è stato sepolto nel cimitero del paese. Molto tempo, se ci penso: è la vita di un ragazzo. Oppure poco, volato via senza gloria, con i cambi di ragioni…

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Topolino e il topone di fogna

Mickey era stanco morto. La scintilla vitale gli si era spenta da tempo. Battiti del cuore e onde del pensiero si erano zittiti appena smisero di disegnare. L’animazione era diventata un lavoro per macchine elettroniche, nuovi schiavi esanimi. Walt Disney, che non era l’uomo bonario e simpatico spacciato dal reparto Pr dello studio cinematografico, era morto stecchito. La sua testa mozzata giaceva in un iper-frigorifero nucleare. Minnie, la topa di cui doveva essere innamorato, era diventata anch’essa un blocco di…

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Sull’iguaglianza e la liberazione de’ popoli

Assemblea per l’ordinamento e la sollevazione dell’Accademia rivoluzionaria, organo internazionalista permanentemente strutturantesi Napoli, anno XI della Rivoluzione, 21 settembre Comunicazione del Prof. Quintilio Fierro   L’Istoria dell’orbe è primariamente vicenda di popoli, il soggetto è generato poscia, ermeneutica recente, fatta salva l’occorrenza classica su cui non indugeremo oltre non essendo il loco. Esso soggetto è fenomeno de’ malaugurati tempi d’oggi, nostro coevo altrimenti detto, anco di noialtri che gl’avremmo sollazzevoli voltato il guardo, s’avessimo avuto il privilegio dell’arbitrio in simili faccende….

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