Categoria

Crapula Edizioni

Crapula Edizioni

Arpioni

Mica lo so bene com’è che è successo. Che un giorno sei per strada, fumi una sigaretta, guardi la gente che passa e a un tratto sbuca una con un gran culo e sbam. Gonna aderente e chiappe sode. Anche tacchi a spillo che, si sa, conferiscono sensualità al passo, slanciano la gamba e sorreggono il fondoschiena. L’ho letto in un inserto di Donna Moderna. Non che di solito legga gli inserti di Donna Moderna, di grazia, ma dal dentista…

Leggi tutto
Articoli correlati
La chiave
11 Gennaio 2019
Forme brevi – Dossier Piglia
6 Gennaio 2019
La sovraccoperta
15 Dicembre 2018
Crapula Edizioni

Pluto

Era il cane di Giulia, un meticcio senza valore. Gliel’avevo regalato per il nostro secondo anniversario, aveva deciso di chiamarlo Napoleone come quello degli Aristogatti. Io l’ho sempre chiamato Napo. Quando glielo portai a casa, Franco non fu contento: ma a lui non piacevo proprio io, diceva che ero un perdente senza obiettivi, inadatto a sua figlia. Che di me non ci si poteva fidare. Gliel’ho dimostrato, invece, col tempo e coi sacrifici, di che pasta sono. Ho fatto tutto…

Leggi tutto
Articoli correlati
L’ultima notte della gazzella
27 Maggio 2019
La chiave
11 Gennaio 2019
Forme brevi – Dossier Piglia
6 Gennaio 2019
Crapula Edizioni

La figlia di tutti

«Passerà.» «Mia figlia è morta. Riesci a dirmi qualcosa di più intelligente!?» Marta si concentrò. «Tutti dobbiamo morire, Elena.» «Questo può valere per i morti di vecchiaia! Cosa c’entra con i morti per sbaglio!?» «Cosa intendi con ‘per sbaglio’!? Pensi che qui ci sia qualcuno che ha sbagliato!?» Elena non riusciva a posare lo sguardo da nessuna parte in quella casa dove era morta sua figlia. Non riusciva a guardare il tavolo, le sedie, il divano, il quadro impassibile alla…

Leggi tutto
Articoli correlati
Forme brevi – Dossier Piglia
6 Gennaio 2019
La sovraccoperta
15 Dicembre 2018
Cicala
14 Dicembre 2018
Crapula Edizioni

Eggs

Il coltello, uno di quelli a scatto della collezione che teneva giù in cantina, non doveva mai usarlo all’inizio. Quando cominciava la danza, a Evans bastavano i suoi polsi d’acciaio e gli occhi fissi in quelli della donna. Per lei gli occhi di Evans non erano uno sguardo, ma una promessa che sarebbe stata mantenuta. Il coltello lo teneva per il sigillo, e la controfirma. Alla fine di tutto le avrebbe scolpito su un braccio un piccolo cristallo di sangue,…

Leggi tutto
Articoli correlati
La chiave
11 Gennaio 2019
Forme brevi – Dossier Piglia
6 Gennaio 2019
La sovraccoperta
15 Dicembre 2018
Crapula Edizioni

Bunny’s dilemma

Chi si muove è perduto. Capita allo sfortunato di muovere, muovendosi, una serie indefinita di soggetti movibili o anche irremovibili – nessuno, in presenza di soggetti in movimento, può restare immobile pur provandoci. Il più grande potere in noi è il potere virtuale, che è la possibilità sempre in essere di spostare gli equilibri circostanti estemporanei. Io posso tutto, in potenza, e questo è tutto quello che al momento non è: la spaventosa ignota possibilità di essere qualsiasi cosa. Se…

Leggi tutto
Articoli correlati
I comunicanti
20 Febbraio 2019
Se il nostro amore vale qualcosa
25 Gennaio 2019
Forme brevi – Dossier Piglia
6 Gennaio 2019
Crapula Edizioni

Mise en abîme

Per tredici anni casa mia è stata la strada. Casa mia, di notte, prima di fare ritorno, in un viaggio lungo dieci minuti, alla casa vera. La strada si confonde spesso nell’immaginazione con il getto caldo di una malinconia. Risate, fumate, panico. Viaggi lunghi ore, viaggi nel silenzio, viaggi senza meta né ricerca. Viaggi per andare. «Andare è tornare a venire» dicevamo. Tornato a casa tra le pareti. Quell’odore di famiglia, inconfondibile, più sacro del DNA e comunque meno oscuro,…

Leggi tutto
Articoli correlati
L’ultima notte della gazzella
27 Maggio 2019
Anita
13 Maggio 2019
La cosmologia dell’assenza
3 Maggio 2019
Crapula Edizioni

Sotto il sole

Barcollava davanti casa, l’ascia piantata in mezzo alla testa. Gocce di sangue scendevano con lentezza sulla fronte e sul naso carnoso. Il signor Enzo Lopez aveva tentato già altre volte il suicidio, ma questa volta aveva pensato a un metodo più risolutivo: spaccarsi in due il cranio. Vagava sul marciapiede con l’aria mortificata di chi sa di avere fallito il colpo, e gridava con irrimediabile energia una A aperta, lunghissima, ossessiva. I signori Lopez, qualsiasi cosa accadesse nella loro vita…

Leggi tutto
Articoli correlati
La chiave
11 Gennaio 2019
Forme brevi – Dossier Piglia
6 Gennaio 2019
La sovraccoperta
15 Dicembre 2018
Crapula Edizioni

Desertificazione

– Io sono Misericordia – mi sono svegliata stamane con in testa questo esordio, dondolava tra le dita. Un’eco di Misericordia. E così la desertificazione avanza. Paolo entra in camera in mutande, dice che è in ritardo. Mezzo calvo, mezzo ingegnere. «Che fai oggi? Lavori?» «No.» «Non vai in studio?» «Resto qui. Mi sento la Misericordia.» «Prendi le pillole, subito.» «Ma vaffanculo.» «Amore, stai tranquilla per favore.» «Lo sono. Tranquilla. Ma mi sento la Misericordia!» «Sei solo stanca.» «Mi sono…

Leggi tutto
Articoli correlati
Forme brevi – Dossier Piglia
6 Gennaio 2019
La sovraccoperta
15 Dicembre 2018
Cicala
14 Dicembre 2018
Crapula Edizioni

Jules e Velya

Le scale in quel palazzo erano tutte di marmo, scure, piatte, frammentate; scale a chiocciola? Insieme: Jules et Velya verso la costruzione di città avvenenti: nuclei del futuro. Jules e Velya: due nomi all’opposto, generi alla rovescia, due facce allo specchio. Ogni volta, salivano con un nuovo desiderio di avventura. Correvano i tempi della robotica anni Ottanta, di Star Blazers e fogli colorati, i giochi virtuali erano ancora lontani… tutto già progettato, le teste fortunate, piene di informazioni: recupera, inietta,…

Leggi tutto
Articoli correlati
Rerum Habyssalium Archivum
21 Giugno 2019
La minaccia dell’anfibio
15 Febbraio 2019
La chiave
11 Gennaio 2019
Crapula Edizioni

La prima volta

All’uscita del tunnel, lui pensò a cosa avrebbe potuto dire per interrompere quel silenzio troppo carico e duraturo. Provò con un «Yahuuu, finalmente soli per tre giorni!». Non funzionò. I sentimenti di lei si erano stabilizzati su un corrosivo senso di colpa, e quell’esternazione liberatoria fu come passarle le nocche su una grattugia. Lui lo avvertì e tornò a tacere fino al cartello che indicava l’uscita dal paese. «Guarda!». Le disse. «Vuoi vedere che ora ci saluta? È il giovane…

Leggi tutto
Articoli correlati
La chiave
11 Gennaio 2019
Forme brevi – Dossier Piglia
6 Gennaio 2019
La sovraccoperta
15 Dicembre 2018