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Crapula Edizioni

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Una gomma, qualcosa, una caramella

Ho rubato una macchina e adesso me ne sto al tavolo a bere Ceres Royal mentre le casse diffondono One Day di Asaf Avidan. Gli occhi mi slittano via, si piegano a terra. Questa canzone mi sta sul cazzo, perché la adoro. Qui dentro qualcuno si lascia portar via come me dalla corrente del suono, chi sa dove. Ho il cervello che mi scivola tra i tavolini. Lo sguardo che corre in continuazione. Un giorno saremo vecchi, dice. Un cazzo,…

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Uno straniero per ogni viandante

“For doubt and secrecy are the lure of lures, and no new horror can be more terrible than the daily torture of the commonplace.”  (H.P. Lovercraft)   A mio modo sono un middle-class hero. Riesco a spingere la porta corazzata socchiusa, varco la soglia. Penso al peggio, cammino su suole di gomma, il parquet è nero. La luce artificiale mi evita di far danni, aiuta a muovermi lungo il corridoio. Vedo Donna Sarco seduta sul letto, la sua schiena nuda,…

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Bellavalia

Nessuno aveva mai capito se la creatura fosse una bambina o una dolce vecchietta. Mutevole ed eterna, correva strabuzzando gli occhi vibranti, e aveva poco più di dieci anni. Congiungeva le mani in modo sapiente e meditava. Allora ne aveva ottanta. Era rinomata come guaritrice. Erbe mediche, fiori profumati e orecchie attente, accoglieva ogni giorno lunghe file di persone che chiedevano il suo aiuto. Li toccava, li massaggiava, li osservava. Alcuni solamente li ascoltava. La chiamavano Bellavalia, proprio come la…

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Lo studente

Passava lunghe ore, immobile, davanti allo stretto abbaino della sua misera stanza, osservando lo scorcio dei tetti della città mitteleuropea in cui si era trasferito. Forse non osservava nemmeno più. Probabilmente all’inizio, qualche anno addietro, aveva guardato con reale interesse il frammento di panorama che gli si stendeva davanti, ma ora sarebbe più corretto dire che ne era rapito, cadeva in una specie di trance davanti alla finestra, senza compiere nessun movimento, quasi senza nemmeno respirare; restava semplicemente lì. Solitario…

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Il taglio

Ho comprato del prosciutto, in barba ai vegani e all’atroce morte dei maiali. Non credo si possa abdicare al cannibalismo, mangiare prosciutto è la mia parte cannibale, quella accettata. Non potevi sapere che era in frigo, accanto al salame, lontano dalle cipolle e dal crème caramel. L’hai saputo stanotte, nel sonno, come capita da sempre. In quello spazio nostro travasiamo sogni, emozioni, desideri. Quelli che come grumi ci portiamo a spasso durante il giorno, coaguli di materia impalpabile che passano…

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Tregua

Chi ti cerca ha due mani e un pollice opponibile e la sua rivolta, che è stata nel tempo che si quantifica, in  memoria – o in un’altra algebra? – è un caso rigurgitato, addome propulsivo e centripeto e gravitante e rumoreggia tuono dopo il silenzio lampo – allo stesso modo della vista che è dopo l’occhio, che è dopo la percettibilità cerebrale simile a una coercizione a vedere e dire: comunque inizi. E dire, imita la voce di chi…

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Il siero della verità

Il dottor Candido Santino è sposato da una decina d’anni. Sua moglie è un po’ gelosa, non lo lascia mai andare in giro da solo, lo controlla anche quando è al lavoro, lo chiama a intervalli regolari, che lui ha imparato a misurare, infatti sa sempre quando il suo cellulare sta per vibrare e cosa dire per non farla ingelosire. Candido Santino è un medico chirurgo, un uomo tranquillo, ha i baffi grigi e i capelli neri, la testa non…

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Sospensione
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Storia di un ragazzo e della terra che raccoglie ogni dolore

«Ce l’ho!» «Non ci credo, fammi vedere.» «Sì, eccolo! No! Aspetta, maledizione mi è sfuggito di mano…» «Sei proprio un imbecille. Che aspetti? Vallo a prendere.» «Non metto la mano lì sotto.» «Invece sì che ce la metti o lo dirò a tutti quanti.» La minaccia rimane per qualche minuto sospesa davanti a loro, finché il ragazzino più piccolo avvicina lentamente la mano all’ingresso buio. Un fronte freddo minaccia il cielo e scuote le chiome degli alberi. Il vento spazza…

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La sovraccoperta
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L’appartamento

Quel giorno l’appartamento non era come lo ricordava. Gianni l’aveva portata là varie volte, e non aveva mai notato quella porta. Una porta bianca, anonima, come le altre. «Già, ma questa porta?» Nessuno rispose. Gianni stava prendendo le misure in cucina, aprendo finestre, alzando tapparelle. C’era da verificare la possibilità di realizzazione di un nuovo bagno, e per quello erano in attesa dell’architetto. Girò la maniglia, ed entrò. Una parte sconosciuta dell’appartamento si svelò piano nella penombra. Accese la luce;…

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Miedo a las alturas. Horror, fantascienza e altri mostri

Si comincia. C’era una volta un mostro, brutto e cattivo, che terrorizzava tutti e tutti aspettavano qualcuno che lo facesse fuori – perché o lui o gli altri, convivenza non datur. C’era una volta un essere venuto dallo spazio, alieno, spaesato, oggetto non identificato, che terrorizzava tutti e tutti aspettavano qualcuno che se lo portasse via per vivisezionarlo come fanno loro con gli uomini e per capire perché e per come c’è vita nello spazio. Si comincia da qui, dal…

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