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letteratura e altri buchi

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La tela di Stein

Stando al dizionario etimologico, la memoria consta nella capacità della mente di trattenere determinate esperienze ed eventualmente riprodurle, a prescindere dalle occasioni che le hanno suscitate; diverse sono la reminiscenza, ovvero la facoltà di rievocare volontariamente alla mente i concetti appresi, e la ricordanza, che consiste nel momento in cui i fatti si presentano alla mente senza che questa si sforzi di richiamarli a sé. La memoria è una componente basica della nostra identità, elementare al punto da essere facile…

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Il riporto di Bravi

  Trascorriamo la maggior parte del tempo a nasconderci e non facciamo i conti con chi, all’improvviso, potrebbe aprirci la porta del bagno nel momento meno opportuno o, ancora peggio, con un fratello che ci coglie a trastullarci sotto le lenzuola e corre a spifferarlo ai vicini e agli amici. A volte basta un ceffone inatteso per smascherare la nostra intimità, ma poi ci rendiamo conto che è stato proprio quel ceffone a rivelarci la natura nascosta delle cose. Arduino…

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El gaucho insufrible: storia di un’ambigua attribuzione

Il cassettino segreto di casa Bolaño è uno dei primi pezzi seri di CrapulaClub. Ora che i diritti dell’opera di Bolaño sono passati da Anagrama a Alfaguara, e quest’ultima è entrata a far parte del gruppo Random House, è bene tornare sull’argomento. Si tratta, è bene dirlo subito, della storia di un ambiguo riferimento metaletterario. El gaucho insufrible, di recente ripubblicato da Alfaguara in Spagna, è il primo libro di Bolaño pubblicato dopo la sua morte. La quarta dell’edizione Alfaguara…

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Spazzaturaburger
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Sibylle Lewitscharoff

Ma mi trova, questa schifosa emicrania, non le importa cosa penso, mi assale mio malgrado, preme e schiaccia e punge dietro gli occhi, che vergogna, ma questa malattia teatrale l’ho presa da mio padre, era anche lui uno straccio da emicrania. Alla base, istinti di vendetta che colpiscono con stecche d’acciaio, provocando un perverso orgasmo dell’anima e, zac! subito è chiaro che razza di esseri meschini siamo e, zac! com’è misero questo crogiolarsi negli io-io-io e, per favore, aprite la…

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Che fine ha fatto Baby Jane?

Ciò che colpisce del romanzo di Henry Farrell, soprattutto se lo si legge dopo aver visto la sontuosa, magnifica e smodata riduzione che ne ha fatto Aldrich, è la sua asciuttezza. Perché Che fine ha fatto Baby Jane? è un romanzo sobrio in maniera spaventosa, del tutto privo di fronzoli, nel quale il lettore viene messo davanti a una decomposizione dell’umanità ormai irreversibile, con due protagoniste che non riescono a fare i conti non tanto con i fantasmi del loro…

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Prognosi dall’antropocene: Morte ai vecchi

Questo ameno e stimolante – rara avis nel nostro panorama letterario per tematiche e modalità espositive – libro di Franco «Bifo» Berardi e Massimiliano Geraci parte senza un esergo, parte – in modo del tutto inconsueto, trattandosi di fantascienza distopica esistenziale – con una scena di cessione della propria anima da parte della figlia del protagonista a un losco figuro. Una cessione di due mesi. Si rimane interdetti: è un bene. Spesso durante la lettura si rimane interdetti (soprattutto quando…

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Robledo: gli invisibili di Daniele Zito

I giornali descrivono LPL come un’associazione terroristica. Niente di più lontano dalla verità. LPL è un movimento di liberazione privo di qualsiasi finalità eversiva. Nessuno dei suoi membri vuole portare un attacco al cuore dello Stato, né si sogna di prendere il potere con un golpe. Quelli che vengono disegnati come attentati in realtà sono momenti culminanti di un cammino di liberazione personale. Nel limite del possibile, i lavoratori non convenzionali non fanno male a nessuno. Spesso anzi rappresentano una…

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Terminus radioso: l’assedio, la steppa e il bardo

Incipit. “Di nuovo il vento si avvicinò alle erbe e le accarezzò con noncurante vigore, le incurvò elegantemente e ci si sdraiò sopra russando, poi le percorse numerose volte e, quando ebbe finito di occuparsene, i loro odori – d’artemisie sapide, d’artemisie bianche, d’assenzio – si ravvivarono. Il cielo era coperto da un sottile smalto di nuvole. Subito dietro, il sole, invisibile, brillava. Era impossibile alzare gli occhi senza rimanere abbagliati. Ai piedi di Kronauer, la moribonda emise un gemito.”…

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Cronosisma. L’ultimo Vonnegut

  Kurt Vonnegut non è un autore, ma una boccata di ossigeno. In tempi in cui la condivisione si è trasformata in valore e la questione centrale dell’esistenza (trovare il nostro posto e il nostro senso nel mondo) è schiava dell’irrefrenabile impulso a marcare la nostra presenza come fa un gatto in calore urinando sul divano, le opere dello scrittore di Indianapolis sono una gioia liberatoria, perché ci incitano con vigorosa dolcezza a osservare in modo benevolo ciò che ci…

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È solo controllo

«Quel che sono in verità io è la defecazione del mio spirito utilitaristico, pronta per essere incanalata nelle fogne delle anime» Per via lisergica – o percorrendo un’altra via: che importa? fatti suoi – Pedretta attinge agli antipodi della mente (che poi forse son solo gli antipodi della coscienza nella mente: «la mente è selva sovraffollata d’orripilanti creature» c’insegna del resto Incretolli in Mescolo tutto), li subisce (presumibilmente ne viene fracassato e dissolto, ma questo lo sa lui: qui ci…

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