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letteratura e altri buchi

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Yanagihara e il Grande Romanzo Americano

Quella del Grande Romanzo Americano è una fissazione che non capirò mai. Ogni volta che mi trovo davanti a un libro che ha l’obiettivo più o meno dichiarato di riassumere in un dato (seppur notevole) numero di pagine uno specifico modo di pensare/sentire/affrontare la vita resto basita. Il fatto è che trovo il concetto del Grande Romanzo Americano nevrastenico, sterile (per la sua intenzione più esaustiva che indagatrice), solipsistico e anche un po’ mortifero. Mi sembra una manifestazione di un’ossessione…

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L’epica di Marlon James

La gente deve sapere. La gente deve sapere che c’è stata quella volta che potevamo farcela, sai?  Potevamo davvero farcela. Nella gente c’era abbastanza speranza e stanchezza e non poterne più e voglia di sognare che qualcosa poteva succedere davvero. […] Forse è una cosa troppo grossa per te.  Forse è una cosa troppo grossa per un solo libro e dovresti marcarla stretta. Stare sul pezzo. […] Quando metti giù la prima frase me lo dici? Mi piacerebbe sapere quale…

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Il grande sgarbo o la vendetta del travet risorgimentale

Ciak. Campo di battaglia. Garibaldi ferito. Garibaldi ucciso. Stop. Il burocrate del Regno delle Due Sicilie Ferdinando Ragozzino perde il proprio incarico a causa della spedizione dei Mille (1860). Privato così del piccolo potere che deteneva e di cui andava – come ogni burocrate che si rispetti – più che geloso, dopo aver scartato il suicidio, decide di vendicarsi e d’impedire l’unificazione irretendo – con i metodi obliqui caratteristici dell’italico costume – briganti truci e senza troppi scrupoli, sprovveduti garibaldini…

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Cereali al neon – Sergio Oricci
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Disintegrazione
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Eccentrici

Due domande accompagnano la lettura di Eccentrici: cosa sia il centro da cui i quarantadue personaggi raccontati da Geminello Alvi svicolano (inconsapevolmente?) e se davvero valga la pena orbitare attorno a questo centro. Perché, nel bene e nel male, le vite tirate fuori dallo scrittore sono incapaci di piegarsi agli accadimenti esterni e anzi rifulgono attraverso di essi, o soccombono, ma in un modo o nell’altro impongono al mondo la loro esistenza. Gli ingenui ritengono che la propria biografia consista…

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La stanza profonda – Vanni Santoni – Una prima recensione ibrida

L’ultima volta che recensii un libro di Vanni Santoni fu nel 2011: Se fossi fuoco, arderei Firenze. Ricordo che ebbi l’ardire – o meglio la tracotanza, l’infantilismo e il cattivo gusto – di valutarlo in decimali, come si fa a scuola; ricordo anche che lo trovai buono ma non abbastanza e lo criticai aspramente, perché venivo da Gli interessi in comune e avevo aspettative altissime. Scrissi tra l’altro che «in Se fossi fuoco compare di rado e appannato quel potere…

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Red Riding Quartet

La fine del mondo è un pantano marcescente che risucchia e si espande allo stesso tempo, il cui trionfo non ha alcun sapore catartico: non c’è distruzione, né rinascita, ma solo un ulteriore perpetuare dello stato delle cose. Il male è un semplice e inaccettabile dato di fatto, che non distrugge e che non può essere distrutto, una creatura tentacolare che magari, qualche volta, si esaurisce in qualche sua derivazione, ma che esaurendosi si rafforza, diventa più sofisticato, più nascosto,…

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Psicoterapia e narrazione in Irvin Yalom

Come terapeuta, il mio compito è […] quello di lavorare al superamento del mio ruolo, ovvero di fare in modo che il paziente assuma la funzione di padre e di madre di se stesso. Se nella prefazione Irvin Yalom dichiara con una chiarezza adamantina lo scopo del suo lavoro, nella postfazione, scritta trent’anni dopo, l’autore commenta che avrebbe voluto essere il supervisore del se stesso più giovane (che comunque aveva cinquant’anni), per suggerirgli di muoversi con più cautela con i…

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La tregua

Quando si è nel cuore stesso della vita è impossibile riflettere. E io voglio riflettere, valutare il più esattamente possibile questa strana cosa che mi sta accadendo, riconoscere i miei stessi segnali, compensare la mia mancanza di gioventù con un eccesso di consapevolezza. Leggendo La tregua di Mario Benedetti, ci si domanda che cosa sia la consapevolezza e che cosa significhi essere nel cuore della vita: si ha l’impressione che le due cose coincidano in un sentire completo, in uno…

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Sulle tracce di Auguste Dupin

Rustin Cohle o il linguaggio della cifra La prima questione riguarda il linguaggio della cifra (E.A. Poe, Lo scarabeo d’oro) La prima stagione di True Detective di Nick Pizzolatto si apre con le immagini di una ragazza inginocchiata ai piedi di un albero secolare nei campi della Louisiana, gli arti superiori e inferiori legati, pugnalata e stuprata a morte, la testa coronata di corna di cervo. Martin Hart e Rustin Cohle, detective della polizia statale della Louisiana assegnati al caso, si recano sul luogo per una prima…

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Le nostre anime di notte

Ma stiamo anche andando avanti, non è vero? disse lei. Stiamo continuando a parlare. Fin quando potremo. Finché dura. Di cosa vuoi parlare stasera? Addie guardò fuori dalla finestra. Vedeva il proprio riflesso sul vetro. E l’oscurità subito oltre. Fa freddo lì stasera, tesoro? Kent Haruf non è uno scrittore o un narratore, ma un luogo. Kent Haruf è Holt. E Holt si conferma, con Le nostre anime di notte, un luogo in cui è bello tornare. Perché ancora più…

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