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letteratura e altri buchi

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Jeff VanderMeer e il (new) weird

Dobbiamo fidarci dei nostri pensieri mentre dormiamo. Dobbiamo fidarci delle nostre intuizioni. Dobbiamo cominciare ad analizzare tutte le cose che ci sembrano irrazionali solo perché non le capiamo. In altre parole, dobbiamo diffidare da ciò che è razionale, logico, sensato, nel tentativo di raggiungere qualcosa di più elevato, di più degno. (Accettazione, p. 173) Ho incontrato per la prima volta il termine weird ne La Dea Bianca di Robert Graves. L’autore ne parla fin dal primo capitolo, riferendosi al Tema…

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La faccia stessa del mistero: Piglia, Kafka e Lynch

Storia visibile e storia segreta In Tesi sul racconto, lo scrittore argentino Ricardo Piglia utilizza  un appunto di Checov Un uomo, a Montecarlo, va al Casinò, vince un milione, torna a casa, si suicida. per portare alla luce un dualismo fondamentale alla base del racconto moderno. Dice Piglia: L’aneddoto [di Checov] tende a svincolare la storia del gioco da quella del suicidio. […] Prima tesi: un racconto narra sempre due storie […] Una narrazione visibile nasconde una storia segreta […]…

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Annie Ernaux. Le parole e il tempo

Prima di cominciare questa lettera provavo nei tuoi confronti una forma di tranquillità che si è ormai disintegrata. Sempre più, nello scriverti, mi sembra di incedere nel pantano di una landa spopolata come nei sogni, dove tra una parola e l’altra devo percorrere uno spazio riempito di una materia incerta. Ho l’impressione di non avere una lingua per te, di non saper parlare di te se non attraverso la negazione, in un perpetuo non-essere. Sei fuori dal linguaggio dei sentimenti…

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Ira Levin e l’orrore fuori del cerchio

Nei suoi aforismi di Zurau, Franz Kafka ci suggerisce «due compiti per iniziare la vita: restringere il tuo cerchio sempre più e controllare continuamente se tu stesso non ti trovi nascosto da qualche parte al di fuori del tuo cerchio»; e, sempre nello stesso volume, un altro aforisma recita: «nella lotta fra te e il mondo vedi di secondare il mondo». Ira Levin è uno scrittore che parla di un mondo che è mendace e infido e la cui intima…

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Proust + Pinter (– Losey). Remembrance of Thing Past

Quando Marcel, ne Il tempo ritrovato, dice che ora è in grado di iniziare il suo lavoro, lo ha già scritto. Noi abbiamo appena finito di leggerlo. In qualche maniera questa idea fondamentale doveva essere ritrovata in un’altra forma. Sapevamo che non avremmo potuto competere col libro. Ma avremmo potuto essergli fedeli? L’adattamento di Harold Pinter, pubblicato in Italia con il titolo Proust. Una sceneggiatura, sarebbe dovuto diventare la quarta collaborazione tra l’autore e il regista Joseph Losey, dopo Il servo, L’incidente…

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Dostoevskij, le patologie dialogiche del sé e l’altro da sé con plus di alterità – gli animali.

La formula di partenza in sintesi Anzitutto mettiamo a punto il dispositivo concettuale disortopneumatologico che percorre trasversalmente tutta l’opera di Dostoevskij; per farlo – invece di astrarre e strologare fumosamente – è bene da subito incarnarlo. Scelgo per comodità l’esempio di Rodion Romanovič Raskol’nikov, il protagonista di Delitto e Castigo, perché è uno dei simboli più lineari della nullificazione dell’altro e dei suoi tragici risultati e risvolti: la spina dorsale del romanzo riguarda proprio l’angosciosa, enigmatica ed esiziale questione della…

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A pietre rovesciate. Dall’epica alla favola nera

Mauro Tetti inizia dalla creazione, dal Verbo e dalla musica, e il suo romanzo, A pietre rovesciate, è un mondo che si consuma in nemmeno cento pagine. Strana impresa in tempi di frammenti e di ‘ombelichismi’, di scritture – tante – ibride, di generi (thriller, noir, horror, ecc.) recuperati e innalzati in blocco a grande Letteratura, passando dallo snobismo alla celebrazione enfatica (si pensi all’incoronazione del re King Stephen da onesto mestierante a Genio, laddove il giusto mezzo non sarebbe…

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Prison School. Il piacere del pecoreccio

Oscar Wilde diceva che non ci sono libri morali o immorali, ma soltanto libri scritti bene o scritti male. Estenderei il discorso a ogni tipologia di creazione artistica, adeguandolo a categorie dei nostri tempi: non ci sono prodotti alti o bassi, ma soltanto opere curate o dozzinali. Manga e anime sono dimostrazione dell’aforisma di Wilde: strutturandosi in generi e sottogeneri piuttosto rigidi e codificati (shōnen, shōjo, seinen, josei, kodomo, per elencare i principali), ognuno con un proprio target, molto del…

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L’eternit è la mia eternità – Le crepe, Francesco S. Bottaro

  Le crepe è un hard-boiled di montagna in cui il romanzo d’intrattenimento e quello con pretese letterarie si incontrano. Il punto di forza di questa opera prima sta proprio nel saper dosare, e con mae­stria, lo scrittore alto e l’intrattenitore di massa, apparen­temente inconciliabili. Lo dicono per­sino le note in quarta di co­pertina, forse bruciando la sorpresa del lettore, che certo, prima di catalo­gare il romanzo, si sarebbe fatto molte domande e avrebbe avuto più di un’incertezza. Io, onestamente, penso che proporre…

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Istruzioni per cercare se stessi: Il Mandarino meraviglioso di Asli Erdoğan

Sedersi in un caffè e scrivere… Scrivere, con la paura di dare l’impressione di voler replicare un’azione passata di moda, per imitare qualcuno, quasi vergognandosi, un po’ con ribellione, un po’ con alienazione. L’istanza che muove la protagonista/voce narrante de Il Mandarino meraviglioso è il bisogno di ricercare (ricostruirsi?) una propria identità, partendo da una condizione di esule che non è solo geografica ma soprattutto esistenziale; e anche al lettore tocca barcamenarsi in questo senso di sradicamento, di mancanza di…

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