Suttaterra di Labbate. I limiti del linguaggio
Incipit. E l’apostolo disse: Dal Mediterraneo non si odono più risalire le scricchiolanti ombre di pesce che giungevano alla corte dei miei sogni, elettriche e furiose, scatenandosi dall’acqua fino alla mente. C’è una fossa ora nel mare: vi ribolle la luna, si spezzetta come le ostie impugnate in segreto, al riparo dalla frescura maligna. La storia e il gotico siciliano. A tre anni di distanza da Lo Scuru (Tunué, 2014), Orazio Labbate, in Suttaterra, attinge dal medesimo mondo, quello di…
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