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letteratura e altri buchi

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“La cattiva luce” di Carlos Castán

La vita va avanti quando qualcuno ti aspetta, e il resto non è altro che sopravvivenza. La cattiva luce è la fedelissima messa in scena di un pantano. Dei momenti in cui la vita ci passa accanto mentre noi stiamo raggomitolati dentro noi stessi. Di una perdita che scava in noi fino a diventare una voragine che divora ogni cosa per risputarci addosso un vuoto. Di un’identità che si afferma attraverso la sua negazione, riconoscendosi solo in ciò che ha…

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Iosif Adolf Vissarionovič – Teratogenesi della storia

Capita, a volte, che un autore s’intrufoli in magazzini poco sorvegliati o in sotterranei farmaceutici, e da lì rubi agenti teratogeni, flaconi che se svuotati possono indurre la materia a mutare, a sviluppare in modo anomalo vaste regioni di corpi, di narrazioni, di storie. Capita anche che, tale autore, utilizzi la sostanza mutagena per raggiungere un preciso obiettivo: ingrossare e deformare per osservare meglio, alterare e ricombinare per poter comparare e confrontare, trasformare il materiale per riuscire a stregare, attraverso…

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“Conversazioni sentimentali in metropolitana”: una storia di succubi e manipolatori

Incipit È difficile passare in soli quaranta minuti dalla quiete bucolica della stazione ferroviaria di Cesano, all’inutile fretta della capitale. Non mi sono mai fatta problemi a guardare ciò che la realtà mi mette davanti. Il display dello smartphone della sconosciuta che mi siede accanto in Metropolitana, per esempio. La storia C’è una giornalista e scrittrice in età matura, Carola, affascinante e seducente, che in metropolitana conosce una ragazza giovane e bella, Lara. La donna cerca di aiutare la ragazza succube…

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Baroncelli: ritratto in cinque vite e due o tre favole

«De mortuis nihil nisi bonum». Proverbio latino Considerazioni preliminari. Le virtù del plagio Come entrare nell’opera di un autore che sembra sconfessare, fin dalle prime righe, la ragione di ciò che ha scritto? Leggiamo dall’Avvertenza del suo secondo libro: «La verità è che queste biografie, o piuttosto simulacri di biografie, sono frutto del caso: quello della mia biblioteca e quello della mia memoria, se non sono lo stesso. Non c’è nessun disegno. Non c’è ragione, neppure sufficiente, per cui in…

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La Casa del Sollievo Mentale

Non passava giorno senza che io venissi assalita da brividi che mi scuotevano da capo a piedi come una canna al vento. Originati, suppongo, da quello strano demone della nostalgia che tiene in pugno tutti i miei ricordi. Tutto il mio passato di ballerina. E che mi rendeva intollerabile la permanenza in campagna, in un ambiente totalmente all’opposto del mondo artistico da cui io provenivo. “Il fatto è che bevi troppo, amore, e tremi perché sei un’alcolizzata”, diceva quel sempliciotto…

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Maurice Blanchot e l’esperienza della scrittura

Maurice Blanchot, romancier et critique. Sa vie est entièrement vouée à la littérature et au silence qui lui est propre. Frammento autobiografico. L’ immaginario non esiste. Blanchot, L’Espace Littéraire. La vraie vie est absente. Rimbaud, Vierge folle. Maurice Blanchot (1907-2003) è sfuggente a qualsiasi tentativo teorico che voglia fornire un’immagine univoca d’autore, cioè dell’autore per l’autore (inteso come diretto creatore e “responsabile” dell’opera). Le opere più importanti, e cioè La part du feu (1949), L’espace littèraire (1955), Le livre à…

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Il mito di Emily Brontë e le passioni tristi

Prima ancora che romanziera Emily Brontë fu una donna di pensiero. Con la sua vita e la sua opera partecipò pienamente di quella danza spontanea che Virginia Woolf (Una stanza tutta per sé) ha indicato come peculiare delle grandi autrici inglesi e francesi, per le quali «l’impulso originale fu verso la poesia». Poco attratta dalla vita materiale del suo corpo, si pensava come una poetessa in fieri animata da un «Dio dentro il mio petto» che le inviava visioni celestiali…

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Apocalittici e attuali

C’è anche la possibilità di sedersi sulla riva del grande flusso informatico, senza lamentarsi e senza giustificarsi. Senza obbligo di meditazione, senza dover intraprendere azioni benefiche, senza preoccuparsi troppo di quel che si mangerà o si berrà. Limitandosi a praticare ciò che si appaga di se stesso. E guardare, includendo chi guarda in ciò che guarda.  Tentare cautamente di accertare se il soggetto che guarda è nostro ospite o se siamo noi a essere ospiti suoi. Cedergli il passo e…

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Let’s rock

NdR. Dal mese di luglio a settembre la mia principale, imprescindibile (a tratti ossessionata) attività è stato pensare a Twin Peaks. Dopo giorni a tentare di dissezionare i vari tricks, i riferimenti incrociati, le differenze, le mancanze etc., mi sono reso conto che, in fondo, la cosa più interessante che quegli stessi tricks etc. mi stavano suggerendo era proprio pensare a Twin Peaks, non desiderando di svelare qualcosa, quanto di partecipare all’opera. La differenza, mi pare, sia enorme. (È stato…

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Borges nella Loggia

Leggere Borges è ciclico; leggerlo una volta sola è come tentare di ricordare un sogno. Quando ho ripreso “L’altra morte” (in L’aleph) ho pensato, sconvolto, che questo racconto fosse una sorta di Twin Peaks The Return senza la Loggia Nera – un’ingenuità imperdonabile: non avevo riletto abbastanza. Nella foto: Philip Jeffries nel seminterrato di Beatriz Viterbo Doppelgänger!  Il tema del doppio è caro a Borges almeno quanto lo è a Lynch. Due tra i racconti tardi dello scrittore argentino, “L’altro”…

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