Risposta in versi al Filologo
Dopo l’ennesimo attacco del Filologo, che in fondo vuole tirarci di nuovo nella sua rete. Qui i versi!
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Dopo l’ennesimo attacco del Filologo, che in fondo vuole tirarci di nuovo nella sua rete. Qui i versi!
Leggi tuttoParole al vetriolo dal Filologo. (La cosa più assurda è che la lettera – apparentemente scritta a mano, suppongo ora – conteneva dei ping-back preimpostati alle lezioni del Writing Curse, che è oggetto dell’ira funesta che infiniti addusse!) Quijano e Alfharidi, io, in quanto Filologo, non accetto due cose: la femmina e la falsità. Voi, dico, dovreste saperlo bene. Ricordo un tempo… Ora, questo fatto che vi siete affiancati a una donna, tale Agathe. Sentite forse un bisogno speculare di…
Leggi tuttoCave canem: la specie. La lettura. Un’educazione alla lettura avrebbe senso se si concentrasse sul testo, sull’opera e lasciasse parlare solo quella, non – come accade troppo spesso – chi l’ha già letta prima. Permettere al lettore di conoscere lo scrittore, il suo pensiero, attraverso quello che ha scritto, perché è nella sua opera che risiede la sua volontà, il suo genio.
Leggi tutto“Dritti alle cose!” L’evidenza – c’hanno ammorbato con l’evidenza, per secoli. Allora, stavolta (andiamo verso la fine, la decima lição) mettiamo davanti due cose: l’invenzione della risata e l’esplosione del suono. Prendere nota.
Leggi tuttoLa morte, di cui si è parlato nella prima parte di questo trittico, di cui oggi il secondo pezzo, è principalemente un atto di filiazione. La morte apparente di chi vive una vita apparente. I tre testi suggeriti saranno poi giustificati nel terzo ed ultimo articolo, per ora è una lettura attraverso la quale vi invito a riflette. Ci vuole pazienza e con i padri e con i figli. *** Corifeo: Non posso dire che hai deciso bene….
Leggi tuttoEt dunque: altra lezione, la Sesta. Un segno sancito qua, a Crapula in Vacca pezzata – un segno che è un luogo, che è spazio, scoperta e perdizione. Un luogo che in antichità designava non solo l’inganno, ma anche la piazza dove si danza. Un solo segno per qualcosa che non è solo doppio. E chi ci dice quale filo seguono queste lezioni, voi l’avete capito? (Un buon maestro, mi pare, dovrebbe consigliare di ripetere, perché si possa ricordare)
Leggi tuttoCave canem – Sulla solitudine. L’eco della grotta di Calypso. “Se tu che pensi un pensiero, che già qualcuno prima di te ha pensato e con grande successo di stima e memoria, accodiscendi ed aderisci a quel pensiero già pensato o ti senti tale da prendere il già pensato come superabile, poiché ciò che è stato già pensato reca con sé, in qualche modo e fino a un certo punto, il proprio significato e, soltanto dopo un certo tempo, una…
Leggi tuttoIn ritardo, ancora: è che qua, in Vacca Pezzata, il tempo stringe, soffoca. Si appiccica addosso e scompare. E allora ci scusiamo del ritardo – sì e no: è che la vergogna è chiave. Vergogna e abilità. Vergogna memoria ira e abilità. [Repetita]
Leggi tuttoQuesto passo, estrapolato da “Il Castello” di F. Kafka (ed. Universale Economica Feltrinelli) Capitolo Quindicesimo, è un pezzo di un lungo dialogo tra K. (il protagonista) e Olga, una donna che vive nel villaggio assoggetato al Castello. Klamm è un funzionario del Castello, egli è il potere, irragiungibile anche se si è a due passi da lui. Perché questo passo? La risposta è molto semplice: nel Novecento, che tanto ci ha donato di merda in evidenza, Kafka e la sua…
Leggi tuttoUno legge i Canti del Caos di Antonio Moresco e mai come altrove sente l’infinità vanità dell’industria letteraria (e della letteratura stessa). Sarà il luogo, il momento, l’epoca – o qualcos’altro? Dove siamo, in summa? Ed ancora sui Canti del Caos: quel trucco che fa apparire il libro che si legge come il contemporaneo farsi del libro che si legge – è un trucco, ficción. Enter maestro Borges. E allora, di ritorno dalla terra dei morti, a breve vi prometto Juan…
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