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Lupus in Crapula

Lupus in Crapula

Cave Canem: J. P. Sartre Special Edition

Oggi la Jean Paul Sarte Entertainment (JPSE) mi ha recapitato un cofanetto molto speciale. È stato un regalo inatteso, ma in qualche modo dovuto a chi come me ha dedicato almeno due anni della sua vita a cercare di capire, a sforzarsi di capire l’opera di Jean Paul Sartre – padre emerito di una serie innumerevole di idioti. Non me ne vogliano gli idioti di altra estrazione socio-politico-culturale se per me chi resta nella scia del filosofo e scrittore francese…

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trittico do mar

Il feeling blue di questi giorni è un cane e non mi lascia stare. Tre pezzi allora, para olvidar.  Uno: classico mediterraneo, IL MEDITERRANEO di nome e di fatto – per quanto il nostro, catalano, l’abbia poi scritto e cantato in castigliano. Più istituzionale dei pezzi che seguono, se esistesse un’entità politica propriamente detta (tipo Impero Mare Nostrum) ne sarebbe l’inno ufficiale. Due: Una delle più infamanti pecche di Aristotele fu sicuramente quella di non aver usato, nella sua Poetica, questo…

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I got the blues

I feel blue. In lingua del sì si dice appocundria. La musica è l’illusione per eccellenza, il seme stesso dell’illusione – la sua natura non-alfabetica, senza-io. La musica e l’élan vital (l’élan vital e lo spleen). Pino Daniele lo sciamano. Questa capacità di fondere io e noi, dramma individuale e collettivo. Come in questo pezzo suonato a Taranto nel 1982 (“Pino sei la voce del Sud”): La cosa più importante è “‘o sentimento“. Pino Daniele, negli anni dei successi pop, non…

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Cave canem: a morte la morte!

Il fatto che molto spesso anche i più disinvolti (dissoluti) uomini di cultura dissentano sull’appartenenza di un artista a un gruppo storicizzato, dimostra che in fondo la loro disinvoltura (Est-ce que on a oublié le boudoir?) è pura dialettica – ancora voce senza corpo, dio, vacuum che loro idolatrano. Se dio è morto, è niente, se adorate l’artista come dio, adorate il niente.[1] Indifferenza – metro di umanità e disumanità. Il Tao distoglie dall’essere umani? Ascoltate: Quando la grande via…

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Lo scrittore argentino e la tradizione (bossanova)

Il serio e il faceto nacquero insieme – vi ricordo* infatti che le aree della scatola cranica dell’uomo che nel tempo si sono specializzate nel linguaggio furono in precedenza addette ad altro, un’altra funzione venuta gradualmente meno e rimpiazzata. Così, quella che è diventata la caratteristica principale dell’animale-uomo viene fuori da un equivoco. Siccome, dicevo,  il serio e il faceto, mi è venuto in mente di completare il discorso su Borges, cominciato qui qualche giorno fa – di completarlo con questa bossanova…

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Tre divagazioni

Non ce ne siamo dimenticati del venerdì del milite ignoto. Oggi: tre divagazioni. 1° divagazione: In fondo, perché scegliere una data ricorrente? Per non dimenticare, è questa la risposta, non ce n’è un’altra. Dimenticare e ricordare – il tempo, in breve. Perché siamo qualcosa senza il tempo? È una condizione il tempo, anzi la condizione che domina. Eppure, per determinarlo bisogna dire: “Oggi piove”. Una condizione, però, è necessaria – è un fatto di libertà. 2° divagazione: A condizione che…

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La meccanica del desiderio

Il desiderio si configura come un’esperienza di perdita di controllo e governo di noi stessi che esorbita dall’Io e dalla sua ragione e ci turba: «non sono mai “io” che decido il mio desiderio, ma è il desiderio che decide me, che mi ustiona, mi sconvolge, mi rapisce, mi entusiasma, mi inquieta, mi anima, mi strazia, mi potenzia, mi porta via»[1]. Desiderare significa lasciarsi decentrare e rendere vulnerabili ed esposti. Non è un caso che il desiderio sia stato considerato…

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Genealogie eraclitee (o La clemenza di Platone)

Perché legare insieme Eraclito ed Einstein Quando si mettono insieme figure così disparate e cronologicamente distanti della storia del sapere, pare venga commesso oltraggio irreparabile alla specializzazione della conoscenza: sembra cioè che mettere insieme Eraclito ed Einstein sia l’atto arbitrario di una fantasia filosofica che disprezza la fecondità e la modernità della scienza stessa. Da questo punto di vista, è chiaro che tale tentativo si pone nel solco dell’inattualità, sia rispetto allo stato presente della teoria della conoscenza, sia perché…

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Commedia cantarsi nella lingua dei Titani

Commedia cantarsi nella lingua dei Titani dal V libro de “I credenti nella rima” L’autorialità, cari lettori, l’autorialità è il primo degli inganni. Chi ha scritto questa Commedia cantarsi nella lingua dei Titani? E chi sono “I credenti nella rima”? Persino Immanuel J. Wolfgenstein, o il Filologo, claudica e non sa dire. Ci sono poche cose certe, e le cose certe valgono poco. Di certo c’è un mito (Arianna e Teseo, il Minotauro, Dioniso e Egeo). Di certo c’è una stratificazione…

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