Fame atavica

Fame atavica

 

  • Ultimi risvegli. Il sogno e il sonno (lo stato fisiologico del sogno) continuano per alcuni minuti durante la prima veglia e sono caratterizzati  da un’accelerazione psichica e patetica, stadio dell’essere estremamente ricettivo e insieme riluttante.
  • Pensando a Hendrix. Poiché al mito non si chiede di spiegare qualcosa, ecco che si mette subito disvelare tutto.
  • Appunti per “Le identità minime“: nella revisione creare un risucchio, come un vortice. Già c’è il pompino. Pompino: trattamento prêt-à-porter.
  • Due medici. Un vecchio medico diceva sempre: “Impara a dimenticare!”. Un giorno, un uomo, medico almeno quanto il primo e più giovane, passava da quelle parti e, ascoltato l’aforisma del vecchio medico, proruppe in un risata. Il vecchio medico lo guardò torvo, e chiese perché ridesse. Il giovane medico rispose all’istante, quasi non aspettava altro: “Tu sei medico e insegni a dimenticare il dolore, questo è il segreto della tua arte. Eppure la memoria è la più crudele delle cose. La memoria ci dice ogni giorno che viviamo, che siamo stati, perciò viviamo”. Il vecchio medico ritorse lo sguardo, il giovane passò oltre.
  • Vintage Moustache. ” Da questo mondo della rappresentazione la severa scienza può in realtà liberarci solo in piccola misura, –  e del resto non è affatto una cosa da augurarsi, – in quanto essa non può essenzialmente infrangere il potere di antichissime abitudini della sensazione; ma essa può gradatamente e progressivamente rischiarare la storia della nascita di quel mondo come rappresentazione; e sollevarci, almeno per qualche momento, al di sopra dell’intero processo. Forse riconosceremo allora che la cosa in sé è degna di un’omerica rista: che essa sembrò tanto, anzi, tutto, e in realtà è vuota, cioè vuoto di significato”.F. Nietzsche, Umano troppo umano, Adelphi 2013.