Il pesce dei due mondi. Al mercato di San Sebastián, nei paesi baschi spagnoli, dove il mussillo va a meno di 5 euro al chilo, si dice che quando i francesi approdarono nel golfo di San Lorenzo, nell’attuale Canada, a inizio XVI secolo, gli indiani irochesi conoscessero già il basco. Ancora: il nono più antico toponimo inglese degli Stati Uniti d’America: Cape Cod (Capo Baccalà). Il nuovo mondo scoperto dai pescatori di bacalao e non dall’uovo di Colombo?
A Somma, a Somma! Cosa cristo[1] ci fa un’enclave d’eccellenza di concia del baccalà e dello stoccafisso, pescati nel nord dell’atlantico e essiccati o salati nei pressi del nuovo mondo, nell’entroterra campano, a Somma Vesuviana? Deve essere la sintesi, insieme al caffé Passalacqua, ai pomodori del piennolo e alle carte napoletane, di tre o quattro secoli sudati di dominazione spagnola.
Morte per acqua. Fritto, leggermente indorato, spinoso, rinfrescato al limone e spruzzato al pepe il pesce dei due mondi figura ai cenoni del 24 e del 31 dicembre sulle tavole duosiciliane. Eppure il suo compimento, a morte soja, è all’acqua pazza: capperi, olive nere, aglio e cipolle, pomodorini e vino bianco per dare alla traccia bianca, densa dei tranci alti (il mussillo) una via di fuga più scura, gialla e rossastra, meridionale.
Fantasia. Come nella Grande abbuffata, ma senza il fois gras e la pièce montée, vi auguriamo in queste feste la più bella delle morti: intasate le arterie del grasso schiumoso, colante del pesce dei due mondi, fatalisti e come nostalgici, teoretici in itinere digestivo, rigonfi e esplosi. Abbracciate la morte per acqua.
[1] Una ricorrenza è pur sempre una ricorrenza.
Spiritoso, sapido, dotto e gaddiano excursus. Vorrei condividerlo sulla pagina della mia associazione se permetti rossopontormo.com
Prego Lavinio, lo usi pure.
Ciao Lavinio, sono molto contento che l’excursus ti piaccia. Come diceva Vena, condividilo pure, è un piacere. A presto