Occasione: 1 maggio Giornata Ufficiale Degli Imperterriti Studi Kafkiani (GUDISK, 2015 – ?)
Tema dell’esercizio: come agisce la combinazione?[1]
Svolgimento.
Troverai a destra delle case di Ade una fonte, e accanto alla stessa bianco un cipresso che sta dritto: a questa fonte non accostarti vicino. Oltre troverai l’acqua che scorre fredda dalla palude della Legge: davanti alla legge sta un guardiano. Questo ti chiederà per quale desiderio giungi. E tu, venuto dalla campagna, non ti eri aspettato tutte queste difficoltà; pensi che la Legge – la Memoria, quale altra? – dovrebbe essere accessibile a tutti e sempre, ora, però, osservando il guardiano, il suo gran naso aguzzo, la lunga barba sottile e nera secondo le maniere dei Tartari, decidi di raccontargli bene tutta la verità, dici: sono figlio di Terra e Cielo stellante, Asterio – il nome; sono arido di sete, ma dammi a bere dalla fonte. Il guardiano, a dire il vero, accetta tutto, ma aggiunge: «Lo accetto unicamente perché tu non ritenga di aver trascurato alcunché».
Divisione K del Commando Interpolazioni
Apparato di sabotaggio
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[1] Questo e non un altro è il nostro problema. Se finora si è creduto che la forma giustificasse il veicolo, che in fondo vi fosse unità tra veicolo e direzione, meta (e forse scopo), adesso non può più essere così. La combinazione aumenta lo spazio vuoto intorno, opera per sottrazione, cerca il frammento di spazio che quantifichi l’intero, ovvero il circostante, l’aleatorio. In questo aleatorio che cosa vediamo? Poiché il frammento non può fare a meno (ogni combinazione è di per sé un’ironia tragica) di ciò che si lascia dietro, la memoria. Per il fatto stesso di dimenticare, ricordiamo – è forse questo il primo principio del metodo combinatorio.