Ecco un passo – nel senso fisiologico del temine – di Nietzsche dai suoi frammenti postumi.
Da un punto di vista editoriale, mi dico, tutta l’opera di Nietzsche dovrebbe essere definita postuma, ammesso che le definizioni (filologicamente) siano ancora auspicabili.
(180) 10 [51] I grandi erotici dell’ideale, i santi della sensualità trasfigurata e incompresa, quei tipici apostoli dell’«amore» (come Gesù di Nazareth, San Francesco d’Assisi, San Francesco di Paola): in loro l’equivalente istinto sessuale si svia per così dire per ignoranza, fino a doversi da ultimo soddisfare con fantasmi: con «Dio», con «l’uomo», con «la natura». (Questa soddisfazione poi non è solo una soddisfazione illusoria: negli estatici dell’«unio mystica» essa si compie, per quanto sempre fuori del loro volere e «capire», non senza i sintomi fisiologici che accompagnano la più sensibile e naturale soddisfazione sessuale).
F. Nietzsche, Frammenti postumi 1887-1888, Adelphi, Milano 1990. Versione di Sossio Giammetta.
Ciao Luca. Vado fuori , come mio solito. Ma il tuo scritto (sempre interessante), a proposito di postumi mi offre l’occasione di ricordare a me stesso che dopo la morte del Baffo toccò alla sorella Elisabeth curare gli appunti da lui lasciati, manipolandoli abbondantemente e , ciò che è più grave, facendolo passare per un fanatico nazionalista e razzista. Una sorta di precursore della “mistica” nazista, insomma. Chissà se dopo avere rilevato tale scempio i successivi curatori sono riusciti a rimettere le cose a posto del tutto.
Da parte mia, seguendo voi Crapuli devo dire che mi è venuta voglia di approfondire il pensiero nicciano fin qui da ma trascurato (sono un po’ marxista-libertario). Puoi suggerirmi da dove cominciare e indicarmi il successivo percorso?
Grazie per l’attenzione. Buon lavoro e cari saluti.
Enrico
Enrico