“Tre tipi di sogno si avverano: il sogno mattutino,
il sogno di un amico che ti riguarda,
e il sogno interpretato in mezzo a un sogno”
(Talmud, Ber., 55b)
In un frammento di Auriac il Nero conservato in un archivio della Biblioteca Municipale di Nantes, si legge che fu un sogno fatto da Caradoc la mattina della battaglia sull’Intel a causare, a un tempo, la sconfitta dei nemici e il dolore inconsolabile della regina. Infatti, fu quello che sognò a convincerlo a sacrificare il figlio cadetto Guy e i cavalieri che lo seguivano come ombre, offrendoli alle frecce dei traditori bretoni nella carica che alla fine decise la battaglia. Inevitabilmente non è mancato chi ha suggerito una variante sul tema, che senza contraddire la veridicità del resoconto del Nero, regala una visione diversa sul cuore di Caradoc, che male interpretando il sogno avrebbe mandato la cavalleria alla carica non per vincere, ma solo per salvare il figlio, allontanandolo dagli uomini del nord e da quello che credeva sarebbe stato il cuore dello scontro. Tuttavia non può tacersi l’esistenza di una terza storia, anche se non documentata: il re non raccontò mai a nessuno cosa avesse sognato la mattina di quella giornata di pioggia tanto felice per il suo vessillo quanto infausta per la sua famiglia, ma rivelò sul letto di morte di non essere mai riuscito a perdonarsi di aver confessato a suo figlio, sul fiume, poco prima di dar battaglia, il sogno che aveva appena fatto e cosa avrebbe potuto scongiurare una sconfitta certa.
(Colonna sonora consigliata dall’autore)