Protocollo 15/21
Stato: Riservato
Referente: Ministro della Difesa
Data: 23 febbraio 1998
In data odierna, 23 febbraio 1998, si dà inizio alla sperimentazione del farmaco H21, posta sotto diretto controllo del Servizio Informativo per la Sicurezza Militare Italiana. A partire da oggi si inoltrerà un rapporto settimanale al Ministro della Difesa, segretato e strettamente confidenziale.
Protocollo 15/21
Stato: Riservato
Referente: Ministro della Difesa
Data: 3 marzo 1998
Cenni descrittivi
Il farmaco H21 è un inibitore sinaptico locale, che agisce direttamente nell’intera area di amigdala entro due settimane dall’inizio dell’assunzione (fonte: Secret National Health Research, U.S. Government, 12-12-1997, p. 158). La sperimentazione sul nostro territorio viene effettuata secondo modalità standard. Il primo stadio della ricerca prevede la somministrazione controllata a soggetto non a conoscenza dell’assunzione di H21, dei suoi scopi, della sua sintomatologia primaria e secondaria. A fronte degli effetti riscontrati durante il primo stadio di sperimentazione, si prevederà l’utilizzo o meno di somministrazione massiva del farmaco, in subordine all’eventualità di esame su gruppo di controllo.
H21, la cui scoperta, come precedentemente indicato, è avvenuta nei laboratori di ricerca del Massachusetts Institute of Technology all’altezza del giugno 1996 (fonte: cit., p. 32), è un farmaco che agisce a livello corticale in zona amigdalica, con i medesimi effetti di un anestetico. L’amigdala è l’area cerebrale deputata all’elaborazione e alla stimolazione delle sensazioni di paura, terrore, panico e, limitatamente a casi specifici, sincronizzazione del legame temporale causa-effetto.
Sperimentazione in territorio italiano
L’Italia è stata scelta, insieme alla Svezia, quale sede di sperimentazione del farmaco H21 sul continente europeo.
La prima fase della sperimentazione prevede la scelta di un paziente idoneo, a cui viene prescritta la somministrazione farmacologica senza che egli ne conosca la reale natura e fenomenologia d’azione.
Il soggetto sperimentale verrà tenuto sotto osservazione durante le prime due settimane di assunzione del prodotto, con particolare attenzione ai comportamenti inerenti alla sfera privata e pubblica, oltre che in sede medica. Con l’inizio della terza settimana, la sorveglianza del soggetto risulterà rafforzata, negli ambienti di lavoro e in quelli domestici, e verrà pianificata a seconda degli effetti riscontrati con il manifestarsi del principio attivo dell’H21.
Protocollo 15/21
Stato: Riservato
Referente: Ministro della Difesa
Data: 6 marzo 1998
Scelta del soggetto sperimentale
Il soggetto da sottoporsi alla sperimentazione del farmaco H21 è stato scelto nella persona di Garella Francesco. Il soggetto è un maschio milanese di anni 42, altezza 1,78 m, peso 70 kg, impiegato presso una compagnia di assicurazione di livello nazionale (RAS), con mansione di venditore di polizze. Ha frequentato studi universitari (Giurisprudenza), senza tuttavia conseguire il diploma di laurea. È sposato con Cosenza Domenica, 39 anni, altezza 1,70 m, peso 50 kg, impiegata presso lo studio legale Dall’Orto (via Cena 5) in qualità di segretaria. I coniugi Garella hanno due figli, Giuseppe e Antonio, di anni 8 e 4, frequentanti uno la terza classe elementare della scuola pubblica Morosini (viale Morosini 30) e l’altro l’asilo comunale Gessati (piazza Martini 1).
Il Garella ha perduto la madre all’età di ventotto anni. Il padre è vivente. I genitori della consorte del Garella sono entrambi deceduti.
Durante il periodo della contestazione, il Garella non ha assunto posizioni estremistiche, né ha dato assenso a eventi di rilevante portata. Il suo indirizzo politico è conservatore di ispirazione cattolica (saltuariamente il Garella partecipa alle funzioni domenicali; più spesso si reca in chiesa da solo, principalmente dopo l’uscita dalla sede centrale della sua compagnia assicurativa). Egli svolge una vita ordinata e routinaria. Non intrattiene rapporti extraconiugali. Le sue amicizie non risultano preponderanti nell’economia della sua esistenza. Durante le ferie estive, solitamente, i coniugi Garella si recano spesso ad Ascea (Sorrento), paese di cui sono originari. Ivi il Garella ha mantenuto i contatti affettivi più significativi. A Milano la coppia frequenta soprattutto due coppie (famiglie Stompanato e Gerli) i cui figli maggiori sono compagni di classe del loro primogenito Giuseppe.
Francesco Garella soffre di una forma acuta di cervicale, che lo ha costretto a un breve periodo di ricovero presso l’Ospedale Policlinico. Dopo gli accertamenti, il Garella è stato sottoposto a una terapia che prevede l’assunzione di tre farmaci:
– Aulin (principio attivo: nimesulide)
– Sorbitolo (placebo, farmaco di controllo)
– H21
L’assunzione della componente farmacologica interessata è incominciata il 5 marzo 1998.
Il Garella viene sottoposto alla sorveglianza standard dei soggetti politici (prot. 4/27), a cui si aggiunge il controllo da parte di infiltrati in ambiente domestico (si è provveduto a sostituire la custode dello stabile in cui risiede il Garella e a fornire, alla moglie del Garella che ricercava una donna delle pulizie, l’opera della stessa custode).
Protocollo 15/21
Stato: Riservato
Referente: Ministro della Difesa
Data: 13 marzo 1998
Nessun particolare da segnalare. Il Garella si è presentato a ritirare, presso il medico curante dell’Ospedale Policlinico, la seconda confezione di H21, nonché a sostenere la visita di controllo, che ha dato esito nullo quanto a effetti insorti con l’assunzione di tale farmaco.
Protocollo 15/21
Stato: Riservato
Referente: Ministro della Difesa
Data: 20 marzo 1998
Nessun particolare da segnalare. Il Garella si è presentato presso l’Ospedale Policlinico per ritirare la terza confezione di H21. L’infiltrata in casa Garella non rileva alcun mutamento nella condotta del soggetto.
Da questo momento i rapporti verranno inoltrati non più settimanalmente, bensì ogni qual volta si presentino sintomatologia significativa o comportamenti palesemente influenzati dalla somministrazione di H21.
Protocollo 15/21
Stato: Riservato
Referente: Ministro della Difesa
Data: 22 marzo 1998
Francesco Garella si assenta dal posto di lavoro. Dichiara un intenso stato influenzale, complicato da forti dolori alle ossa e ripresa della cefalea da cervicale. L’infiltrata domestica conferma l’autodiagnosi. Si ipotizza, quindi, che il soggetto sperimentale reagirà secondo la quarta tipologia del rapporto statunitense (Secret National Health Research, U.S. Government, 12-12-1997, p. 520 sgg.). Si ritiene pertanto necessario mobilitare corpo di agenti scelti Sismi (in attesa di approvazione).
APPROVATO
Protocollo 15/21
Stato: Riservato
Referente: Ministro della Difesa
Data: 24 marzo 1998
Francesco Garella permane nello stato influenzale di cui al precedente rapporto. L’infiltrata domestica asserisce che l’aumento della temperatura interna richiede un urgente intervento da parte di un medico. È stato inviato presso casa Garella un operatore a conoscenza della sperimentazione, che ha riscontrato un forte stato febbrile in presenza di un abbassamento generalizzato delle difese immunitarie. Sebbene la febbre sia elevata, il Garella manifesta una condizione di insonnia perdurante. Importante l’assenza di sintomatologia collegata allo stato debilitativo (secondo i parametri della tipologia del rapporto statunitense citato in precedenza): il Garella non manifesta brividi o torpore.
Impiego di squadra scelta Sismi in qualità di personale di agenzia di pulizie del condominio, in sostituzione della custode, che rimane collaboratrice domestica presso l’appartamento del soggetto sperimentale.
Protocollo 15/21
Stato: Riservato
Referente: Ministro della Difesa
Data: 26 marzo 1998
Francesco Garella non manifesta sintomatologia influenzale. Palesa uno stato di euforia maniacale, secondo sintomatologia della sindrome ciclotimica. L’infiltrata domestica asserisce che il soggetto risulta inquieto. Eloquio sensibilmente velocizzato, lessicalmente arricchito e retoricamente implementato. Segnali di incertezza della moglie del soggetto. Colloquio telefonico con il padre intercettato alle ore 15.30:
«Pronto?»
«Sono io, papà. Come stai?»
«Io? Io bene. Tu piuttosto…»
«Perfettamente».
«L’influenza?»
«Del tutto superata. Sano come un pesce».
«Torni a lavoro, domani?»
«Uhmm… Non so… In realtà ho chiesto una settimana di convalescenza e, francamente, non trovo alcuna attrattiva nell’abbracciare Mamma Produzione così presto. Ammalarsi è una forma di coglioneria senza responsabilità… Farei finta di stare ammalato ancora per qualche giorno… meno coglione, ma sempre senza responsabilità…»
«Ti senti bene, Fra?»
«Te l’ho detto, benissimo».
«Mi pari strano. Che discorso è questo della coglioneria?»
«Papà, sono anni che abbono coglioni alla salvaguardia della propria coglioneria. Per un po’ ho voglia che i coglioni da assicurare se li sorbiscano i coglioni che assicurano».
«Ma stai bene?»
«T’assicuro, coglione». (Ride.)
«Francesco…»
«Minchia, papà, non scandalizzarti per qualche turpitudine verbale. Non è che ti toglie il sonno qualche grammo in più nel grande calderone del mondo, eh?»
«Fra… Che ti prende? Non ti ho mai sentito così… Come ti metti a parlare?»
«Al telefono, in posizione verticale. Per rispetto: si dà il caso che all’altro capo tenda l’orecchio l’uomo che mi ha generato». (Ride.) «…Soddisfatto dell’opera?»
«Che opera?»
«Ma il sottoscritto… Un’opera coi controfiocchi di sagacia e acume. Senza sottolineare la dirittura morale e la condotta irreprensibile fino a qui mantenuta».
«Francesco, ascolta, sentiamoci domani. E vai a lavorare, domani, che è meglio».
«O ti hanno fatto dirigente RAS o ti sei inscritto in seminario, pa’».
«Va bene. Quando ti passa, fammi sapere».
Alle 20.47, il Garella è uscito di casa e si è diretto in centro a piedi. Andatura sostenuta. All’altezza di corso Vittorio Emanuele è entrato in una libreria. Ne è uscito con due sporte colme di libri, di cui non si è riusciti a identificare i titoli. È tornato a casa, sempre a piedi. La luce della sala è rimasta accesa tutta la notte.
Protocollo 15/21
Stato: Riservato
Referente: Ministro della Difesa
Data: 27 marzo 1998
Francesco Garella è uscito di casa alle ore 7.50. Ha accompagnato i figli a scuola e all’asilo, mentre la moglie, uscita alle 8.12, si è diretta in studio. Il Garella è stato seguito fino al negozio Computer Discount di viale Maestri Campionesi 10. Ha acquistato un computer Pentium 200 completo di video 21 pollici e di scheda modem 57.600 kb tecnologia flex. È rientrato a casa alle 10.40. Ha effettuato una telefonata al provider Telecom Italia Network, stabilendo i termini per un abbonamento internet (richiesta di intercettazione e rooting effettuata presso il Gruppo Speciale di Controllo Rete, n. 1228). Il traffico su linea telefonica della giornata ha permesso di stabilire che il Garella lavora contemporaneamente su sei finestre di browser. In calce l’elenco di siti frequentati nel corso della prima ora di connessione.
La moglie di Franco Garella è rientrata alle ore 18.10, insieme ai due figli. L’infiltrata domestica testimonia di una drastica riduzione dell’eloquio del soggetto (sintomatologia compresa nella quarta categoria del rapporto statunitense citato in precedenza).
Ecco alcuni stralci di conversazione registrati:
Moglie: «Non hai dormito neanche stanotte».
«No».
«Stai male, ancora?»
«Mmm… Forse».
«Ma, insomma, cos’hai?»
«Niente. Non ho niente. Proprio niente».
Moglie: «Domani lavori?»
«Domani mi licenzio».
«Piantala, Fra».
«Che hai comprato? Quanti libri ti sei preso?»
«Niente, non ti preoccupare. Non servono a niente».
«Mi ami?»
«No».
«Vieni a dormire?»
«No. Non adesso».
Alle ore 23.40, Francesco Garella è uscito di casa, è salito sulla propria auto, si è diretto in viale Porpora, ha caricato una prostituta di colore, in seguito identificata come N’gyami Tawande. Con lei si è appartato in una stanza dell’albergo a ore «Napoli» di via Lippi 15. Ne è uscito alle ore 1.35.
Quindi, si è diretto a casa. La luce della sala è rimasta accesa fino alle 5.30. In calce al rapporto sono riportati i siti internet frequentati dal Garella fino a quell’ora.
Condotta in caserma, la Tawande è stata interrogata intorno al periodo trascorso col Garella. Ha ammesso di aver avuto con lui un rapporto intimo breve e soddisfacente. Ha asserito che il comportamento del Garella è mutato dopo questo primo rapporto. Il Garella si è dapprima fatto aggressivo e ha abusato della Tawande (la prostituta mostra numerosi lividi in ogni zona del corpo, escluso il volto). In seguito, il Garella è rimasto immobile per minuti, osservando il soffitto della stanza. La Tawande, impaurita, non si è mossa dal letto. Il Garella ha quindi iniziato un lungo monologo, fitto di termini risultati incomprensibili alla Tawande, che pure intende l’italiano a un buon livello. Quindi, il Garella ha chiesto alla Tawande di poter avere con lei un rapporto masochistico. La Tawande, terrorizzata, è rimasta titubante. Il Garella l’ha violentemente percossa e l’ha costretta, a sua volta, a percuoterlo. Ha domandato alla Tawande di essere percosso in maniera sempre più violenta. La Tawande è stata costretta ad afferrare il braccio sinistro del Garella, a posizionarlo dietro la schiena e a contorcerlo fino quasi a spezzarlo. A detta della Tawande, il Garella non ha manifestato alcuna sofferenza, mentre subiva questa pratica. Quindi, Francesco Garella ha compensato la donna con una somma pari a due milioni di lire in contanti. Non si conosce la provenienza del denaro liquido, poiché il Garella non è stato visto effettuare alcun prelievo Bancomat. La Tawande, sempre più impaurita, ha seguito il Garella fino alla macchina, ma ha preferito continuare a piedi il percorso fino al luogo in cui l’uomo l’aveva «caricata».
Protocollo 15/21
Stato: Riservato
Referente: Ministro della Difesa
Data: 28 marzo 1998
Francesco Garella è uscito di casa, solo, alle ore 7.35. Si è diretto verso corso Italia, fino alla sede della sua compagnia d’assicurazione. Ivi è entrato alle ore 8.05. Alle 9.10, ne è uscito. È stato contattato, un’ora dopo, il suo interno telefonico. È stato risposto che il signor Garella non è più impiegato presso quegli uffici.
Francesco Garella ha iniziato a fumare. È entrato nel bar di piazza Missori 6 alle ore 9.23. Ne è riuscito due minuti dopo, scartando un pacchetto di Marlboro. Tuttavia non ha acquistato accendino o fiammiferi, e, per accendere la sigaretta, SI È RIVOLTO AL NOSTRO CONTATTO CHE LO SEGUIVA e che non era, al momento, la persona a lui meno distante. È stato conferito lo stato di allerta a tutti i contatti che seguono il soggetto sperimentale.
Il Garella si è diretto presso il Policlinico, dove ha ritirato una nuova confezione di H21. Alle ore 11.20, dopo un percorso effettuato a passo costante e veloce, Francesco Garella è entrato nel bar in via Durini 16. Dopo quindici minuti di attesa, il nostro contatto è entrato nel piccolo locale e ha rilevato l’assenza del Garella. Il Garella è uscito da una porta posteriore.
Fino alle ore 18.10, si sono perdute le tracce di Francesco Garella.
Alle 18.10, Francesco Garella è rientrato a casa. L’aspetto esteriore del soggetto è, in armonia con quanto previsto dal rapporto statunitense, emaciato pallido e tremebondo.
Ecco un frammento di conversazione con la moglie.
(Agitata) «Cos’hai? Francesco! Cos’hai!»
«Niente. Sto bene».
«Stai tremando… Cosa ti succede?»
«Non ti devi preoccupare. Non ti devi preoccupare. Non ti devi preoccupare».
«Oh, madonna… Francesco…»
«Non è niente. Non è niente. Non è niente. Non è niente».
«Chiamo un’ambulanza».
Francesco Garella è stato tradotto presso l’Ospedale Policlinico alle 18.45. Si presenta in stato di incoscienza. Manifesta violenti tremori. Gli occhi sono sbarrati, le pupille dilatate.
Alle ore 21.08 è cominciato il delirio, secondo le tempistiche previste nel rapporto del governo USA.
Ecco, finalmente, il testo di quanto affermato da Francesco Garella in stato di semicoscienza:
«Ho capito… Ho concluso… Tutto molto chiaro… Senza il grande stimolo arretra, non ne può più… È lo spirito… Si focalizza in quei momenti… Sono punti… luminosi… Il primo è povero, molto povero: non ha letto su cui dormire, solo paglia, mangia castagne, è lento, meditabondo… Il secondo è più giovane, corrisponde al colore indaco, che è il colore della notte: fa’ conto, un pastorello, piccolo piccolo, che lavora sodo, lavora duro, sta sempre compreso in sé… Il terzo comincia a essere lavoratore, guerriero, anonimo, un punto luminoso più denso, più forte, fa’ conto, una cometa; legge molto, brucia il tempo, ha un tempo che non è il nostro, va in alto, torna giù che è passato molto tempo, ma per lui pochi secondi di intensa meditazione… Il quarto è forte, saggio, sa tutto, ha un volto bianco, capelli albini, occhi quasi rossi, l’assicuro, è terribile, sa tutto… Il quinto è anche peggio, perché sa più di tutto, pazzesco, va oltre il sapere, non soffre minimamente, non parla quasi mai, quando parla si fa fatica a sentire cosa dice non si capisce cosa significhi, e se ha un significato, è strano, è molto comprensibile, molto comprensibile, ma forse non è davvero quello che si comprende… Il sesto è malevolo e sospettoso, un genio raro, sta acquattato dietro gli schermi, sta negli occhi, è un punto nel nero accanto all’occhio, non lo si vede mai bene ma si sa che è lì, è lì… Infine il settimo, è una potenza traboccante, d’oro e bianco, ma non è luce, non è mai come si crede, sembra buono ma è tremendo, quello che è buono per lui può essere terribile per noi, quello che per lui è male è bene per noi, ma lui non fa mai il male, non fa mai il suo male… Sono sette, li ho percorsi tutti, questo mi era stato chiesto e questo ho fatto, con la benevolenza dei fati, sono salito bruciando, grazie…»
Il Garella è quindi ripiombato in uno stato di totale incoscienza. È interessante sottolineare l’assoluta identità con quanto riportato, durante i loro deliri, dai pazienti statunitensi della quarta tipologia.
Alle ore 21.40 è stata effettuata una TAC a Francesco Garella. La massa tumorale intorno all’amigdala è consistente, dalle dimensioni di una noce.
Alle ore 23.15, il Garella si è risvegliato, presente e lucido. Ha affermato:
«Siete dei figli di puttana. Volevo soltanto che sapeste questo. Che in cuor mio, vi dico: no. Che tutto quanto detto è stato falso e che il rapporto, io, l’avevo letto in precedenza. Chiedetevi, soprattutto, il motivo per cui sono stato scelto proprio io. Mi spiace, ma l’esperimento non è riuscito».
Francesco Garella è sprofondato nuovamente nel sonno. Come è atteso, l’attività elettrica cerebrale è elevatissima. A tratti, invece, rasenta lo zero.
Una seconda TAC è stata praticata alle ore 24.00. Il tumore è, al momento, metastatizzato su una superficie pari al 47% della corteccia, con epicentro in amigdala.
Protocollo 15/21
Stato: Riservato
Referente: Ministro della Difesa
Data: 29 marzo 1998
Ore 2.30, Francesco Garella termina le funzioni vitali ed è dichiarato deceduto. Tuttavia, come accaduto in precedenza anche ai soggetti sperimentali statunitensi del quarto tipo, l’attività elettrica cerebrale continua per tre minuti dopo l’ultimo battito cardiaco.
Ore 9.37. Presso il mailer-daemon della centrale di controllo per la sperimentazione H21 è pervenuto il seguente messaggio di posta elettronica:
Received on: March 28, 1998 at 1.52 p.m.
From: garella@tin.it
Subject: io so
Gentilissimi,
quanto avete realizzato alle spalle mie e della mia famiglia è prossimo alla dannazione. Quanto, tuttavia, ho conosciuto e so che dovrò confessarvi al momento del delirio, non vi renda tranquilli.
Sottrarre la paura non permette soltanto di affrancarsi dal dolore, dalla morale e, quindi, da ogni forma di coscienza tradizionalmente conosciuta. Comprendo bene che i confini si sono allargati, e afferro il senso di quanto ho dovuto esplorare come oggettivo e che, infine, non saprete se è oggettivo o meno: poiché sono soltanto io ad averlo sperimentato. Se credete che l’uomo vada superato in questo senso, ebbene: vi sbagliate. Perché non è in questo allontanamento che si gioca la partita, ma nel ripiegamento a quanto era più prossimo e intimo. Pensate che una nuova verità, cioè una nuova potenza, vi stia davanti agli occhi, quando, in realtà, è dietro alle vostre spalle: per pugnalarvi.
Evadere dai condizionamenti dischiude potenze i cui effetti avete già misurato manipolando la materia. Che la manipolazione dello spirito evochi potenze simili a quelle, è una pia illusione. La forza si manifesta anche una volta che sia sopraggiunta la morte, come bene accerterete, ma non nel modo in cui riterrete di averlo accertato e nemmeno secondo i modi che vi suggerisce una tradizione superstiziosa e inverificabile.
Una geografia immensa grava su di noi, ma è prossima a noi e grava soprattutto dall’interno. Non credo che quanto comprendo ora sia definitivo. Ho parecchie ore per incrementare il grado di esplorazione di questo territorio, che non è infinito, come bene conosce chi varchi un simile meridiano zero.
Non è nella coscienza, non è oltre la coscienza, non sta dentro né fuori dell’uomo e, certamente, Dio non esiste nelle forme suggerite o immaginate, ma, contemporaneamente, in tutte queste e no.
State in guardia, poiché l’uomo è un animale temibile che ancora non è chiaro come addomesticare.
Vi prego di accettare con sollevata gioia questo ultimo atto di deliberata coscienza da parte del Vostro
Francesco Garella
[Assalto a un tempo devastato e vile. Versione 3.0, Roma, minimum fax, 2010, pp. 119-33]
In copertina: Damien Hirst, The Sleep of Reason.