Non vogliamo sottrarci alla pubblicità. Non avremmo voluto ammetterlo, ma bisogna pure mandare avanti le cose, spingerle fuori (“spinga forte Quijano, spinga.” “Dottore, non ho le ovaie” “Che importa! Spinga comunque!”). E così per O Metis II abbiamo scelto il tema del Fuori di sé. L’abbiamo veramente scelto noi? Diciamo pure che siamo stati sollecitati dal nostro Filologo – a lui non piace venire fuori sempre, piace inseminare e guardare le cose crescere, per giudicarle. D’altronde un’attitudine è anche un’ossessione. E quindi, sulla falsa riga del suo ordine, eccoci qua a proporre il suo lavoro, una parte, uno spruzzo di quanto fa e di quanto noi ci abneghiamo.
Da una traduzione in nota a Dramma satiresco di un filosofia inaudita, di Alfharidi (o Fharidi Al):
“Abbiate pudore dunque, abbiate pudore idioti di osare così tanto fino a scatenarvi nelle canzoni: non diversamente derideremo questi quanto il cieco che riconosce la differenza dei colori.”
Dante, De vulgari eloquentia, Lib II par. VI