I collaboratori (in ordine di pura alfabetica):
Annie La Paz : il delirio di onnipotenza della marca da bollo di piccolo taglio
Antonio Galimany : Scrittore argentino – generazione Messi, cabeza Borges.
Arakinico : luce e corde.
Claudia Chauchat : Una puttana fragile.
Carlish : da quando ha scoperto che per parlare di sé parla di lavoro, è in difficoltà ogni volta che deve parlare di sé. Per tutto il resto c’è Linkedin.
Enrico Gnei : dell’esistenza di Enrico Gnei è riportata notizia in un paio di volumetti vergati dal noto versificatore Teodoro Gigante, maschio- femmina che peraltro ha funto da musa per divinità e aruspici lunari. Gli auspici dunque sarebbero dei migliori, anche se spesso Gnei non si ritiene all’altezza dei suoi segnalatori e delle sue presentificazioni oniriche, giacché detesta tutto quello che fa e soprattutto quello che scrive – con l’aggravante che di solito riesce ad infischiarsi di quello che fa ma non di quello che scrive. Ad ogni modo, vivrebbe nella consolazione che la vita sia una cosa ridicola, e quindi, alla fine, pure su quello che scrive, ci ride su. Ci terrebbe comunque a essere ricordato come un uomo senza qualità.
Francesco Taldegardo : crede fermamente che la Filosofia sia morta come genitrice da ripudiare della Scienza moderna. Però ci si è laureato. Odia leggere poesie. Però ne scrive ogni giorno. Detesta il Web, ma è perennemente connesso. Odia scriverci, ed infatti ci scrive ogni giorno. Quando proprio lo detesta a morte, scrive qualcosa sul suo Blog. Ama la fusione in lingua britannica di un concetto moreschiano, ama farsi chiamare “Mousabitch”.
Lightly Claudia : la luce del mattino / la luce della notte che si disintegra / in molecole di nulla, in atomi di luce… / Lightly, pensai…l’inconsistenza del pensiero, il mio, di me stessa, delle parole e delle paure… / Lightly, ancora nelle labbra, per non sentire la vita, ne la morte ma attraversarle entrambe, nel vuoto del tempo, il nostro, e nelle metafore dello spazio… / Una leggera inconsistente essenza.. ecco: Lightly! che parla con il mondo su di una foglia di vento, uno stelo di nuvola, nell’illusione cosmica del futuro alla rovescia.
‘O Munaciell’ : come Andreotti, “talmente bravo in tutto da essere pronto a tutto”, ma più radicale, molto più radicale.