Apparato di sabotaggio: la versione Gomez

Ubi Id, futurum Gomez S. FREUD, De fato ECATEO IL MILESIO, “Gli squali del Nilo”, Geografia Io sono l’equivoco fatto...

Parodia, esasperazione e degradazione: Alberto Laiseca, lettore di Borges

Selezione degli estratti dall’originale e traduzione a cura di Federica Arnoldi e Alfredo Zucchi. * Una questione di gerundi...

Saer, Aira, Laiseca: tre momenti della letteratura argentina

Selezione dall’originale e traduzione a cura di Loris Tassi. * L’eredità di Saer È molto difficile imitare il respiro...

La finzione Laiseca

Traduzione a cura di Maria Cristina Cavassa. In Laiseca 2017, 121-131 (postfazione a È il tuo turno); per gentile...

L'assurdo universo di Alberto Laiseca

In Laiseca 2013. A Edizioni Arcoiris si devono: Laiseca 2016 e Laiseca 2017 b. * E per quindici giorni...
Lupus in Crapula
Apparato di sabotaggio: la versione Gomez
Internacional
Parodia, esasperazione e degradazione: Alberto Laiseca, lettore di Borges
Internacional
Saer, Aira, Laiseca: tre momenti della letteratura argentina
Internacional
La finzione Laiseca
letteratura e altri buchi
L'assurdo universo di Alberto Laiseca
letteratura e altri buchi

Un certo tipo di abbandono

Utopia comunitaria. Un lungo travaglio ha preceduto – ai posteri si demanda la realizzazione di ogni teleologia, agli aruspici e agli oracoli la profezia, ai lettori politici la manipolazione plastica dei fatti – una presa di coscienza improvvisa come un colpo di scena, un sollievo o una guarigione insperata: ci sono tensioni irriducibili; c’è un solo modo per accogliere questa irriducibilità: un certo tipo di abbandono. Un certo tipo di abbandono: le idee sono più importanti degli individui che le…

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letteratura e altri buchi

Il diario e il suo doppio

Postfazione a Kronos (Witold Gombrowicz, Il Saggiatore, 2018) a cura di Francesco M. Cataluccio. Le immagini provengono dalla stessa pubblicazione. Ringraziamo l’editore per averci concesso di riprodurre il testo. *** «Kismet è una tagliente parola turca (che significa: Destino).» La scrisse, come un sigillo sul senso di tutta una vita, Witold Gombrowicz, sette mesi prima di morire: «In generale si è mangiato abbastanza bene, vita tranquilla, finché… Kismet». Questa sorta di bilancio inedito si può leggere in Kronos, il suo…

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Orari lunghi

Mi trovo adesso in una situazione mi si aiuti a dire pressoché indescrivibile: il mio lavoro è di fatto finito da un’ora e mezzo,e in questa ora e mezzo ho colto l’occasione al balzo per leggere qualche pagina di un vecchio libro di fantascienza tradotto in un italiano pessimo, l’italiano che credo viva oggi nella gran parte dei testi popolari a grande diffusione, come quelli del Dan Brown e del F. Volo. Un testo leggero e potenzialmente brillante, schiacciato però…

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Crapula Edizioni

Un amore d’inverno

Papi spalanca le tende e la luce del giorno invade la stanza, aggredendomi gli occhi. Mi aspetto che mi strappi di dosso il piumone, ma lui non lo fa. L’ultima volta in cui qualcuno mi ha svegliato in questo modo mi stava strappando di dosso il piumone. Mi stava gridando di andarmene e io non avevo un altro posto dove stare. Gli chiesi se potevo farmi almeno una doccia. Per qualche ragione, il primo particolare che mi si impone alla…

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letteratura e altri buchi

Heinrich von Kleist

Heinrich von Kleist, nato a Francoforte sull’Oder nel 1777, combatté per l’esercito prussiano, studiò legge, studiò filosofia, lesse Kant e ne ebbe una crisi, scrisse drammi e diede fuoco al maggiore di essi, scrisse racconti, fu arrestato e imprigionato dai francesi per spionaggio, scrisse ancora, rimase senza lavoro e rifiutato dagli editori, sparò al cuore l’amica Henriette Vogel malata di tumore e alla testa sua nello stesso frangente sulle rive del Wannsee, a Berlino: era il 21 novembre 1811, volevano…

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Kohlhaas. Partitura a voce alta

Kohlhaas, entrando nella sala, afferrò per il petto un certo Hans von Tronka che gli veniva incontro e lo scaraventò in un angolo della sala, così da fargli schizzare le cervella sul muro. (Heinrich von Kleist) Guglielmo Galasso omm’ onesto e probo, a cinquant’anni arrivato tutto in ghingheri come un signorotto di provincia con tanto di “don” e cordiale riverenza, inchino, manca solo il baciamano, è uno che s’è fatto da solo come si suole dire: don Guglielmo Galasso già…

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L’associazione

di Virginia Woolf Ecco com’è nato tutto. Un giorno, dopo il tè sei o sette di noi erano sedute a tavola. Qualcuna guardava fisso in strada le vetrine della modisteria di fronte dove la luce splendeva ancora su piume scarlatte e pantofole dorate. Qualche altra era pigramente intenta a costruire torrette di zucchero sul bordo del vassoio da tè. Dopo poco, per quanto ricordi, ci disponemmo attorno al camino e iniziammo come di consueto a lodare gli uomini: com’erano forti,…

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Lavoro del tubo

Universal Uniform Co. occupava un vecchio hangar in mezzo a una distesa rovente di Inglewood, un ghetto nero di Los Angeles. Il posto divorava manodopera a buon mercato. Il magazzino conteneva un’infinità di scaffali carichi di bare di cartone piene di tute da operai, uniformi scolastiche, divise militari e da poliziotto, vestiti per lavoratori ospedalieri, divise per bande, completi di flanella a bassa manutenzione per esecutivi aziendali di basso rango e politici comunisti. Treni merci rombavano dietro il retrobottega. Arrivavano…

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B per Beati

Da ore si susseguivano i discorsi di tutte le cariche e commissioni: sui banchi alcuni deputati chiacchieravano sottovoce, altri erano immersi negli schermi, altri ancora si guardavano attorno impazienti, una decina, sfinita, si era abbandonata al sonno. Indifferentemente da chi li pronunciasse, ringraziamenti, aneddoti e vuoti flussi di parole riempivano l’aria senza catturare l’attenzione di nessuno. L’aula non era mai stata così piena se non per la seduta inaugurale, eppure era vuota per un terzo. La maestosa sala d’Ercole continuava…

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