Apparato di sabotaggio: la versione Gomez

Ubi Id, futurum Gomez S. FREUD, De fato ECATEO IL MILESIO, “Gli squali del Nilo”, Geografia Io sono l’equivoco fatto...

Parodia, esasperazione e degradazione: Alberto Laiseca, lettore di Borges

Selezione degli estratti dall’originale e traduzione a cura di Federica Arnoldi e Alfredo Zucchi. * Una questione di gerundi...

Saer, Aira, Laiseca: tre momenti della letteratura argentina

Selezione dall’originale e traduzione a cura di Loris Tassi. * L’eredità di Saer È molto difficile imitare il respiro...

La finzione Laiseca

Traduzione a cura di Maria Cristina Cavassa. In Laiseca 2017, 121-131 (postfazione a È il tuo turno); per gentile...

L'assurdo universo di Alberto Laiseca

In Laiseca 2013. A Edizioni Arcoiris si devono: Laiseca 2016 e Laiseca 2017 b. * E per quindici giorni...
Lupus in Crapula
Apparato di sabotaggio: la versione Gomez
Internacional
Parodia, esasperazione e degradazione: Alberto Laiseca, lettore di Borges
Internacional
Saer, Aira, Laiseca: tre momenti della letteratura argentina
Internacional
La finzione Laiseca
letteratura e altri buchi
L'assurdo universo di Alberto Laiseca
letteratura e altri buchi

Sul canto smisurato delle balene

Una visita a casa di Andrea Esposito, luogo in cui ha scritto Voragine. Una voce limpida rimbomba. Mastodontica. Il canto di un cetaceo. Nell’ombra liquida del silenzio. Andrea ha i piedi immersi in una pozza di sangue. Pezzi di carne ovunque. Lacrime e contenuto gastrico.   Le fessure dei suoi occhi. Piangono cascate di dolore. Il suono della voce di Grace Davidson sovrasta il fruscio del vinile. Commovente, in sottofondo. La pietà nello sguardo di Andrea. Uno specchio rotto, frammentato. L’empatia di…

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Al di là delle Mura

Quando il padre uscì di casa sbattendo la porta, Milo, ritto in mezzo al letto con gli occhi sbarrati, balzò in piedi, raggiunse la finestra. Un bus nero senza finestrini sostava, col motore acceso, dall’altra parte della strada. Indossato il giubbotto e infilate le scarpe con la suola di gomma, Milo frugò in un cassetto, afferrò il doppione delle chiavi che aveva sottratto dal mobile del salotto il giorno prima, si precipitò giù dalle scale e diede mezzo giro nella…

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Il sacrificio

Ringraziamo l’editore “L’arcolaio” per averci concesso di pubblicare il racconto “Il sacrificio” di Matteo Zattoni, contenuto nel libro “Deviati (Nove racconti)” (2018). *** Io lavoro coi ratti. Sono loro, in un certo senso, i miei colleghi. Anche se poi finisco per ucciderli. A dire il vero non è tanto una casualità, quanto lo scopo principale della mia occupazione: uccidere uno a uno i miei colleghi. Dovrei sentirmi un assassino per questo, eppure no, non mi sento niente. Ho smesso di…

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SHOTGUN

ARCHITETTI! Tedio d’ottone che oscilla dal soffitto incenerito! Avvelena l’aria e i bisogni. La luce è viola piatta e gli improvvisi cavalloni di turchese. A chiazze, compare il pomeriggio: è qui che sono i fiorellini: sui parapetti. Recinti di palazzi biancofango — costruiti alla bene e meglio, targa ’92 — occludono i canali onirici dell’infanzia scesa in strada. Balconi oblunghi come nasi solitari, appesi a pensare. Si aspetta il tramonto fumandosi l’inverno in una carta di giornale. Piedi soffici e…

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Il sacrificio
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L’invenzione delle tasche
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Indagine su Quadrato

I tempi sono maturi per una letteratura che non si dia altro tema che se stessa: una ricerca tautologica eppure asimmetrica, un’asimmetria irriducibile. È tutto in disasse. Direttorio CrapulaClub, 19 marzo 2019 INDAGINE SU QUADRATO LABORATORIO DI ANALISI OGGETTIVA UNIVERSITÀ DI CRACOVIA   Mentire, sbagliare deliberatamente le date e gli itinerari, imbrogliare il più possibile le carte e le piste. Henri Cartier-Bresson    Quanto al potere delle immagini nell’ambito della religiosità popolare, esso fu forse valutato nel modo più corretto dai…

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La finzione Laiseca
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La morte di Raimundo

La madre di Raimundo non era mai riuscita a comprendere la morte del figlio. La prima volta che andai a farle visita avrà avuto circa sessantacinque anni. Era una signora asciutta e delicata, come un ramo sul punto di piegarsi. I suoi occhi, come quelli di Raimundo, erano di un colore indefinito. Un colore che poteva benissimo essere quello del miele o del caffè chiaro. I capelli, finissimi, erano bianchi, e quella notte, sotto la luce della lampadina, apparivano leggermente…

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Marple Private Hospital

La Marple Private Hospital è una clinica privata in Svizzera. È tutto bianco, alla Marple Private Hospital. Fuori dalle finestre si vedono montagne bianche e innevate; i medici e le infermiere hanno camici bianchi, pantaloni bianchi, pantofole bianche e sorrisi bianchi, e hanno anche la pelle particolarmente bianca; i muri della clinica sono bianchi; i pavimenti sono bianchi; i letti e le coperte e le lenzuola sono bianchi. È tutto bianco, pressappoco. E ciò che non è bianco è luminoso,…

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letteratura e altri buchi

Esercizio di sabotaggio #3

Etalide, frammento 21. A quel punto, Joyce aprì il planetoide tetraedrico. La conoscenza dei solidi platonici: l’esaedro o cubo, l’icosaedro stellato dalle venti facce, l’ottaedro platonico o regolare, quello irregolare o troncato o archimedeo, il tetraedro necessariamente convesso e il dodecaedro – di cui i primi corrispondenti ai quattro elementi, l’ultimo all’intero universo – da parte sua era indubbia, come indubbio il fascino che esercitavano su di lei le figure poliedriche. Lei o me, non importa. Si trattava di un…

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SciaquaRosa

La villa della famiglia Craparo si trovava in contrada San Michele. Qualche anno prima, infatti, Pietro Craparo e Mario Camarda avevano deciso di addivintari magari vicini di casa. Per questo avevano acquistato due appezzamenti di terreno confinanti, uno dopo l’altro, e uno dopo l’altro si erano messi a costruire la loro nuova casa, non potendo più abitare in Paisi come tutti gli altri. Il loro nuovo status infatti, per loro imprenditori e soci fondatori della CraCa Costruzioni, doveva passare attraverso…

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L’arête

Tutti questi bambini. Gente pensata a propria immagine e somiglianza. E invece no; occhio miope di Dio, direbbe Orbhur. Inermi e filiformi creature, lune nuove a buon mercato; offre la natura: un terreno se nasci numero tre, un cavolo per pancia. Questo attaccamento patologico alla vita, al bene forzato degli scambi cellulari. Codardi, direbbe Orbhur. Tutti questi bambini senza lingua, con un cuore piccolo di lepre e orecchie dritte, e corrono, corrono da fermi lontano dai giganti. Orbhur accanto a…

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