Risposta in versi al Filologo
Dopo l’ennesimo attacco del Filologo, che in fondo vuole tirarci di nuovo nella sua rete. Qui i versi!
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Dopo l’ennesimo attacco del Filologo, che in fondo vuole tirarci di nuovo nella sua rete. Qui i versi!
Leggi tutto[senza foto] “Quante volte in un giorno pensi alla morte?” Domandò l’uomo rassegnato. La donna, cui era rivolta la questione, sedeva al tavolo, e guardava fuori il cielo annuvolato. Storse il labbro inferiore, non appena sentì la domanda e non rispose. L’uomo rassegnato la incalzò, gli occhi fissarono le mani intrecciate sul tavolo. Non uno sguardo, nessuna intesa! L’uomo disse: “Io non ci penso abbastanza! Eppure – non lo credi anche tu? – dovremmo ritornare a riflettere sulla fine,…
Leggi tuttoNoi siamo omerici, prima ancora di essere nicciani, perché nella poesia omerica abbiamo trovato quella forza che il Novecento ha trasformato in mostro e oggi non sappiamo quasi più che cosa questa significhi. Parlo della fiducia. Il vuoto, hic et nunc il buco nero, si sta prendendo tutto. E così, per intenderci, amici auscultatori, ovunque voi siate, voglio trovarvi un giorno che recitate questi versi, come la più duratura speranza che possa farvi tremare, danzare, impazzire di gioia. Antefatto: Telemaco…
Leggi tuttoDisse il clown: “Fa’ di me quello che vuoi!” Rispose la donna equilibrista: “Fai come faccio io: cammina sospeso su quel filo.” Il clown la guardò, nell’espressione del volto dell’equilibrista notò un segno di scherzo e di disprezzo, ma forse si sbagliava. “Farò come dici, pur di non deluderti!” Disse risoluto e ingenuamente. E si accinse a salire lungo la scala di corda e legno, che portava al filo sospeso. La donna fece lo stesso, ma dal lato opposto. Giunto…
Leggi tutto“Del Gobbo, però, non si vede gobba, ma s’intende voce. Ingannarci – proprio lui, ancora, qui, oltremodo?” Si tormenta Fahridi, e cade con l’ispanico, muto di pensiero. Il canale va restringendosi più si cade, e le schiene dei Titani raschiano a volte il terreno, mentre precipitano verso un più fondo. Tutti cantano – la speranza dell’uscita, del futuro, dell’ignoto li spinge. “Ô Metis! Ô Metis! Ô Metis Ô!” intonano monocordi: canto e controcanto. Allora anche Quijano si mette a cantare….
Leggi tutto[no intro] Arthur Rimbaud Ma Bohéme Je m’en allais, les poings dans mes poches crevées ; Mon paletot aussi devenait idéal ; J’allais sous le ciel, Muse, et j’étais ton féal ; Oh! là là! que d’amours splendides j’ai rêvées ! Mon unique culotte avait un large trou. Petit-Poucet rêveur, j’égrenais dans ma course Des rimes. Mon auberge était à la Grande-Ourse. Mes étoiles au ciel avaient un doux frou-frou Et je les écoutais, assis au bord des routes, Ces…
Leggi tuttoCave canem: la virtù dell’onda. Eppure bisogna parlare. Parole su parole, costruzioni di intenzioni inconcluse. Le parole sono un’anatema, talvolta, per chi le pronunica e non tanto per chi le ascolta. Un’anatema di chiarezza, evidenza. Vivere sì, ma solo dopo le parole. (Eppure vivere è la cosa evidente.) Vivere senza portarsi dietro niente, senza ascoltare ciò che da sotto spinge per venire fuori, perchè fuori – nel mondo – bisogna stare. (E mi dico che ancora prima di stare, bisogna…
Leggi tuttoInizia oggi, a Crapula, il nostro curse di Scrittura Creativa. L’art pour l’art. Il corso si svolgerà in dieci lezioni, tutte gratuite. Una lezione a settimana. Promettiamo varietà di temi, vendite di indulgenze, licenze poetiche e quant’altro offra – o abbia già offerto – il mercato della letteratura. Qui c’è tutto.
Leggi tutto(senza titolo). Se c’è una cosa che odio fare, è dare spiegazione di ciò che scrivo in versi. Ora, voi pochi che passate, penserete che Alonso Quijano – o chi per lui – sia un vanesio. Pensatelo pure, tanto a me importa poco. Ciò che mi interessa è non creare equivoci, e questi si annidano soprattutto nelle menti più solerti a vedere solo ciò che tali menti vogliono vedere. Vengo al testo. Anzi alla similitudine, che è lo snodo semantico,…
Leggi tutto[senza foto] Ex abrupto Non è, in fondo, quel che cerchi, poeta, riversare il tuo umore, ambiguo liquore tra seni travolti, in un corpo felice di averti? Taglia corto ogni discorso. Questa è la speranza: tacere la svista, l’errore. Perchè vuoi posserdere il dentro, mucoso buco eiaculato, pur di non parlare. Come uomo, appena incarcerato, guarda oltre le sbarre del suo ritiro il mondo, che fuori esulta libertà. Così, poeta, rifiutato il giudizio, le hai odiate e, allo stesso tempo,…
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