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Lupus in Crapula

Geraldine Prout – una canzone d’amore

Come avrà fatto il Filologo a scoprirci, ancora? Eravamo nascosti in una cantina. Eppure se ci ha trovati, ciò dimostra che le mura delle case sono sempre troppo sottili, passa ogni respiro. Le case non sono luoghi sicuri. Ecco, in questo modo ci ha trovati. E credete voi, amici di Crapula, che pur avendoci trovato si sia atto vedere in volto, nel suo vero volto, il Filologo? Macchè! Era tutto fasciato, una mummia. “Vengo dall’Egitto, quelli ancora oggi preferiscono spedizioni…

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Lupus in Crapula

Live from anywhere

“Allora, dove siamo finiti, Fahridi?” gli chiedo. “Dove siamo? Finiti? – Se proprio vogliamo essere, almeno siamo iniziati!” mi risponde, e non sta scherzandomi. “Che ora è?” Non mi trattengo, è più forte di me. “L’urgenza, Quijano, non c’interessa. L’urgenza non è un problema di musica.” Mi rincuora l’arabo, sbarbato, tutto ripulito fuori. “Quando? Inizia la commedia quando? – Te lo ricordi questo vecchio adagio?” Mi dice, ride  e quasi gli cade la chitarra di mano. Io rido, la chitarra…

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Lupus in Crapula

“Oh Crapùl!”

C’era un saggio una volta, se ben ricordo, e questo saggio era solito dirci: “Quijano e Fharidi, voi volete fare vera mente come quello che parla per accenni?”. Noi, l’entusiasmo ci ha sempre sfruculiato il glande, e gli rispondevamo “Oh Crapùl!”  e ridevamo. Un giorno, tuttavia, veniamo a sapere che Mr. McMetis era il tale saggio. “Maledetta la nostra iconoclastia del nome e del nume!” abbiamo imprecato, perchè pensavamo che non avrebbe fatto più ritorno. Eravamo ingenui, forse non eravamo…

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Lupus in Crapula

Filologicon Crapula: certe vie del mezzo.

Ieri sera, in un incontro privato – un incontro di sole voci -, eravamo in tre: io, Alfahridi e Agathe. Dove eravamo, se in fodo si trattava di essere voci, onde sonore e niente più? E’ semplice, così semplice perché c’è un indirizzo (sì, tutto questo mistero in verità a che serve?): Via Gran de Mantis, 10, Vacca pezzata. Eravamo lì seduti ciascuno sul proprio culo – che comodità il culo! – e discutevamo, facendo connessioni, cercandole più che altro….

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Ad oggi
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Crapula Edizioni

Edizioni Crapula: Genealogia di un titano

Nudo e crudo per voi un canto. Dalla penna di Alonso Quijano (o di quello che così si fa chiamare) “C’è una gabbia?” – “Mettilo qui”, rispose da dentro il camice verde inamidato e lui – se c’è un ordine chi fa la domanda esegue – lo mise dentro il recinto altemura. (Neanche dieci anni sono stati necessari neanche il silenzio trattiene più il respiro neanche la conservazione, l’abitudine. Niente.) “Che mangia?” – “Circe ha venduto le sue serve di…

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Buchi
Lupus in Crapula

Il mezzo, il fine e il buco senza fondo

Crapula ha ricevuto di recente critiche, lamentele dovute all’estrema lunghezza di un post. Ed è vero: l’immane lunghezza cozza col mezzo (la rivista digitale), riducendone (compromettendo) il raggio di ricezione (il fine). Ma il punto, qui, non è il fine né il mezzo, ma il buco senza fondo. Così, il post incriminato e i suoi episodi precedenti troveranno in futuro un luogo più adatto – per ora, tuttavia, non c’è alternativa. La logica stessa del pezzo lo vuole, e il pezzo…

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Crapula Edizioni

Scontro al vertice (V) – Lo specchio delle idee

L’aria si fa inspiegabilmente limpida. Il luogo è un ossimoro, ora. “Si va avanti qui, se davvero si va e non si sta fermi.” Osserva Fharidi, il viso abbagliato dalla luce. “Si è moltiplicato tutto! Il campo è uno specchio.” La palla intonsa e bianca e la sua riproduzione nello specchio, a centrocampo. Quel che resta di Bloom controlla che le squadre siano schierate. Non manca nessuno. Due fischi. Platini la dà indietro, la palla rotola sdoppiata, mentre le due…

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Crapula Edizioni, letteratura e altri buchi

Crapula Edizioni : Scirocco

  Io lo conosco Alonso Quijano, ci ho fumato insieme. E soprattutto, quando era o faceva l’albatros in mezzo agli storti, io l’ho pubblicato. Allora, a capo della mia Editori Riuniti Muniti di Stampante – allora c’erano ancora le stampanti –  io sono stato suo editore. Certe cose non si dimenticano. Alonso Quijano ha vagato per la scrittura con la stessa irridente disperazione con cui oggi sbeffeggia l’uomo e la Juve. È entrato nelle case della filosofia e della prosa…

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Scontro al vertice (IV) Nel bosco

Schiller e i suoi sono fuori, sorpresi. Bloom fischietta con la testa in mano ed i gufi, posati intorno, ricambiano. Dalí insiste che i “gufi non son quel che sembrano”. Pound, intanto, s’allontana con Dante tra i sicamori. Eliot, ancora in panchina, consola Virgilio, che è costretto ad abbandonare la partita per l’estrema umidità della nuova sede ed il traghetto per Atene. “Che cosa vuoi, ora?” pare chiedergli l’inglese, “voglio morire!” dicono le labbra del mantovano. Omero, però, è lontano…

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