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Antonio Russo De Vivo

Interviste

Intervista a Antoine Volodine

Nell’ultimo numero della nostra rivista online Ô Metis, Luca Mignola e Antonio Russo De Vivo hanno intervistato lo scrittore di lingua francese Antoine Volodine. L’intervista è stata tradotta da Giuseppe Girimonti Greco. *** Antonio Russo De Vivo: Come definirebbe il concetto di “distopia”? E perché scrivere una distopia oggi? Può essere utile per la società contemporanea? Antoine Volodine : Per rispondere alla sua domanda ho dovuto consultare il dizionario alla voce «distopia». Personalmente, non ho mai ho mai inteso scrivere dei testi…

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Ô Metis VI, Farsalia

Ancora, dite voi? Sì, di nuovo: finché uno respira non è detto che sia finita. Ô Metis VI, Farsalia Pharsalia è il poema della guerra civile romana, del disfacimento della repubblica, cantato da Lucano. Poi viene la “farsa”, la commedia; infine c’è l’orizzonte distopico: l’eroe e la fine del mondo, l’uomo e la fine di specie. Ci sono cose che si possono raccontare e cose che non si possono raccontare. Da qui in poi è chiaro che si sta avvicinando…

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Bunny’s dilemma

Chi si muove è perduto. Capita allo sfortunato di muovere, muovendosi, una serie indefinita di soggetti movibili o anche irremovibili – nessuno, in presenza di soggetti in movimento, può restare immobile pur provandoci. Il più grande potere in noi è il potere virtuale, che è la possibilità sempre in essere di spostare gli equilibri circostanti estemporanei. Io posso tutto, in potenza, e questo è tutto quello che al momento non è: la spaventosa ignota possibilità di essere qualsiasi cosa. Se…

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letteratura e altri buchi

A pietre rovesciate. Dall’epica alla favola nera

Mauro Tetti inizia dalla creazione, dal Verbo e dalla musica, e il suo romanzo, A pietre rovesciate, è un mondo che si consuma in nemmeno cento pagine. Strana impresa in tempi di frammenti e di ‘ombelichismi’, di scritture – tante – ibride, di generi (thriller, noir, horror, ecc.) recuperati e innalzati in blocco a grande Letteratura, passando dallo snobismo alla celebrazione enfatica (si pensi all’incoronazione del re King Stephen da onesto mestierante a Genio, laddove il giusto mezzo non sarebbe…

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Il giorno della nutria – Andrea Zandomeneghi
7 Febbraio 2019
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Ombelico

Qui parlo di come un giorno Berto “Palla di cannone” Polonelli – anni dodici, carnagione chiara, capelli neri a porcospino tenuti su col gel, occhi neri piccoli sotto sopracciglia nere spesse, testa a sfera con tanto di gote rosee e carnose facili alla torsione con dita, dai quattro ai cinque livelli di adipe in sequenza, come salvagenti – sparì e di cosa ne fu di lui. Domenica 24 giugno, in calendario San Giovanni Battista, Berto “Palla di cannone” Polonelli uscì…

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Rebecca al pozzo

Prima mattina. Ermenegildo Filone, con il naso a un centimetro dalla tela – era miope fin da ragazzo – percorreva lo spazio che dal cielo bianco e azzurro del deserto arrivava all’oscuro buco del pozzo, passando per il gruppo di figure tra cui spiccavano Rebecca, pallida e ammantata di raso dorato, con il secchio d’acqua proteso in generosa offerta, ed Eliezer, servo di Abramo, che le recava in dono una splendida collana di perle. «Che uno dei tanti pittori di…

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La fotografia

Una sera mi capitò di vedere un film. Il film mi sconvolse a tal punto da smuovermi un’idea. Decisi di fare una cosa, e la feci il pomeriggio seguente. Andai da una certa persona per chiedere un parere su una faccenda che mi stava molto a cuore. Sapevo che solo quella persona avrebbe potuto aiutarmi (e in qualche modo me ne ero persuaso). Sarebbe stato davvero possibile farlo? Dovetti insistere non poco per riuscire nel mio intento. Alla fine, mi…

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Le logiche pesanti

[NdA: Il seguente racconto di fantasia prende le mosse da un fatto reale avvenuto alla fine del luglio 2016. Notizie al riguardo sono reperibili qui: http://bari.repubblica.it/cronaca/2016/07/30/news/lecce_obesi-145074439/ Alcuni nomi di persona sono stati cambiati dall’accorto curatore ARDV per evitare alla rivista fastidiose ripercussioni legali. L’autore, da parte sua, avrebbe tratto dall’evenienza molto divertimento.] Il generale diede l’ordine al suo popolo-esercito di fermarsi. Si trovavano in una piana di terra compatta e all’apparenza arida, circondata da colline. Pochi arbusti secchi contribuivano a…

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Ultima fermata

L’incessante frastuono del suo cuore che le rimbomba nel petto. Rintocchi a intervalli regolari, sempre più veloci, ma senza fretta. In quei battiti si riversano i suoi ultimi pensieri. Come se una flebo li facesse cadere uno ad uno, lentamente. Il suo respiro si accorcia, le manca l’aria, non ci riesce. Qualcosa le blocca la bocca, gliela tiene chiusa, forse è nastro adesivo. Le labbra le prudono, se solo potesse strapparselo via, se solo potesse muoversi… Ispira ed espira freneticamente…

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La fine dell’innocenza

Buio: un tonfo sordo scuote il silenzio. Qualcosa mi svegliò nel cuore della notte. Mi alzai a sedere con le coperte che mi coprivano fino al petto mentre un leggero freddo scivolava sulla parte nuda del mio corpo. Mi guardai intorno, cercai di vedere meglio, di osservare la figura che si trovava a pochi metri da me immersa nella penombra ma leggermente illuminata dalle poche luci che filtravano dalla finestra. Quella cosa era vicina, così vicina da potermi quasi toccare….

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