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Chiara Lecito

letteratura e altri buchi

Bruce Lee, Franz Kafka e la ricerca della purezza

Una storiella zen racconta di un contadino che, chiacchierando con uno studioso in cerca della saggezza negli scritti dei maestri, definisce questi scritti come i loro scarti, perché i grandi maestri il loro meglio lo hanno dato in vita; pertanto, le parole che ci hanno lasciato sono una rimanenza, la parte meno importante del loro insegnamento. Da parte mia, se da un lato credo che quello verso la conoscenza (o addirittura verso la saggezza) sia un percorso diverso per ognuno…

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letteratura e altri buchi

La Dea Bianca

Nel film Potiche Catherine Deneuve è una ricca madre di famiglia che si trova a gestire l’azienda del marito. La donna ha successo, e, per motivi di lavoro, si trova a dover frequentare un suo ex amante, il deputato sindaco comunista, interpretato da Gérard Depardieu. A un certo punto del film – il deputato ha il sospetto di essere il padre del primogenito di lei – i due hanno un confronto, e lui scopre di non essere stato l’unica avventura…

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letteratura e altri buchi

Jeff VanderMeer e il (new) weird

Dobbiamo fidarci dei nostri pensieri mentre dormiamo. Dobbiamo fidarci delle nostre intuizioni. Dobbiamo cominciare ad analizzare tutte le cose che ci sembrano irrazionali solo perché non le capiamo. In altre parole, dobbiamo diffidare da ciò che è razionale, logico, sensato, nel tentativo di raggiungere qualcosa di più elevato, di più degno. (Accettazione, p. 173) Ho incontrato per la prima volta il termine weird ne La Dea Bianca di Robert Graves. L’autore ne parla fin dal primo capitolo, riferendosi al Tema…

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letteratura e altri buchi

Annie Ernaux. Le parole e il tempo

Prima di cominciare questa lettera provavo nei tuoi confronti una forma di tranquillità che si è ormai disintegrata. Sempre più, nello scriverti, mi sembra di incedere nel pantano di una landa spopolata come nei sogni, dove tra una parola e l’altra devo percorrere uno spazio riempito di una materia incerta. Ho l’impressione di non avere una lingua per te, di non saper parlare di te se non attraverso la negazione, in un perpetuo non-essere. Sei fuori dal linguaggio dei sentimenti…

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letteratura e altri buchi

Ira Levin e l’orrore fuori del cerchio

Nei suoi aforismi di Zurau, Franz Kafka ci suggerisce «due compiti per iniziare la vita: restringere il tuo cerchio sempre più e controllare continuamente se tu stesso non ti trovi nascosto da qualche parte al di fuori del tuo cerchio»; e, sempre nello stesso volume, un altro aforisma recita: «nella lotta fra te e il mondo vedi di secondare il mondo». Ira Levin è uno scrittore che parla di un mondo che è mendace e infido e la cui intima…

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letteratura e altri buchi

Proust + Pinter (– Losey). Remembrance of Thing Past

Quando Marcel, ne Il tempo ritrovato, dice che ora è in grado di iniziare il suo lavoro, lo ha già scritto. Noi abbiamo appena finito di leggerlo. In qualche maniera questa idea fondamentale doveva essere ritrovata in un’altra forma. Sapevamo che non avremmo potuto competere col libro. Ma avremmo potuto essergli fedeli? L’adattamento di Harold Pinter, pubblicato in Italia con il titolo Proust. Una sceneggiatura, sarebbe dovuto diventare la quarta collaborazione tra l’autore e il regista Joseph Losey, dopo Il servo, L’incidente…

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letteratura e altri buchi

Prison School. Il piacere del pecoreccio

Oscar Wilde diceva che non ci sono libri morali o immorali, ma soltanto libri scritti bene o scritti male. Estenderei il discorso a ogni tipologia di creazione artistica, adeguandolo a categorie dei nostri tempi: non ci sono prodotti alti o bassi, ma soltanto opere curate o dozzinali. Manga e anime sono dimostrazione dell’aforisma di Wilde: strutturandosi in generi e sottogeneri piuttosto rigidi e codificati (shōnen, shōjo, seinen, josei, kodomo, per elencare i principali), ognuno con un proprio target, molto del…

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letteratura e altri buchi

Istruzioni per cercare se stessi: Il Mandarino meraviglioso di Asli Erdoğan

Sedersi in un caffè e scrivere… Scrivere, con la paura di dare l’impressione di voler replicare un’azione passata di moda, per imitare qualcuno, quasi vergognandosi, un po’ con ribellione, un po’ con alienazione. L’istanza che muove la protagonista/voce narrante de Il Mandarino meraviglioso è il bisogno di ricercare (ricostruirsi?) una propria identità, partendo da una condizione di esule che non è solo geografica ma soprattutto esistenziale; e anche al lettore tocca barcamenarsi in questo senso di sradicamento, di mancanza di…

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Il mondo sul filo

È noto che la narrazione di genere riesca, nei suoi momenti migliori, ad affrontare questioni cruciali con più chiarezza ed efficacia di tanta narrativa mainstream o dedicata all’introspezione. Questo accade perché il genere immerge i suoi protagonisti in situazioni davvero estreme (basti pensare ai romanzi di Philip Dick, o ai racconti di William Gibson, o a Stephen King, ma anche alle varie tradizioni mitologiche), costringendoli ad affrontare di petto quelle difficoltà che condividiamo tutti: il confronto problematico con l’ignoto, la…

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