Oltre il cancello gli antichi dèi cadono come mosche
Il giorno in cui sono morto per la seconda volta fuori dalla finestra c’era un martedì di metà marzo. Mi dissi che sarebbe stato un buon giorno per morire, quello. Nuvoloso, noioso, inutile. Nel mondo reale la gente lavorava, s’incazzava, pensava alla cena e ai figli che tornavano da scuola. Non avrebbero fatto caso a me. Non sarei finito sui titoli dei giornali locali, né tra i discorsi dei matti alla stazione. Quando qualcuno si buttava sotto a un treno,…
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