“la grande confessione”
[Praga, 15.VII.20] Giovedì […]Così non ho nessuno, nessuno qui, tranne l’angoscia, stretti insieme e convulsi ci rotoliamo attraverso le notti. Eppure è una cosa molto seria, questa angoscia (che stranamente era sempre rivolta all’avvenire; no, non è esatto), che in un certo senso diventa comprensibile perché di continuo mi prospetta la necessità della grande confessione: anche Milena è una creatura umana. Ciò che ne dici tu è bello e buono, non vorrei mai udire altro dopo aver udito ciò, ma…
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