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Kafka

letteratura e altri buchi

O Metis II (Parerga e paralipomena 4/4)

[in discussione] D’altronde disprezzo, distanza, educazione impregnano tutto il mondo letterario di Kafka, quasi a rimarcare la necessità che le cose abbiano da qualche parte un significato così brutale e tremendo, da avere costretto lo scrittore a mutarne la forma, il nome, pur di sopportare il peso del vuoto – antinomia solo del Novecento? – di cui il discorso sulle cose stesse si fa carico. A. Quijano, Dentro il padre, da O Metis, n°2 (a breve)

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Lupus in Crapula

Filologicon Crapula: l’occhio di Klamm.

Questo passo, estrapolato da “Il Castello” di F. Kafka (ed. Universale Economica Feltrinelli) Capitolo Quindicesimo, è un pezzo di un lungo dialogo tra K. (il protagonista) e Olga, una donna che vive nel villaggio assoggetato al Castello. Klamm è un funzionario del Castello, egli è il potere, irragiungibile anche se si è a due passi da lui. Perché questo passo? La risposta è molto semplice: nel Novecento, che tanto ci ha donato di merda in evidenza, Kafka e la sua…

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letteratura e altri buchi, Lupus in Crapula

Cave canem: la virtù dell’onda.

Una vasta provincia di orrori sottratti alla parola. Questa sarebbe bellezza? Ci vuole una nobile disperazione o barbarica rassegnazione anche per mandare tutto a puttane. E’ la mano quel che conta. Stringere il collo del poeta, farlo tacere (magna res subducta) fino a un certo punto. Su Moresco (Canti del caos). C’è una potenza, una forza che generata dalla disperazione – e per liberarsene – diventa qualcos’altro. A me piace chiamarla: la virtù dell’onda. La capacità di sbattere e non…

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letteratura e altri buchi

Kafka – Lynch. La faccia stessa del mistero

Ancora una specie di coincidenza. Il caso è cosi stranamente efficace che quasi uno è portato a credere alla regolarità di mestruazioni e fasi lunari. L’antecedente, l’origine di questo post data ormai cinque anni, ed è una mera associazione d’idee – homo intuitivus, ci salverai o ci distruggerai!* Quando, nell’ultimo quarto di Inland Empire, una donna prende le scale del retro di uno strip-club, sanguinante, indirizzatavi dalla ricottara – e sale, e siede; ed incontra un’uomo sudato, grasso, che la ascolta…

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