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Quando la Grande Azienda diramò l’annuncio per un lavoro a tempo indeterminato con contratto, ferie, giorni di malattia e tredicesima garantite per una figura senza caratteristiche specifiche se non la “voglia di lavorare” e lo “spirito d’iniziativa”, più di ventimila persone inviarono il curriculum. Fuori la sede centrale della Grande Azienda, per circa due mesi, persone di ogni età e provenienza si affollarono per il colloquio. Le centraliniste, alte e magre come fenicotteri, si muovevano in ufficio in un unico…

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Dal repertorio dei pazzi e mezzi pazzi della repubblica di Eupalla

1. Napoli A casa di Ciro Di Nunzio, elettricista e mago, durante il pranzo della domenica si gioca una sfida che consiste nel cercare di indovinare il risultato esatto della partita del Napoli. Il padre di Ciro dice: “Oggi è due a zero. Gol di Hamsik e Insigne”. Il fratello di Ciro dice: “Con la Juve? Perdiamo su calcio di rigore dell’infame bianconero”. La madre di Ciro dice: “Io non ci capisco nulla di calcio, però penso che un pareggio…

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I vivi

Non riuscivo ad avere certezza di niente. Ero quieto, tranquillo. Che ore fossero lo immaginavo: le due, le tre del pomeriggio. Ma non mi alzavo. Lo sapevo che stavano là fuori e volevo che schiattassero. Erano venuti a prendermi? Aspettassero. Sentivo in maniera confusa di avere altro da fare, qualcosa di impellente che però non riuscivo a focalizzare. Per quanto mi concentrassi, il cervello era come annacquato: il circuito focalizzante delle idee, l’atto sinaptico, il ganglio cerebrale nucleico fondamentale perdeva…

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Il gioco dell’universo

ISTRUZIONI PER L’USO Questo racconto si può leggere in due modi, come il romanzo Il gioco del mondo. Si può cominciare dall’inizio, e proseguire fino a che la parola FINE non indica chiaramente la conclusione della vicenda. Oppure si possono seguire le indicazioni tra parentesi: ogni volta che si trova una lettera maiuscola tra parentesi, si scende a leggere il paragrafo contrassegnato da quella lettera nella sezione “Da altre parti”; alla fine di quel paragrafo poi si trova un numero,…

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25 Febbraio 2019
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Forza Toro

Tutto ciò che vediamo o sembriamo non è altro che un sogno in un sogno. Edgar Allan Poe   Lunedì tredici novembre, il primo giorno di visite. Le otto e trenta, la gente sarebbe arrivata dalle nove in poi ma il signor Morella si rigirava ancora nel letto, gli occhi al soffitto, farfugliando frasi incomprensibili. Non era matto lui, no, e di certo non aveva sognato in quella notte che era finita insieme a tutto il resto, nell’oblio del nulla….

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I comunicanti
20 Febbraio 2019
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La terrazza. Un orrore

Niente, nemmeno il male che a tutti parlava dentro era nostro. Umberto Fiori 1, Eravamo in qualche modo uniti, nell’attesa sulla terrazza del Capodanno, le nostre madri le più stanche del mondo, mettevamo a turno gli occhiali dello zio ricco che chi si ricorda come si chiama, dicevamo, senza chiamarci noi mai per nome, ci si riconosceva dal tono, se era pacato era il più grande, se era squillante era il più piccolo, eravamo in qualche modo uniti, al freddo,…

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Il gonfiore
7 Dicembre 2018
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Autotanatografia di una capuzzella

Napoli, aprile 1656 Sono morta da poche ore. Già mi sento i sorci addosso, famelici e assatanati, a rosicare le membra del corpo che ho avuto in dote per il breve arco della mia vita, appena e malamente interrotta. Ho ancora nelle orecchie lo strazio di mia madre sul mio cadavere in putrefazione, dilaniato dalla pestilenza che mi è toccata in sorte. Un supplizio è stato il mio trapasso, un’agonia durata più di un mese. Altro che Cristo in croce….

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Esercizio di sabotaggio #2
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L’usuraio

A Gerardo Pio C’era una volta un usuraio malvagio che tutti odiavano, come solo si può odiare chi rappresenta tutto ciò che vorremmo essere ma che non potremmo mai diventare. Era molto ricco e prestava soldi a tutti gli abitanti della sua città. E se il debitore, dopo un mese esatto, non gli restituiva il doppio del denaro avuto in prestito, lui gli uccideva il figlio, o la figlia, o il padre, o la madre, o il fratello, o la…

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Ti mostro come

Prendi un bicchiere di vino. Te lo verso mentre i tuoi occhi sono ancora aperti, ma non del tutto. Come in quella parte del giorno in cui le forze del corpo vengono meno, ma noi resistiamo stoicamente. Davanti alle televisioni. I tuoi occhi sono fissi su di me, e nella fissità del tuo sguardo, lo sfondo sfocato delle luci fuori dalla finestra, le piccole sfere arancioni e verdi, le scie luminose dei fari, palpitano e fanno liquidi i vetri della…

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Jurassic Gentrification. Ma i Neanderthal hanno il complesso di Edipo?

Il sacerdote gli fa la domanda cruciale e lui non risponde. Si porta allora una mano all’orecchio e si aggiusta l’impianto cocleare, l’altro ripete la vuoi tu prendere in sposa? e stavolta il bestione sorride, si appoggia il laringofono alla gola e con una voce metallica dilata all’impossibile un sì-lo-voglio. Oggi Alexandra si sposa ma non sono io quello accanto a lei sull’altare. Arcate prominenti, muso allungato, bombetta in testa e divisa da granatiere napoleonico, depilato fino all’osso, cafone, lui…

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Chiromantica medica III
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