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Poesia

letteratura e altri buchi

Elogio de la sombra

Umile amico, e grandissimo, la lieve patina di sporco che è venuta, sine metu, a velarti il volto è ormai un’acquisizione del tuo tempo, e del mio. Potrebbero essere trascorsi più di trent’anni… ma cos’è mai l’ora dell’uomo dinanzi all’ora della scienza! Lo credevo, lo credevo… alla maniera del persiano; eppure dalla parte di questo buio (che è ormai solo un fantasma visionario del passato) qualcosa, che non è neppure l’ombra d’un nome, protesta il tuo richiamo. La Morte ci…

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Ozymandias

Mi imbattei in un viandante d’una landa remota Il quale disse: “Due enormi gambe di pietra mozze Si trovano nel deserto… Nei loro pressi, sulla sabbia, Una franta effigie sta mezzo affogata, il cui cipiglio E l’increspato labbro, e il sogghigno di fredda maestà Avvertono che il loro artefice ben conosceva quelle passioni Che ancora resistono, impresse su codeste pietre senza nervo, Alla mano che le abbozzava, e al cuore che le fomentava; E sul piedistallo si possono leggere queste…

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Jules e Velya

Le scale in quel palazzo erano tutte di marmo, scure, piatte, frammentate; scale a chiocciola? Insieme: Jules et Velya verso la costruzione di città avvenenti: nuclei del futuro. Jules e Velya: due nomi all’opposto, generi alla rovescia, due facce allo specchio. Ogni volta, salivano con un nuovo desiderio di avventura. Correvano i tempi della robotica anni Ottanta, di Star Blazers e fogli colorati, i giochi virtuali erano ancora lontani… tutto già progettato, le teste fortunate, piene di informazioni: recupera, inietta,…

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Filologicon Crapula, letteratura e altri buchi

Questo momento che bramo assorto

Questo momento che bramo assorto sedendo in disparte, Mi sembra simile a quello di altri uomini in altre contrade, Mi sembra di poter allungare lo sguardo e osservarli in Germania, Italia, Francia, Spagna, O lontano, ancora più lontano, in Cina, o in Russia o Giappone, mentre parlano altri dialetti, E mi sembra che se potessi conoscere quegli uomini allora saprei legarmi ad essi proprio come agli uomini delle mie terre, Oh so che saremmo fratelli in amore, So che sarei…

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Filologicon Crapula

Oscurità

Un sogno… un sogno che non fu per nulla tale. Estinto era l’astro solare, e le stelle Vagavano al nero infinito Così, spente e smarrite, e il gelido pianeta Oscillava cieco in una notte priva di luna; I giorni si succedevano… senza recare giorno, E gl’uomini obliavano le passioni nel terrore Di quale desolazione! E ciascuno Impetrava per sé un quanto di luce: Le anime accampate ai fuochi e i troni, I palazzi del potere come le capanne, Le case…

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Lettere a un giovane poeta p.02

Viareggio nei pressi di Pisa (Italia), 5 aprile 1903 Deve perdonarmi, caro ed egregio signore, se solo oggi ricordo con gratitudine la Sua lettera del 24 febbraio: sono stato tutto il tempo sofferente, non proprio malato ma oppresso da una spossatezza simile a quella causata dall’influenza, che mi ha reso incapace di fare tutto. E quindi, dato che la cosa non voleva cambiare affatto, mi sono recato in questo mare del sud, i cui benefici già una volta mi hanno…

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La tintura

Valeria ti teneva su i capelli per non farli ricadere sulle spalle. Quel movimento ti lasciò scoperto il collo come il cielo sotto la curva dell’arcobaleno e tu lo accompagnasti con la smorfia che facevi sempre quando qualcosa ti divertiva. Stavi ridendo perché mai avresti pensato di farti bionda, ma ora che ti eri decisa ad indossare il verde su una ciocca nascosta quella tonalità rappresentava una tappa obbligatoria. Guardando nello specchio misuravi verità che non potevi vedere, finché non…

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Tregua

Chi ti cerca ha due mani e un pollice opponibile e la sua rivolta, che è stata nel tempo che si quantifica, in  memoria – o in un’altra algebra? – è un caso rigurgitato, addome propulsivo e centripeto e gravitante e rumoreggia tuono dopo il silenzio lampo – allo stesso modo della vista che è dopo l’occhio, che è dopo la percettibilità cerebrale simile a una coercizione a vedere e dire: comunque inizi. E dire, imita la voce di chi…

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Divagazioni sparse per l’Etere (Divino)

Etere Divino, Giuseppe Genna e Andrea Gentile, Il Saggiatore, 2015 Cominciò ch’era finita. Cos’è questo libro? “Da subito era quello che era, cioè quello che era.” (Etere Divino, posizione 12 ebook) Per farla breve, potrei dire che Etere Divino è una cosmogonia picaresca, e che Etere Divino, il suo – se così si può dire – personaggio, è la radiazione cosmica di fondo versione flâneur. E perché, poi, farla breve? Noi non rappresentiamo. Non sequitur e tertium datur a valanga, come un…

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Il poeta e il neurobiologo

Il miglior amico del poeta, oggi, è il neurobiologo – al punto che si può dire siano la stessa cosa, se non proprio la stessa persona. Io stesso lo sospettavo da tempo, e ieri, assistendo a una conferenza del neurobiologo Samir Zukki, ne ho avuto conferma incontrovertibile. A chi insinua siano solo dicerie, riferite pure quanto segue. Qualche giorno fa, imboscato in una mensa universitaria – ero travestito da studente fuoricorso di biologia – mi sono messo a origliare i…

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