Cave canem: la virtù dell’onda.
3 Dicembre 2012
Una vasta provincia di orrori sottratti alla parola. Questa sarebbe bellezza? Ci vuole una nobile disperazione o barbarica rassegnazione anche per mandare tutto a puttane. E’ la mano quel che conta. Stringere il collo del poeta, farlo tacere (magna res subducta) fino a un certo punto. Su Moresco (Canti del caos). C’è una potenza, una forza che generata dalla disperazione – e per liberarsene – diventa qualcos’altro. A me piace chiamarla: la virtù dell’onda. La capacità di sbattere e non…
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