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racconto

Crapula Edizioni

La cella

Che cosa ti è successo? Perché piangi e che cosa c’è lì nel bosco? Cos’è quella cosa che ci insegue? Per favore, smettila di piangere, parlami! «Vuole ucciderci. Vuole mangiarci.» Che cosa? Perché? «Non lo so perché! Ha fame.» Il tuo vestitino… Perché è tutto così rosso? Non risponde. Dove l’ho vista prima d’ora? Possibile che anche lei fosse nella caverna insieme a tutti gli altri? La caverna delle ombre. Le ombre sono tornate. Non ricordo con precisione il giorno…

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La Quinta giusta

Il sacro, per me, viene molto prima del santo. Può sembrare una banalità. Lo so. Un po’ come affermare che la vita viene molto prima della morale. L’aggettivo latino sacer significa “Consacrato” ma anche “Maledetto”. Da cui l’italiano “esecrabile”. A causa di questa doppiezza di significato la coscienza di ognuno di noi deve formulare criteri di autenticità, per poter distinguere quando esso è buono e quando invece non lo è. E qua si chiude il cerchio: trovo, infatti, meraviglioso che…

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Natura morta

E poi si sale su su per la pelliccia setolosa, il pelo sembra lucido e bello come quello di un animale sano anche se questo invece è morto, il corpo di lui è vestito in modo elegante, ai piedi porta pantofole porpora che contrastano con i calzini grigi, la sua posizione è geometrica, le natiche perfettamente aderenti al divano rossastro, la schiena dritta, la mano che scivola giù per aderire alla pallida mano di lei. La luce è fioca e…

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Esercizio di sabotaggio #2
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Arpioni

Mica lo so bene com’è che è successo. Che un giorno sei per strada, fumi una sigaretta, guardi la gente che passa e a un tratto sbuca una con un gran culo e sbam. Gonna aderente e chiappe sode. Anche tacchi a spillo che, si sa, conferiscono sensualità al passo, slanciano la gamba e sorreggono il fondoschiena. L’ho letto in un inserto di Donna Moderna. Non che di solito legga gli inserti di Donna Moderna, di grazia, ma dal dentista…

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Pluto

Era il cane di Giulia, un meticcio senza valore. Gliel’avevo regalato per il nostro secondo anniversario, aveva deciso di chiamarlo Napoleone come quello degli Aristogatti. Io l’ho sempre chiamato Napo. Quando glielo portai a casa, Franco non fu contento: ma a lui non piacevo proprio io, diceva che ero un perdente senza obiettivi, inadatto a sua figlia. Che di me non ci si poteva fidare. Gliel’ho dimostrato, invece, col tempo e coi sacrifici, di che pasta sono. Ho fatto tutto…

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La figlia di tutti

«Passerà.» «Mia figlia è morta. Riesci a dirmi qualcosa di più intelligente!?» Marta si concentrò. «Tutti dobbiamo morire, Elena.» «Questo può valere per i morti di vecchiaia! Cosa c’entra con i morti per sbaglio!?» «Cosa intendi con ‘per sbaglio’!? Pensi che qui ci sia qualcuno che ha sbagliato!?» Elena non riusciva a posare lo sguardo da nessuna parte in quella casa dove era morta sua figlia. Non riusciva a guardare il tavolo, le sedie, il divano, il quadro impassibile alla…

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Cicala
14 Dicembre 2018
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Eggs

Il coltello, uno di quelli a scatto della collezione che teneva giù in cantina, non doveva mai usarlo all’inizio. Quando cominciava la danza, a Evans bastavano i suoi polsi d’acciaio e gli occhi fissi in quelli della donna. Per lei gli occhi di Evans non erano uno sguardo, ma una promessa che sarebbe stata mantenuta. Il coltello lo teneva per il sigillo, e la controfirma. Alla fine di tutto le avrebbe scolpito su un braccio un piccolo cristallo di sangue,…

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Bunny’s dilemma

Chi si muove è perduto. Capita allo sfortunato di muovere, muovendosi, una serie indefinita di soggetti movibili o anche irremovibili – nessuno, in presenza di soggetti in movimento, può restare immobile pur provandoci. Il più grande potere in noi è il potere virtuale, che è la possibilità sempre in essere di spostare gli equilibri circostanti estemporanei. Io posso tutto, in potenza, e questo è tutto quello che al momento non è: la spaventosa ignota possibilità di essere qualsiasi cosa. Se…

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Mise en abîme

Per tredici anni casa mia è stata la strada. Casa mia, di notte, prima di fare ritorno, in un viaggio lungo dieci minuti, alla casa vera. La strada si confonde spesso nell’immaginazione con il getto caldo di una malinconia. Risate, fumate, panico. Viaggi lunghi ore, viaggi nel silenzio, viaggi senza meta né ricerca. Viaggi per andare. «Andare è tornare a venire» dicevamo. Tornato a casa tra le pareti. Quell’odore di famiglia, inconfondibile, più sacro del DNA e comunque meno oscuro,…

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Sotto il sole

Barcollava davanti casa, l’ascia piantata in mezzo alla testa. Gocce di sangue scendevano con lentezza sulla fronte e sul naso carnoso. Il signor Enzo Lopez aveva tentato già altre volte il suicidio, ma questa volta aveva pensato a un metodo più risolutivo: spaccarsi in due il cranio. Vagava sul marciapiede con l’aria mortificata di chi sa di avere fallito il colpo, e gridava con irrimediabile energia una A aperta, lunghissima, ossessiva. I signori Lopez, qualsiasi cosa accadesse nella loro vita…

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