Tag

racconto

Crapula Edizioni

La terra di Uz

Quella notte, nel sogno, ho sentito le mie mille stupide illusioni. C’era un respiro, poi una voce che si lamentava. Mi addormentavo e mi svegliavo. Sono rimasto ore in ascolto della voce di Dio. Avevo lasciato la porta aperta, ho aspettato invano almeno uno degli angeli del Signore. Ma non ho sentito niente. Quando si è fatto il momento sono sceso dal letto. Non era ancora l’alba. Ritrovavo a memoria le parole dei salmi: Signore fammi giustizia, nell’integrità ho camminato,…

Leggi tutto
Articoli correlati
L’ultima notte della gazzella
27 Maggio 2019
Anita
13 Maggio 2019
La cosmologia dell’assenza
3 Maggio 2019
Crapula Edizioni

Una gomma, qualcosa, una caramella

Ho rubato una macchina e adesso me ne sto al tavolo a bere Ceres Royal mentre le casse diffondono One Day di Asaf Avidan. Gli occhi mi slittano via, si piegano a terra. Questa canzone mi sta sul cazzo, perché la adoro. Qui dentro qualcuno si lascia portar via come me dalla corrente del suono, chi sa dove. Ho il cervello che mi scivola tra i tavolini. Lo sguardo che corre in continuazione. Un giorno saremo vecchi, dice. Un cazzo,…

Leggi tutto
Articoli correlati
Los sorias – Capitolo 1
20 Novembre 2019
Al di là delle Mura
8 Aprile 2019
Forme brevi – Dossier Piglia
6 Gennaio 2019
Lupus in Crapula

Julio Cortázar risponde a Tedoldi (live from nowhere)

In seguito all’intervista a Giordano Tedoldi, il nostro Zucchi si è fatto in quattro per intercettare, negli Inferi, Julio Cortázar, interpellato da Tedoldi con un perentorio “il platonismo è una cosa seria, troppo seria per lasciarla nelle mani di Cortázar.” Qui sotto, dunque, il resoconto audio dell’incontro come suoni rubati all’oblio – che differenza, tra la voce dei vivi e quella dei morti! Più sotto ancora, per chi non capisse il castigliano maccheronico di Zucchi e quello transalpino di Cortázar,…

Leggi tutto
Articoli correlati
A colloquio con il morto
12 Febbraio 2019
Forme brevi – Dossier Piglia
6 Gennaio 2019
La sovraccoperta
15 Dicembre 2018
Crapula Edizioni

Storia di un ragazzo e della terra che raccoglie ogni dolore

«Ce l’ho!» «Non ci credo, fammi vedere.» «Sì, eccolo! No! Aspetta, maledizione mi è sfuggito di mano…» «Sei proprio un imbecille. Che aspetti? Vallo a prendere.» «Non metto la mano lì sotto.» «Invece sì che ce la metti o lo dirò a tutti quanti.» La minaccia rimane per qualche minuto sospesa davanti a loro, finché il ragazzino più piccolo avvicina lentamente la mano all’ingresso buio. Un fronte freddo minaccia il cielo e scuote le chiome degli alberi. Il vento spazza…

Leggi tutto
Articoli correlati
La chiave
11 Gennaio 2019
Forme brevi – Dossier Piglia
6 Gennaio 2019
La sovraccoperta
15 Dicembre 2018
Crapula Edizioni

In morte di un modesto picchiatore

Del male sul letto di morte Soffrire diventa la sorte Testa o croce Trova pace Quel male ha smembrato ogni arte Nel preciso istante in cui caddi al tappeto ebbi la netta sensazione che questa mia vita non fosse stata altro che una banale storia di boxe. Be’, diciamo non proprio appena colpii violentemente il mio brutto muso sulla gomma del ring. A dire il vero, in quel momento sentii solo un gran dolore, ma fu un attimo, diciamo pure…

Leggi tutto
Articoli correlati
Al di là delle Mura
8 Aprile 2019
Esercizio di sabotaggio #2
23 Gennaio 2019
Forme brevi – Dossier Piglia
6 Gennaio 2019
Crapula Edizioni

Camelot

Non sapevo quanto la mia anima fosse vuota finché non è stata riempita. (Excalibur, 1981)   Ludovico Mandelli si presentò ai microfoni con un abbigliamento sobrio, casual, non indossava la cravatta. La barba cresciuta ma curata era impeccabile emblema dei tempi correnti, così gli occhiali firmati dalla montatura nera. Mandelli non era postumo, né precursore; era lì, ora, rassicurante immagine di eleganza abbinata al successo. Il Paese lo voleva così; non era il momento giusto per gli eccessi, le pose,…

Leggi tutto
Articoli correlati
I comunicanti
20 Febbraio 2019
Forme brevi – Dossier Piglia
6 Gennaio 2019
La sovraccoperta
15 Dicembre 2018
Crapula Edizioni

Come la fisica quantistica può cambiarti la vita

Bianca Mastronardi era una sgualdrinella da quattro soldi, una biondona tutte curve che faceva girare la testa agli uomini nonostante non si potesse definire bellissima. Per un semestre intero si era fatta fottere dal professor Montecedro di quarant’anni più grande. Il giorno dopo aver sostenuto l’esame di “introduzione alla gravità quantistica” e aver preso la lode dopo aver risposto — Un miliardo elevato alla più infinito — alla domanda del professore — Mi dica quanto mi ama in una scala…

Leggi tutto
Articoli correlati
L’ultima notte della gazzella
27 Maggio 2019
Anita
13 Maggio 2019
La cosmologia dell’assenza
3 Maggio 2019
Crapula Edizioni

Un medico di città

Non sono un uomo che parla molto. Perché? Forse, così mi dicevo, è perché sono sempre molto stanco, specialmente da qualche giorno, non capisco, è come se mi mancasse la forza di alzarmi dal letto. Mia moglie, però, lei prevede tutto si può dire, mi ha parlato di un medico che sta in città. Questo medico, ha detto mia moglie, appartiene a quella parte del genere umano che ha letto più di quanto la sua intelligenza potesse in fondo comprendere….

Leggi tutto
Articoli correlati
L’ultima notte della gazzella
27 Maggio 2019
Anita
13 Maggio 2019
La cosmologia dell’assenza
3 Maggio 2019
Crapula Edizioni

Etnografia esistenziale, primo movimento

ETNOGRAFIA ESISTENZIALE IN 4 MOVIMENTI Riprovevoli fantasticherie (dietro la porta del cesso) di uomini del nostro tempo   cum ecce crepusculum et nox provecta et nox altior et dein concubia altiora  et iam nox intempesta Apuleio, Le metamorfosi, II, 25 caldum meiere et frigidum potare Petronio, Satyricon, LXVII     1. Etnologia del risentimento. Il sig. Lo Castro e sig.ra che poi manco l’ingegner Calandra ha capito che deve farsi un po’ i cazzi suoi con quella faccia da te-lo-trovo-io-il-lavoro-mio-piccolo-rifiuto-della-società…

Leggi tutto
Articoli correlati
Forme brevi – Dossier Piglia
6 Gennaio 2019
La sovraccoperta
15 Dicembre 2018
Cicala
14 Dicembre 2018
Internacional

Madre Medea

Traduzione di Francesca Regni Ritornò a Madrid con dieci rullini di fotografie, alcuni foulard di Soho, qualche anello, pantaloni a fantasia scozzese, biscotti, occhiali da sole, una maglietta bianca con un disegno invernale e la scritta Snowing in London, alcuni libri acquistati da Dillon’s, barattoli di marmellata e confezioni di tè, una valigia che le ruppero in aeroporto e per la quale fece un reclamo in cui dovette dichiarare dettagliatamente tutto ciò che conteneva: francobolli, tazze, scatole di cioccolatini, carta…

Leggi tutto
Articoli correlati
Parodia, esasperazione e degradazione: Alberto Laiseca, lettore di Borges
1 Dicembre 2019
Saer, Aira, Laiseca: tre momenti della letteratura argentina
29 Novembre 2019
La finzione Laiseca
29 Novembre 2019