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letteratura e altri buchi

Bagliori estremi e microletteratura ai tempi del web 2.0

[Questo articolo è stato pubblicato in Ô Metis di CrapulaClub, numero IV, Forme brevi, novembre 2014, pp. 44-47] La narrativa ai tempi dei social network si presterebbe alla brevità, alla miniatura. Giulio Ferroni, in Scritture a perdere. La letteratura negli anni zero, diceva “a me sembra che la forma ‛breve’ del racconto, guardato spesso con sospetto dagli editori, sia oggi la più adatta a toccare la frammentarietà e la pluralità dell’esperienza, a scavarne il senso con tensione linguistica ed espressiva”…

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Lupus in Crapula

Glorious Friday

Compadres, come già accaduto altre volte (qui e qui ad esempio) mi viene di condividere con voi certe illuminazioni notturne. In certi casi queste illuminazioni sembrano cose scontate, evidenze. Eppure c’è chi ha detto che “una tautologia non è solo una tautologia”. Allora, per riprendere il discorso sulla scrittura e sul romanzo (una cosa che ho accennato in un intervento recente sul blog del nostro amico Andrea Meregalli) vi devo raccontare un paio di fatti. Dice Cortázar, il Cortázar  cha ha…

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Il giorno della nutria – Andrea Zandomeneghi
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Crapula Edizioni, Filologicon Crapula, Internacional, letteratura e altri buchi, Lupus in Crapula

Ô Metis, Raggiro/Ritorno – Numero III, Aprile 2014

Ci siamo, Ô Metis è venuta fuori per la terza volta. Qui è il pdf da scaricare,  qui invece il luogo della rivista su Issuu. Raggiro/Ritorno. Il terzo numero di Ô Metis si articola intorno alle idee dello svincolo, del passaggio, dell’incrocio, del nodo, del transfert. L’immagine di riferimento è il nastro di Moebius, quella figura che per sua stessa natura permette il passaggio da una dimensione all’altra – e figura fondamentale nella narratologia contemporanea. Ma la natura di questa dimensione altra che abbiamo scavato…

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letteratura e altri buchi

E. Hemingway, Le nevi del Kilimangiaro

La narrazione dei fatti inizia in medias res (con l’eccezione di un breve paragrafo sul Kilimangiaro, da non dimenticare nel corso della lettura): Harry, scrittore in crisi, una gamba in cancrena a causa di una taglio non disinfettato accuratamente, e la moglie Helen (il suo nome appare solo verso la fine del racconto) sono in viaggio in Africa, nella valle del Kilimangiaro, per un safari di caccia (situazione simile a quella di La breve vita felice di Francis Macomber sempre…

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Crapula Edizioni: L’occhio della giraffa

Riproponiamo oggi un racconto apparso a Settembre nel secondo numero di Ô Metis, la rivista di Crapula Club. Il racconto è L’occhio della giraffa, di Luca Mignola. Buona lettura. *** L’occhio della giraffa   Sotto ci sono tutti i blues e tutte queste femmine che si muovono camminano nel mezzo e da ogni altra parte nel mezzo però ci sono io che mi vedo per non vedermi neanche in sogno se mi vedessi mi dico sarei dall’altra parte dell’occhio asportate…

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Dossier Piglia

Dossier su Ricardo Piglia, l’autore argentino di Formas breves e Respirazione artificiale. Proprio da Formas breves, presentiamo il saggio inedito “Tesi sul racconto”. Ringraziamo Ricardo Piglia per averci concesso i diritti non esclusivi per la traduzione in italiano di “Tesis sobre el cuento”. Bovarismi di Alfredo Zucchi Lo scorso settembre 2013 la televisione pubblica argentina propone uno strano format: una via di mezzo tra una monografia televisiva e un talk-show sulla figura di Jorge Luis Borges, controverso idolo nazionale quasi come Diego Maradona….

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Crapula Edizioni

Un filo che si spezza (racconto breve)

[senza foto]   “Quante volte in un giorno pensi alla morte?” Domandò l’uomo rassegnato. La donna, cui era rivolta la questione, sedeva al tavolo, e guardava fuori il cielo annuvolato. Storse il labbro inferiore, non appena sentì la domanda e non rispose. L’uomo rassegnato la incalzò, gli occhi fissarono le mani intrecciate sul tavolo. Non uno sguardo, nessuna intesa! L’uomo disse: “Io non ci penso abbastanza! Eppure – non lo credi anche tu? – dovremmo ritornare a riflettere sulla fine,…

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Crapula Edizioni: Sensi unici

  Sensi unici, di Agathe Quando mi riaccompagna a casa scendo dall’auto e non dico una parola, tace anche lui. E aspetta. Il solito sfiorarsi delle dita. Stavolta non lo faccio e non mi volto. Ho sentito parlare di un tale che una volta si è voltato e gli è andata male. È per questo che non lo faccio, ho il terrore che svanisca. Come qualche ora fa. Che non tornasse. Di trovarmi in strada da sola, appena fuori dal…

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Origini

«e pe’ me/ rest’ sul’ ‘addore/ terr’ c’ammesc’ ‘/a vit’ e se ne va» Pino Daniele, Tutta n’ata storia Tre ore per farmi un biglietto ’sto cazzone – e dove vai? E perché? Eh, sì! Al nord profondo me ne voglio andare, al freddo, lontano che il sole qua prende sui peggio liquami, e non si vede e non si sente altro – fosse solo merda, la merda io pure ci starei, che c’ha di male questa a parte puzzare?…

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