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Crapula Edizioni

Kaiseki di fine autunno. Dalla parte di Lisi

Un nuovo reading Giovedì ci siamo trovati alla biblioteca popolare Thouar con lo scrittore Matthew Licht per discutere del nostro nuovo reading dopo circa un anno di quasi completa inattività, dovuta, ci diciamo, al fatto che il posto dove li facevamo ha chiuso, ma forse le ragioni sono altre, sono da ricercare altrove, in una stanchezza nostra, nel clima autunnale, o magari nel fatto che gli anni passano. Fatto sta che questo giovedì ci siamo visti per discutere di una…

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Crapula Edizioni

Il surplus

Si comincia stampando una mappa di Ginevra. Marcelli la stende sul tavolo, la guarda con la testa inclinata cercandoci una geometria naturale, un piano d’azione fisiologico. Jeff non è a casa, sono le 7.30 del mattino, non tornerà dal lavoro prima di un’ora, Marcelli può allora entrargli in camera e prendere in prestito dei pennarelli. Più e più volte, passando, dalla fessura della porta socchiusa ha visto il tavolo addossato al muro, che Jeff utilizza come scrivania. Essendo le 7.30…

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Scegli

Quando la Grande Azienda diramò l’annuncio per un lavoro a tempo indeterminato con contratto, ferie, giorni di malattia e tredicesima garantite per una figura senza caratteristiche specifiche se non la “voglia di lavorare” e lo “spirito d’iniziativa”, più di ventimila persone inviarono il curriculum. Fuori la sede centrale della Grande Azienda, per circa due mesi, persone di ogni età e provenienza si affollarono per il colloquio. Le centraliniste, alte e magre come fenicotteri, si muovevano in ufficio in un unico…

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Crapula Edizioni

Chiudersi

Il perimetro della sua vita è chiuso in un rettangolo: il suo giardino. Siepi, rose, orto, prato. È successo qualcosa che ha fatto precipitare una sua esigenza latente da anni, a lungo affrontata, invano, attraverso i libri di quelli che hanno fatto ritiri sulle montagne dell’Himalaya, oppure i siti di buddismo o i forum dove la gente dice che bello se potessi fare un ritiro. Non vuole più vedere nessuno. Tutti le ricordano quanto fa schifo la vita. La gente…

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La sovraccoperta
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Crapula Edizioni

Dal repertorio dei pazzi e mezzi pazzi della repubblica di Eupalla

1. Napoli A casa di Ciro Di Nunzio, elettricista e mago, durante il pranzo della domenica si gioca una sfida che consiste nel cercare di indovinare il risultato esatto della partita del Napoli. Il padre di Ciro dice: “Oggi è due a zero. Gol di Hamsik e Insigne”. Il fratello di Ciro dice: “Con la Juve? Perdiamo su calcio di rigore dell’infame bianconero”. La madre di Ciro dice: “Io non ci capisco nulla di calcio, però penso che un pareggio…

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Crapula Edizioni

Da questa teca che è una cupola come la vostra

Sono diventato entomologo perché insetto nella mia lingua è un sinonimo debole di infimo e ogni volta che lo senti detto – insetto – suona come qualcosa che devi condannare. Non lo sapevo da bambino, quando rubavo le pinzette dalla borsa di mia madre, eppure ciò che amavo tanto dei campioni di formiche sottratti al prato ammalato di terriccio davanti alla mia scuola elementare era il fango morbido del giorno dopo che aveva piovuto, pioveva sempre quando avevo sette otto…

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La minaccia dell’anfibio
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Crapula Edizioni

Le galline del signor Razzoli

Si dice che il signor Razzoli vada a letto con le galline. Mi sono sempre chiesto come faccia, ma non ho mai avuto il coraggio di chiederglielo. Però vorrei tanto saperlo, così decido di andare a trovarlo. Prendo il mio cappotto, quello blu con i bottoni dorati. Mi guardo allo specchio, sono soddisfatto; ho un’aria intellettuale con gli occhiali nuovi, ma il cappotto sdrammatizza. Fa una battuta che non capisco. Prendo le chiavi ed esco. Cammino lungo il fiume e…

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Sana come un pesce
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I vivi

Non riuscivo ad avere certezza di niente. Ero quieto, tranquillo. Che ore fossero lo immaginavo: le due, le tre del pomeriggio. Ma non mi alzavo. Lo sapevo che stavano là fuori e volevo che schiattassero. Erano venuti a prendermi? Aspettassero. Sentivo in maniera confusa di avere altro da fare, qualcosa di impellente che però non riuscivo a focalizzare. Per quanto mi concentrassi, il cervello era come annacquato: il circuito focalizzante delle idee, l’atto sinaptico, il ganglio cerebrale nucleico fondamentale perdeva…

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letteratura e altri buchi

Malaj, il racconto e le illusioni perdute

Avevo una ragazza, un lavoro, una busta paga di mille e tre netti al mese, e con gli straordinari, che di solito rifiutavo, potevo benissimo superare i mille e sei. Avevo un permesso di soggiorno, avevo amici quanti ne volevo, avevo un letto a una piazza e mezza. […] Avevo un buon rapporto con mio padre, l’unico albanese che non mi stava sul cazzo. [Vorrei essere albanese, pp. 7-8] Poche righe giuste permettono di afferrare la cifra stilistica e contenutistica…

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Crapula Edizioni

OOBE

Non voglio svegliarmi. Sono già sveglio e non voglio svegliarmi. Nausea, mi gira la testa. Labirinto infiammato, vertigini distese. Non esco di casa, non vado in ufficio, non parlo con nessuno. Ho sonno, ho dormito tredici ore e ho già sonno. Ho dieci, quindici minuti di autonomia. Sono un rottame, finito. Muoio. Mi guardo allo specchio e mi faccio paura. Sono brutto, bruttino, bruttarello, paffutello – anzi grasso da fare schifo. Voglio sparire, non fare niente. Uscire, andare al lavoro,…

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