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Rimbaud

letteratura e altri buchi

Derive del racconto breve e fantastico

Che cos’è un racconto fantastico? Non possedendo una risposta che possa circoscrivere i limiti narrativi, linguistici e poetici del genere, ho deciso di seguirne alcuni sviluppi tradotti, dedotti o intuiti dalle opere di scrittori di racconti[1], che consentono di poterne seguire le linee di deriva, per invenire lungo quel percorso, il quale più che definire il genere lo attraversa e continuamente lo supera e lo inventa.  1.       Alchimia del racconto fantastico  a.      Apparenza e immediatezza L’insospettabile Rimbaud chiamato in causa…

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Cave Canem: per un ripensamento

Per un ripensamento. Quale sarebbe l’arma di difesa del nichilista di fronte alla beffa del dramma digitale-satiresco? Distopica 1. Oppure? Il porto di notte: la visione: in containers scrostati, arrugginiti, carrelli abnormi guidati da uomini intabarrati in armature di pile blu, intrattenendo con i loro cigolii meccanici e stridenti le orecchie dei terminalisti, stanno stivando il mondo (qualsiasi merce significa mondo), per trasferirlo da un’altra parte (documenti doganali allegati). Distopica 2. 2016. Non si può essere più soli di una…

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Crapula Edizioni

Un uomo felice come un cane che si morde la coda

Compagna mia, mendicante, fanciulla mostro! Come questo per te è identico, queste infelici e queste manovre e i miei imbarazzi. Avvinghiati a noi con la tua voce impossibile, la tua voce! unica adulatrice di questa vile disperazione. A. Rimbaud, Frasi C’era una panchina che gli parve adeguatamente squallida, assi di legno e piedi di ferro fossile, lì sedeva e non si riteneva troppo preoccupato che lei arrivasse, e neppure si può dire che l’attendesse. Se ne accese una, croccante nella…

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Lupus in Crapula

Petit déjeuner

Stamattina a Crapula, come petit déjeuner, vi offriamo la limpidezza di Arturo. Vagabondi (A. Rimbaud – Illuminazioni) Povero fratello! Quante veglie atroci per causa sua! “Non affrontavo con sufficiente fervore quell’impresa. Mi ero preso gioco della sua infermità. Per colpa mia, noi saremmo tornati in esilio, in schiavitù.” Sospettava in me una fotuna e un’innocenza molto strane, e allegava ragioni inquietanti. Io rispondevo sghignazzando a quel satanico dottore e finivo col raggiungere la finestra. Creavo, al di là della campagna…

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letteratura e altri buchi

Qualcosa è andato storto!

Noi crapuloni mai sazi siamo audaci divoratori di poesia – e di sicuro qualcuno starà storcendo il naso. Bene, lettore, se sei tu che storci il naso sappi che a noi anche i nasi storti fanno piacere. Non vogliamo farci mancare niente, proprio perché siamo nessuno (meglio anaforizzare il concetto!). Il testo non ha tutti i crismi della critica, della retorica appassionata (che già di per sé è una presa in giro), ma vuole essere un invito alla riflessione. Poi…

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