E tutte le fatiche che si son fatte per definirlo (l’humour) ricordano veramente quelle speciosissime che si fecero nel XVII secolo per definir l’ingegno (oh, il Cannocchiale aristotelico di Emmanuele Tesauro!) e gusto e buon gusto e quell’ineffabile non so che, per cui Bouhours scriveva: “Les Italiens, qui font mystère de tout, emploient en toutes rencontres leur non so che: on ne voit de plus commun dans leur poetes”. Gli Italiani “qui font mystère de tout”. Ma andate a domandare ai Francesi che cosa intendono per esprit.
Da: L’umorismo, Luigi Pirandello
Senti Alonso io non ho resistito ed l'ho invitato, Pirandello, a scrivere con noi. M'ha detto di sì, che quelli del nord c'hanno spesso idee interessanti.
Bene! Era immaginabile una risposta positiva. Lo accoglieremo a braccia aperte. Vale!