Oggi Claudio si sente solo, più di altri giorni. Si è svegliato e non ha aperto le finestre, la luce lo avrebbe aiutato. In bagno ha evitato lo specchio. Nel corridoio ha dato qualche pugno alla parete così, per sentire qualcosa. Pensarsi a quarantasei anni; vedersi in una casa vuota, silenziosa, scura; non avere altro che il lavoro: tutto questo gli fa un gran male, oggi.
Claudio è un centralinista. Alle 07:00 fa colazione. Alle 08:00 è già davanti al portatile – alla stessa tavola dove ha preso caffè e cornetto – con cuffie alle orecchie e microfono vicino alle labbra.
Si comincia.
Il tono delle telefonate è pari alla rabbia che Claudio riesce a trattenere, da dietro le cuffie giudica l’umanità sempre allo stesso modo: pigra, volgare, sospettosa, umorale. Una donna, categoria “furiose già all’alba”, gli chiede come fare ad accendere lo smartphone, lui le dice di premere il pulsante di lato, lei urla che lo sta premendo e non succede nulla, lui dice di mantenere il dito sul tasto per qualche secondo, lo smartphone si accende, la donna dice ‘grazie stronzo’, e Claudio ‘buona giornata’. È questo il quoziente di gentilezza quotidiano. Poi è il caso di un ragazzo, categoria “solipsismo e porno”, che gli chiede come usare la nuova app, Amore e Psiche. Claudio risponde automaticamente ‘immagina di usare Google, parti da ricerche vaste e restringi sempre di più il campo, alla fine ti ritroverai con un numero limitato di persone da contattare, quelle sono le tue anime gemelle’. Il ragazzo dice ‘l’ho fatto, ma sono brutte’, e lui dice ‘bisogna imparare ad apprezzare di più le virtù interiori’, ma ‘vaffanculo’ e il ragazzo chiude, ‘buona giornata’. È obbligato a dire ciò cui non crede più nessuno, l’anima gemella è storytelling, solo così l’app. funziona.
Alle 14:00 finisce. Claudio lavora sei ore al giorno sei giorni su sette e riceve un dignitoso stipendio per sopravvivere in un monolocale di periferia. Sette giorni su sette si chiede se ne valga la pena, se la fortuna di sopravvivere sia una ragione valida per continuare. Si sofferma sulla parola ‘continuare’ e ha i brividi: prova un terrifico senso di infinito e indefinito, come stare in mezzo al mare in bonaccia, perpetuare l’immobilità, non avere un dopo in attesa di una inevitabile fine.
Oggi, come ogni sabato, Claudio si concede tre birre da consumare davanti alla televisione. Tutte le volte si stordisce, ma la domenica può recuperare. Poi si ricomincia. Questo sabato, però, alle 21:00circa, dopo la seconda birra, si sente troppo solo per continuare. Accende lo smartphone, inserisce il pin, freme per l’attesa perché tutto gli sembra troppo lento; finalmente compaiono le icone sulla schermata, clicca frettoloso l’immagine di due cuori fusi in uno a tre curve e si ritrova in Amore e Psiche. La app, che esiste da un paio di anni ed è tra le cinque più scaricate in assoluto, permette di monitorare le community di tutti i social network esistenti. Claudio la usa per la prima volta, proprio lui che ha sempre spiegato agli altri come funziona. Non che la sua sia stata una particolare scelta dovuta a riflessioni morali sulla tecnologia e l’uomo e cose simili, semplicemente non ne ha mai avuto necessità. La parola chiave è: Donne.
Poi la ricerca si relativizza e il numero di avatar interessati progressivamente diminuisce:
Donne che vivono a.
Donne che vivono a e in provincia di.
Donne che vivono a e in provincia di e hanno dai 18 ai 40 anni.
Donne che vivono a e in provincia di e hanno dai 18 ai 40 anni e sono bionde.
Donne che vivono a e in provincia di e hanno dai 18 ai 40 anni e sono bionde e pesano dai 40 ai 60 chili.
Donne che vivono a e in provincia di e hanno dai 18 ai 40 anni e sono bionde e pesano dai 40 ai 60 chili e vogliono fare sesso.
Donne che vivono a e in provincia di e hanno dai 18 ai 40 anni e sono bionde e pesano dai 40 ai 60 chili e vogliono fare sesso e…
A questo punto Claudio esita. Pensa a una serie di cose che riguardano la sua vita prima della sopravvivenza, vita in cui non era un essere continuo e la convivenza con altri lo costringeva a confrontarsi con una serie di variabili imprevedibili. Quando la pensa, ancora gli si stringe lo stomaco. A ricordare quasi si sente rivivere, ma è solo memoria, e allora ritorna alla bonaccia. Questa volta però il placido ritorno non riesce, si agita, ‘è colpa della birra’ pensa. Non vuole soffrire. Preferisce sopravvivere. Oppure vuole vivere. È confuso. L’indice della mano destra intanto, tremolante, aggiunge l’ultimo termine della ricerca.
Donne che vivono a e in provincia di e hanno dai 18 ai 40 anni e sono bionde e pesano dai 40 ai 60 chili e vogliono fare sesso e vogliono amare.
Aspetta. Il cuore sussulta.
Sulla schermata non appare nessun avatar. Le sopracciglia si contorcono, la fronte si corruga, poi sospira e il cuore rallenta il battito.
‘Ci ho provato’ pensa, mentre allunga la mano verso la terza birra.
Ciao. Buono il racconto. Rafforza la mia convinzione che su questo webmondo che tra non molto costringerà l’umanità a ripensare il tutto sia urgente scrivere molto. Noi non possiamo nemmeno immaginare cosa scopriremo. Per questo occorre da subito mettersi a indagare (a interrogarci).
Da parte mia ho in mente una raccolta di racconti brevi cui vorrei dare il titolo ‘Cyberstory’. Ma non escluderei che si tratti di un semplice pensiero in libera uscita. Chissà.
Saluti.
Enrico